13 lug 2016

Demagogia governativa ed antipolitica



di vincenzo cacopardo

"Si persevera volutamente a scambiare la politica di rottura contro questo sistema per "antipolitica" alterandone il senso"

Prima che un dovere..governare è un fine dal quale non ci si può sottrarre comodamente! Questo fine deve definirsi e riscontrarsi con una solida base popolare al fine di non crollare come per una qualsiasi costruzione senza fondamenta. Appellare il Movimento di Grillo e Casaleggio come un Movimento neofascista è ormai la prassi di chi non riesce a percepire il cambiamento voluto da una società che si va sfaldando tra ipocrisia e iniquità. Da chi non vuol vedere e che incalza contro ogni ricerca di cambiamento per definirla sempre demagogica e populista.




Ma cosa c'è di più demagogico di chi pensa di poter governare senza la forza di una base democratica che definisce i principi stessi della democrazia?


E' retorica citare il fascismo avendo nella mente la definizione di Antonio Gramsci negli anni venti per vestirla comodamente sopra un Movimento odierno che, malgrado i difetti, non lo rappresenta per nulla. Gramsci definiva il fascismo come l'antipartito, che aprendo le porte, dava modo di coprire con una vernice di idealità politiche vaghe e nebulose diffuse nelle più selvagge passioni e negli odii, dei desideri ad una moltitudine incomposta di gente. Lo definiva di fatto un costume che si identificava con la psicologia antisociale di alcuni strati del popolo italiano. Oggi Nadia Urbinati (ItalianiEuropei) politologa e giornalista italiana naturalizzata statunitense su questo stesso tono esordisce : «Così è oggi. Non c'è niente di più politico di questa persistente critica della politica sull'onda della quale nascono movimenti e si forgiano linguaggi collettivi. Anche i più astiosi demagoghi dell'antipolitica di oggi – anche l'arrabbiato attore comico Beppe Grillo – si presentano alle elezioni! La demagogia usa il linguaggio dell'antipolitica per esprimere opposizione all'attuale classe politica con il prevedibile obiettivo di scalzarla con una nuova Il Movimento 5 Stelle rientra in questa categorizzazione demagogica».


Come tanti ormai..provvisti di paraocchi.. sembrano quasi obbligati a dover criticare l'opera di una organizzazione politica che pare muoversi in favore di una equità sociale e per tale ragione etichettata persino come “antipolitica”. Se tale deve essere giudicata ogni forma di ribellione di fronte ad un sistema politico talmente malfunzionante..sembrerebbe quasi che non vi possa essere scampo! Se il Movimento 5 stelle non rappresenta la perfezione e l'ineccepibilità, sarà sempre utile per aprire quel varco tanto desiderato da coloro che vogliono veramente cambiare e che oggi vedono nel progetto di Renzi la netta chiusura verso i tanti piccoli movimenti che vorrebbero essere in grado di esprimere il loro pensiero!


Nessuno oggi in politica si sforza di ricercare strade alternative poiché mancano le idee, ma non manca di certo la volontà di emarginare il movimento 5 Stelle nell'inferno dei demagoghi e degli arruffapopoli! Tale volontà è talmente forte per i tanti soloni della politica (politologi compresi)... da non sforzarsi mai di interpretare l'importanza di una rottura verso i principi di un vecchio sistema politico sul quale si continua a perseverare con la prepotenza e con i personali profitti. Quello che a costoro oggi preoccupa è proprio la possibile vittoria di un NO al referendum...che vedrebbe il progetto ambizioso inefficace ed inefficiente di Renzi perdere.. non proclamandolo più come il paladino del cambiamento.. e ponendo coloro che non la pensano come lui come gli acerrimi nemici delle riforme, del Paese e dell'Europa.


Questa in realtà è la vera retorica..questo è il vero populismo..questo è l'eccesso di chi pensa di poter governare imponendo tutto dall'alto: La demagogia di chi pensa di poter cambiare evitando di entrare nel merito delle riforme e servendosi del solito ridondante slogan “ chi vuole cambiare è per le riforme..chi non accetta queste riforme non vuole cambiare”

Se c'è qualcuno che ha creato questo assurdo antagonismo..portandolo (come loro stessi affermano) fino ad un'accesa lotta popolare in seno al nostro Paese.. è proprio il giovane premier fiorentino e non certo coloro che cercano con volontà e sacrifici un sano cambiamento. In realtà persiste una più che evidente forma di demagogia governativa che si impone per sopperire a quella consistente mancanza di idee per una politica democratica di vera innovazione!




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