Anche
se aggiustassero la questione sulla legge elettorale..il Partito al
suo interno ha già palesato dubbi ed incertezze.
di
vincenzo cacopardo
Il
pasticcio in cui ha infilato il suo Partito il premier- segretario..
è il risultato di tutta la sua congenita prepotenza e presunzione.
Non è tanto la possibile improbabile divisione, ma l'equivoco in cui
oggi si trovano i suoi componenti: Al contrario di quello che si può
pensare..se al referendum dovesse vincere il NO il PD non si
scinderebbe e potrebbe successivamente ricercare l'unione
desiderata..diversamente da una vittoria del SI che spaccherebbe
sicuramente ed in modo definitivo il Partito. E' quindi alquanto
probabile che chi ama veramente in Partito possa essere portato a
votare NO!
Il
fatto che la minoranza del Pd sarebbe esplosa sul tema referendario
era nell'aria e la resa dei conti non ha tardato. Anche Speranza
oltre a Bersani ha cominciato ad inoltrarsi in una dura lotta contro
la riforma. Era chiaro che sarebbe finita così: Sia Bersani che
Speranza hanno finalmente capito che non si sarebbe potuta più
cambiare la legge elettorale e che il Premier una volta vinto il Si
..non l'avrebbe mai cambiata poichè fortemente legata allo scopo
delle stesse riforme costituzionali.
Queste
le parole dure, ma anche amare, di Bersani che finalmente alza la
voce nel suo Partito:
"È un anno che l'Italia mangia solo pane e riforme, ora basta!
Renzi proverà a stanarmi con una proposta sull'Italicum?
Chiacchiere. Non mi si può raccontare che gli asini volano. Vediamo
in direzione, ma io non mi aspetto nulla".
Al
di là dell'infelice iniziativa di chi, come Renzi, ha sempre creduto
di dominare su tutto ..persino sul merito di una legge elettorale
(che ha preteso di far passare con il voto di fiducia)...e che oggi
rinnega cercando in tutti i modi di rivedere...quello che stupisce è
l'atteggiamento ancora adulatorio dei tanti che all'interno lo seguono malgrado i continui mutevoli comportamenti che non
possono portare alcuna affidabilità nel Partito...tranne forse quella di trasportare nel futuro i seguaci in un futuro partito della Nazione.
Oggi
il Partito soffre.. e sembra legato alla strana sorte di un SI o di
un NO voluta solo per la supponenza di un segretario che riveste
anche il ruolo di Premier...Ancora in pochi non afferrano le
conseguenze dell'equivoco doppio ruolo che grava pesantemente sullo
stesso Partito.
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