ELETTO
DEMOCRATICAMENTE O ATTRAVERSO UNA MANIPOLAZIONE DEL SISTEMA?..UN
DUBBIO CHE RIMANE!
di vincenzo cacopardo
La
democrazia è un valore che si costruisce giorno per giorno dal basso, ma anche
attraverso il lavoro e la comunicazione delle organizzazioni chiamate a farlo.. cioè: i Partiti. Loro sono le associazioni preposte a diffondere un
messaggio politico ai cittadini definendolo poi in un consenso
democratico. Ma è chiaro che il fondamento del principio non può
che essere quello di rendere forza ad un significato di democrazia
inteso come consenso popolare dettato da una conoscenza e non da un
qualsiasi interesse. Se i partiti agiscono male e non in modo
disciplinato anche il concetto di democrazia viene confuso e
manipolato.
In
questi ultimi giorni i Media hanno parlato della Turchia per via del
colpo di Stato (invero non del tutto chiaro) sventato dal premier Erdogan. Si è subito detto che... nonostante le reazioni contro i
golpisti..Erdogan ha reagito nel diritto del suo ruolo..come figura
eletta democraticamente. Tuttavia ciò che si è visto nelle immagini
nel trattamento contro i militari, i magistrati e gli insegnanti, non
ha reso ragione ad un sano principio di democrazia.
Ciò
detto deve far riflettere proprio il momento in cui questi sistemi
definiti “democratici” restano slegati da un fondamento culturale
e ad una visione del pensiero sui diritti e sui doveri di chi li
governa ponendo, al contrario lo stesso termine “democrazia” come
una sorta di partita di calcio dove chi ha più mezzi e denaro vince
scordandosi successivamente di lasciare libero il pensiero di chi la
pensa in modo diverso e che pur rappresentando una minoranza potrebbe
crescere. Le conseguenze in proposito si evidenziano di continuo! Insomma...una
vera democrazia dovrebbe essere intesa in modo diverso..libera nel
tempo e nel pensiero:
Quando
si guarda ad un sistema di democrazia, sarebbe opportuno fissare
l’attenzione sul momento di passaggio che lo stesso sistema muove
in direzione di una governo. Un passaggio che, in teoria, dovrebbe
vedere nelle elezioni, il vero funzionamento di costruzione di un
impianto in favore dei cittadini e che, al contrario, finisce spesso col non
tener conto del loro pensiero: Poco importa dare un consenso a l'uno
o all'altro politico se si ha una conoscenza appena generica del
programma che si vuole portare avanti e delle intenzioni della
persona che intende governare!...Questa concezione insiste ed è più
radicata finendo col erompere proprio sul terreno di quei popoli
culturalmente meno preparati e più poveri.
Quindi
se pure Erdogan fosse stato eletto “democraticamente” ..non è
detto che il modello stesso di elezioni di quel popolo sia stato
davvero democratico...(ricordiamoci che persino i nostri fanno fatica
ad esserlo) Occorrerebbe conoscere se si sia lavorato in favore di un
popolo per far comprendere loro lo stesso concetto di una democrazia
aperta e non assoluta...o se ..al contrario, persino forze economiche
di altre Nazioni, abbiano agito in favore della costruzione di una
falsa (ma per loro conveniente) democrazia.
Nel
caso della Turchia, come in altri Stati mediorientali definiti
democratici, il problema potrebbe non essere la figura del Premier..quanto il loro sistema di base democratica!
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