di vincenzo cacopardo
Finalmente...con
il suo NO..l'ex segretario assume di fatto una precisa posizione in
proposito! La determinazione, visto il suo carattere, di sicuro gli pesa, ma non può che essere il risultato dell'atteggiamento rigido e sprezzante dettato fino ad
adesso da Renzi! La scelta era già nell'aria..ma non del tutto
chiara. Adesso con la rottura alla
vigilia della Direzione Pd convocata proprio per parlare di
referendum e Italicum, l'aria dei dissidenti assieme con quella di
D'alema sembra incalzare insieme in un gruppo che di certo non può
che far riflettere seriamente il Premier... Un'area a cui si aggrega
anche Ignazio Marino, che..dopo essere uscito vincitore dalle beghe
giudiziarie, accusa il presidente Pd di averlo «costretto» alle
dimissioni
Quello
che Bersani ha sempre temuto è stato l'aver perso tempo sulla
possibilità di cambiare la legge elettorale ..e adesso ..dato i
pochi tempi a disposizione per potervi mettere mano, è apparso
possibile che Renzi..dopo il referendum, ove vincesse il Si, si premurerebbe a non cambiarla affatto! Un discorso assai
realistico! Adesso l'ex segretario parla di desiderio di
proporzionale accusando il suo capo di Partito di averlo rottamato e
messo da parte.
Nonostante
tutto il nostro Premier continua a proporsi nella TV di Stato
nell'Arena di Giletti promuovendo il suo SI..non rendendosi conto per
nulla della delicatezza di una faccenda che non può per nulla essere
impostata in tal modo . D'altronde sappiamo bene che ormai l'Ente è
in mano alle forze governative... La parzialità di viale Mazzini
appare di tutta evidenza ed è sufficiente vedere il nostro Premier
nei talk show per intuire ogni sforzo da parte della tivù di Stato.
Renzi continua ad usare la RAI pubblica a suo piacimento..
dimenticando che nella fattispecie non si tratta di votare per il suo
governo, ma per le delicate regole di una Costituzione che si stanno
per stravolgere.
Si
continua a non comprendere quale differenza vi sia tra chi le regole
deve metterle in atto.. e chi, al contrario.. può stabilirle!
..Un esempio per chi (come lo stesso Renzi) ama accostare la politica
al calcio: Pensate se oggi nel campionato..si cambiassero le regole e
queste le potesse imporre la squadra più forte... e non un Comitato a
parte composto da tutti!
In
verità, in un Paese che intende ancora ritenersi in democrazia,
qualunque Premier dovrebbe restarne fuori poichè si tratta di
regole..ossia di principi che rappresentano i valori fondanti sui
quali si muovono le istituzioni.
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