13 ott 2016

PD: dissidenti e minoranze..tra i "Boschi" dell'incoerenza

di vincenzo cacopardo

Il quesito travisato sul referendum proposto con uno spot dalla Rai...è entrato tra i temi di una accesa discussione tra i sostenitori del No che vedono oggi, oltre ad una scheda referendaria già contestata.. poiché forviante, un servizio della TV pubblica in mano al magico giglio renziano sostenitore del SI...Il governo, pur nascondendosi, persevera subdolamente nel rafforzare una decisione referendaria a proprio vantaggio.

Intanto nel PD..malgrado le chiacchiere.. la minoranza dem non ha ancora avuto il coraggio di rompere definitivamente con il segretario-premier. Ciò potrebbe far sospettare nuove sorprese al momento di votare sul referendum..Siamo ormai abituati a vedere questa minoranza nell'ipocrisia di un atteggiamento di continua attesa.. con un piede dentro ed uno fuori dal Partito. Solo D'Alema sembra aver avuto il coraggio di contrastare il pensiero di chi persevera nei catastrofici annunci del precipizio della crisi politica in caso di vittoria del NO.

Sentir parlare alcuni componenti del PD.. Partito di maggioranza.. e vederli giorno per giorno vivere nell'incoerenza.. uniti da una totale ipocrisia..è divenuto assai difficile da comprendere! Ma possono davvero pensare che una volta passato il SI.. Renzi faccia marcia indietro sulla legge elettorale?

Con un referendum in corso cercano ancora riunioni e dialogo promettendo di cambiare i punti cruciali del quesito referendario: Adesso oltre al cambiamento di una legge elettorale voluta attraverso una perentoria fiducia..parlano di possibile correzione sulla elezione diretta dei senatori...di una eventualità di togliere l'immunità..di possibili rimborsi ai consiglieri...etc..Insomma..sembrano aperti a tutto e pare ormai che non gli rimanga che stravolgere quella riforma Boschi che con caparbietà avevano tanto lodato come la migliore per il bene della Nazione!.. Come potremmo definire tale atteggiamento?..

Solo D'Alema appare il più coerente! Per lui non è solo deleteria la riforma in sé, ma anche il significato con cui Renzi sta caricando il referendum..ritenendo che lo slogan preferito dal Premier "'Cacciamo i politici' sia assai inquietante. L'ex Premier accusa Renzi definendo la sua comunicazione una sorta di populismo dall'alto che ritiene molto più pericolosa di quella del cittadino comune. Non credo si possa essere contrari a questa critica poiché..il populismo..rimane un atteggiamento ideologico che esalta in modo demagogico e velleitario il popolo. Malgrado il populismo sia stato spesso usato come accezione negativa nei confronti del fascismo e di vari movimenti leaderistici, oggi una forma di populismo può rivelarsi autoritaria, proprio quando, in casi come questo, viene diretta con assolutismo dall'alto.




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