di vincenzo cacopardo
"Si persevera volutamente a scambiare la politica di rottura contro questo sistema per "antipolitica" alterandone il senso"
Prima
che un dovere..governare è un fine dal quale non ci si può
sottrarre comodamente! Questo fine deve definirsi e riscontrarsi con
una solida base popolare al fine di non crollare come per una qualsiasi
costruzione senza fondamenta. Appellare il Movimento di Grillo e
Casaleggio come un Movimento neofascista è ormai la prassi di chi
non riesce a percepire il cambiamento voluto da una società che si
va sfaldando tra ipocrisia e iniquità. Da chi non vuol vedere e che
incalza contro ogni ricerca di cambiamento per definirla sempre
demagogica e populista.
Ma
cosa c'è di più demagogico di chi pensa di poter
governare senza la forza di una base democratica che definisce i
principi stessi della democrazia?
E'
retorica citare il fascismo avendo nella mente la definizione di
Antonio Gramsci negli anni venti per vestirla comodamente sopra un Movimento
odierno che, malgrado i difetti, non lo rappresenta per nulla.
Gramsci definiva il fascismo come l'antipartito, che aprendo le
porte, dava modo di coprire con una vernice di idealità politiche
vaghe e nebulose diffuse nelle più selvagge passioni e negli odii,
dei desideri ad una moltitudine incomposta di gente. Lo definiva di
fatto un costume che si identificava con la psicologia antisociale di
alcuni strati del popolo italiano. Oggi Nadia Urbinati
(ItalianiEuropei) politologa
e giornalista italiana naturalizzata statunitense su
questo stesso tono esordisce : «Così
è oggi. Non c'è niente di più politico di questa persistente
critica della politica sull'onda della quale nascono movimenti e si
forgiano linguaggi collettivi. Anche i più astiosi demagoghi
dell'antipolitica di oggi – anche l'arrabbiato attore comico Beppe
Grillo – si presentano alle elezioni! La demagogia usa il
linguaggio dell'antipolitica per esprimere opposizione all'attuale
classe politica con il prevedibile obiettivo di scalzarla con una
nuova Il Movimento 5 Stelle rientra in questa categorizzazione
demagogica».
Come
tanti ormai..provvisti di paraocchi.. sembrano quasi obbligati a dover
criticare l'opera di una organizzazione politica che pare muoversi in
favore di una equità sociale e per tale ragione etichettata persino
come “antipolitica”. Se tale deve essere giudicata ogni forma di
ribellione di fronte ad un sistema politico talmente
malfunzionante..sembrerebbe quasi che non vi possa essere scampo! Se
il Movimento 5 stelle non rappresenta la perfezione e
l'ineccepibilità, sarà sempre utile per aprire quel varco tanto
desiderato da coloro che vogliono veramente cambiare e che oggi
vedono nel progetto di Renzi la netta chiusura verso i tanti piccoli movimenti che
vorrebbero essere in grado di esprimere il loro pensiero!
Nessuno
oggi in politica si sforza di ricercare strade alternative poiché
mancano le idee, ma non manca di certo la volontà di emarginare il
movimento 5 Stelle nell'inferno dei demagoghi e degli arruffapopoli!
Tale volontà è talmente forte per i tanti soloni della politica
(politologi compresi)... da non sforzarsi mai di interpretare
l'importanza di una rottura verso i principi di un vecchio sistema
politico sul quale si continua a perseverare con la prepotenza e con
i personali profitti. Quello che a costoro oggi preoccupa è proprio
la possibile vittoria di un NO al referendum...che vedrebbe il
progetto ambizioso inefficace ed inefficiente di Renzi perdere.. non
proclamandolo più come il paladino del cambiamento.. e ponendo
coloro che non la pensano come lui come gli acerrimi nemici delle
riforme, del Paese e dell'Europa.
Questa
in realtà è la vera retorica..questo è il vero populismo..questo è
l'eccesso di chi pensa di poter governare imponendo tutto dall'alto: La demagogia di chi pensa di poter cambiare evitando di
entrare nel merito delle riforme e servendosi del solito ridondante
slogan “ chi vuole cambiare è per le riforme..chi non accetta
queste riforme non vuole cambiare”
Se c'è qualcuno che ha creato questo assurdo antagonismo..portandolo (come loro stessi affermano) fino ad un'accesa lotta popolare in seno al nostro Paese.. è proprio il giovane premier fiorentino e non certo coloro che cercano con volontà e sacrifici un sano cambiamento. In realtà persiste una più che evidente forma di demagogia governativa che si impone per sopperire a quella consistente mancanza di idee per una politica democratica di vera innovazione!
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