28 lug 2016

La figura del Capo dello Stato e la garanzia dei valori costituzionali

di vincenzo cacopardo
Quando fu approvata la Costituzione, entrata in vigore il 1° gennaio 1948, fu intesa come un insieme di norme che fondavano un ordinamento giuridico di tipo statale. La Costituzione doveva poggiare su valori metagiuridici, quali il rispetto della dignità umana e della libertà dell’individuo, sentiti come principi generali di orientamento dell'azione della comunità dei cittadini. La Costituzione italiana affermava che il popolo italiano si era voluto organizzare secondo una forma di governo di tipo repubblicano ripudiando il modello autoritario-dittatoriale con cui era stato governato per scegliere un modello liberal-democratico fondato su libere elezioni, sul pluralismo dei Partiti e sulla tutela dell'inviolabilità dei diritti di libertà...
Tutto abbastanza chiaro..oltre che logico!

La nostra Nazione si dotava quindi di un sistema di governo pluralista di tipo democratico-occidentale. Una forma di governo fondata sul “pluralismo” che stava ad indicare molteplicità di opinioni, cosa.. che al contrario oggi... si tende a voler ostacolare.

Il nostro Capo dello Stato essendo garante della Costituzione anche nei confronti della Magistratura,.. presiede il CSM, può concedere grazie e commutare pene...ma sembra impedito nell'entrare nel merito dei valori costituzionali quando un governo come quello odierno si impone per rinnovare articoli che determinano uno stravolgimento dei valori della stessa Carta.
Qualcosa adesso convince meno!
Se la figura del Presidente della nostra Repubblica è garante nei confronti dell'ordine della Magistratura... a maggior ragione, in considerazione che è anche il garante della nostra Costituzione, egli avrebbe ogni diritto/dovere di garantire i valori costituzionali ogni qualvolta un Parlamento decidesse di cambiarli, ancora di più se..come nel caso odierno.. il cambiamento lo volesse imporre una maggioranza di governo non del tutto chiara anche se legittimata..

Si sa in proposito che il nostro Capo dello Stato, in qualità di super partes, non può entrare nel merito delle scelte operate dal governo: Nella fattispecie non trattandosi proprio di scelte, ma di valori travisati, in qualità di garante, ne dovrebbe, al contrario, avere ogni diritto: La nostra Costituzione determina valori attraverso i principi... e se sui principi il Capo dello Stato potrebbe non mettere parola.. lo dovrebbe poter fare sui valori che si vengono a determinare.  Inoltre dovrebbe poter entrare nel metodo operato da una maggioranza ottenuta attraverso una legge elettorale che la stessa Corte Costituzionale avrebbe contestato dichiarando illegittimo l'intero Parlamento ed è quantomeno strano che il Presidente Mattarella non abbia potuto spendere una parola per la mancanza di una assemblea costituente che avrebbe garantito quel pluralismo di cui abbiamo fatto riferimento all'inizio...
Sempre meno comprensibile!
Al di là di ogni decisione della Corte Costituzionale..che, come sappiamo arriva sempre in grandissimo ritardo (altra assurda anomalia) e della Cassazione che vi entra solo nel metodo... ed al di fuori di ogni risultato sul referendum, quello che fa tanto pensare è il silenzio della politica e dei tanti cittadini circa quella garanzia che il nostro Presidente dovrebbe assicurare. 
 Un quadro quantomeno confuso!
La mia..naturalmente non può che essere una osservazione solo politica, ma che dovrebbe far tanto pensare i cittadini: Se una figura presidenziale è garante dei valori della nostra Costituzione..perchè non può mai mettere parola in proposito..quando resta evidente che, anche in considerazione del combinato con la legge elettorale, vi sono ragioni per togliere efficacia ai valori stessi della nostra Carta?

Sul silenzio del Quirinale..una risposta potrebbe trovarsi nel fatto che lo stesso Presidente, in ragione di una sentenza della Corte costituzionale del 2014 che boccia una legge elettorale e quindi lo stesso Parlamento che lo ha eletto, possa trovarsi in forte disagio!  

Ogni altra considerazione ai cittadini!


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