12 ott 2016

IL PASTICCIO DEL PD



Anche se aggiustassero la questione sulla legge elettorale..il Partito al suo interno ha già palesato dubbi ed incertezze.
di vincenzo cacopardo

Il pasticcio in cui ha infilato il suo Partito il premier- segretario.. è il risultato di tutta la sua congenita prepotenza e presunzione. Non è tanto la possibile improbabile divisione, ma l'equivoco in cui oggi si trovano i suoi componenti: Al contrario di quello che si può pensare..se al referendum dovesse vincere il NO il PD non si scinderebbe e potrebbe successivamente ricercare l'unione desiderata..diversamente da una vittoria del SI che spaccherebbe sicuramente ed in modo definitivo il Partito. E' quindi alquanto probabile che chi ama veramente in Partito possa essere portato a votare NO!

Il fatto che la minoranza del Pd sarebbe esplosa sul tema referendario era nell'aria e la resa dei conti non ha tardato. Anche Speranza oltre a Bersani ha cominciato ad inoltrarsi in una dura lotta contro la riforma. Era chiaro che sarebbe finita così: Sia Bersani che Speranza hanno finalmente capito che non si sarebbe potuta più cambiare la legge elettorale e che il Premier una volta vinto il Si ..non l'avrebbe mai cambiata poichè fortemente legata allo scopo delle stesse riforme costituzionali.

Queste le parole dure, ma anche amare, di Bersani che finalmente alza la voce nel suo Partito: "È un anno che l'Italia mangia solo pane e riforme, ora basta! Renzi proverà a stanarmi con una proposta sull'Italicum? Chiacchiere. Non mi si può raccontare che gli asini volano. Vediamo in direzione, ma io non mi aspetto nulla".

Al di là dell'infelice iniziativa di chi, come Renzi, ha sempre creduto di dominare su tutto ..persino sul merito di una legge elettorale (che ha preteso di far passare con il voto di fiducia)...e che oggi rinnega cercando in tutti i modi di rivedere...quello che stupisce è l'atteggiamento ancora adulatorio dei tanti che all'interno lo seguono malgrado i continui mutevoli comportamenti che non possono portare alcuna affidabilità nel Partito...tranne forse quella di trasportare nel futuro i seguaci in un futuro partito della Nazione.

Oggi il Partito soffre.. e sembra legato alla strana sorte di un SI o di un NO voluta solo per la supponenza di un segretario che riveste anche il ruolo di Premier...Ancora in pochi non afferrano le conseguenze dell'equivoco doppio ruolo che grava pesantemente sullo stesso Partito.


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