8 lug 2016

Il timore su un possibile NO al referendum

Hanno affrontato il tema della semplificazione dimenticando il primario bisogno di un funzionamento!
di vincenzo cacopardo

Se oggi persino il più autorevole giornale economico europeo Financial Times... esprime un timore sulla possibilità di un risultato negativo del referendum e del rilancio stesso della nostra economia, la colpa non può mai ricadere sull'esito di una consultazione espressa dai cittadini, ma solo su chi ha preteso di voler cambiare il suo Paese senza un briciolo di umiltà e con la determinazione assoluta di chi pensa di poter governare guardando dall'alto della propria superbia.

Non credo affatto che Matteo Renzi possa essere dotato della sensibilità percettiva dei pericoli che lo sovrastano, né delle possibili congiure o di alleanze siglate alle sue spalle. Le critiche verso di lui sono palesi e confermate dai fatti.. non certo subdole o nascoste. Al contrario.. mettono in evidenza tutta l'insensibilità politica di un uomo presuntuoso e megalomane che ha fatto ben poco per l'economia del suo Paese.. soprattuto per il meridione. Se oggi vi sono palesi motivi da parte della BCE per mettere in dubbio la natura del Monte dei Paschi di Siena e dei suoi titoli, crollati in modo rovinoso... non si può nemmeno nascondere una mancata positività nei confronti di tutto il sistema bancario italiano. Ciò..oltre che per le difficoltà insorte per via di un sistema internazionale che ha solo mirato alla finanza speculativa, anche per colpa di un Europa e dello stesso governo Italiano che non vi hanno saputo porre regole più appropriate.

Ma colpisce di più il fatto che sono ancora in tanti a dare la colpa di ciò che sta avvenendo nel nostro Paese (problemi di economia..lavoro e sicurezza) alla nuova politica del cambiamento aperta da un Movimento in crescita che, nel bene e nel male, ha offerto una nuova aria di speranza per la nostra Nazione..calmando anche gli animi di quei facinorosi pronti a seminare terrorismo locale. Un Movimento (5Stelle).. che ha di certo aperto una nuova breccia verso il futuro della politica, ma che.. da una certa classe politica viene ancora definito in modo sprezzante.. “una forza politica neofascista ed antieuropea”

Che non vi possa essere alcuna garanzia che a Ottobre, dopo il referendum, ci sia in Italia un governo capace di continuare la inadeguata politica di riforme proposta dal governo Renzi.. potrà solo essere considerato un motivo in più per spingersi ad affrontare un diverso futuro politico di ricerca più utile e funzionale per lo stesso Paese. Se il sindaco d'Italia con la sua ministra Boschi si sono voluti spingere in favore di tali riforme costituzionali (e legge elettorale abbinata) in complicità con la Commissione Europea..mancando in pieno l'obiettivo..è solo perchè non hanno saputo tener conto del giusto fine funzionale di un ordinamento politico cui il Paese avrebbe avuto bisogno: Hanno affrontato il tema della semplificazione dimenticando il primario bisogno di un utile funzionamento!..Ma Renzi ha fatto di peggio: non ha voluto dar vita ad una Costituente... interpretando a modo suo e con arroganza un riformismo attraverso fiducie, ricatti e opportunismi politici da autentico improvvisato restauratore.




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