20 ott 2016

Bersani e la fedeltà al Partito

Bisogna saper essere coerenti con se stessi prima che col prossimo o con un Partito... Quello che più conta è la fedeltà col proprio pensiero!
di vincenzo cacopardo

Sembra che una adirata lite tra Pier Luigi Bersani ed Anna Ascani, renziana di ferro, sia avvenuta alla buvette della Camera. Un litigio dove la deputata ha fatto notare una scorrettezza all'ex segretario..il quale (a suo dire) avrebbe dovuto pronunciare il NO al referendum all'interno dell’organismo di partito e non attraverso interviste al Corriere.

L'atteggiamento della giovane Ascani non è di certo piaciuto a Bersani che gli avrebbe risposto per le rime. Così nel corso della Direzione di qualche giorno fa l'ex segretario ha esordito dicendo “A chi dice che io divido il Pd lo sbrano” rinfacciando alla stessa Ascani di fare politica grazie a lui. Non sono poi mancati altri battibecchi che hanno lasciato una particolare amarezza all'ex segretario.
Viene.. perciò.. spontaneo chiedersi cosa aspetta Bersani e la minoranza dem a scappare dal PD e fondare una nuova sinistra! Questo attaccamento al Partito diventa una vera ossessione da parte di chi non condivide ormai quasi nulla delle scelte operate durante la gestione renziana! Un attaccamento esasperato quasi pletorico.. sovraccarico di dispiaceri, ma anche di una strana forma di autolesionismo, poiché nulla ormai vi è da discutere quando è di tutta evidenza che l'asse all'interno del Partito Democratico è ormai spostato in direzione di una meta ben diversa da quella della sua nascita.

Già da tempo vi è una forte polemica all'interno della maggioranza e minoranza del Pd, qualcuno pensa al periodo d’oro dell'Ulivo..qualche altro dimentica di pensare..ma sembra chiaro che una sinistra italiana non esiste più..E' stata divorata dalla corrente della ex Margherita che l'ha ingoiata quasi del tutto..producendosi in un centrismo oltre misura che lo vede ormai sulle linee di una vecchia corrente DC. 

Bersani è sempre apparso un politico onesto, ma credo che il suo vero problema sia l'incoerenza con le proprie idee: Bisogna saper essere coerenti con se stessi prima che col prossimo o con un Partito... soprattutto quando si è un esponente politico.. Quello che più conta è la fedeltà col proprio pensiero! A che vale esprimere il proprio modo di pensare per poi seguire gli ordini di una maggioranza di un partito che impone di pensarla in modo tutt'altro che condivisibile? Quindi ci si dovrebbe allontanare definitivamente da quei principi che non si condividono combattendo per contrastarli. Questa regole è fondamentale e resta legata ad un altro principio che regola i rapporti col proprio elettorato.





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