5 ott 2016

LA FINZIONE DI UN SENATO CHE SPARISCE

di vincenzo cacopardo

A che vale far fingere di fare sparire un Senato..quando questo resta in piedi con tutta la sua organizzazione se pur privo di duecento senatori? Un Senato riempito da consiglieri regionali e sindaci suggeriti e portati dai Partiti. Si prosegue quindi con una logica di Partito quando questi oggi risultano i più detestati dagli stessi cittadini!..Il cittadino deve comprendere che il problema della corruzione dei consiglieri regionali non è legata alle Regioni, ma ai Partiti! Nessuno guarda in direzione di una essenziale riforma sui Partiti.

Al di là di ogni riassetto di una legge elettorale Italicum..a suo tempo opportunamente ricamata sulla riforma costituzionale, l'aspetto importante rimane la non elezione diretta dei Senatori ed il loro compito ancora non definito ma che, invero, sarebbe risultato prodromico alla suddetta riforma. Certo se si andasse con la elezione diretta dei Senatori ..sia che essi siano cento o trecento ..tutto sarebbe diverso..ma potrebbe contrastare col programma riformista della Boschi, la quale assieme a Renzi ha preteso di rinchiudere il Senato dentro una gabbia al fine di non influire sulle vere decisioni della politica di governo.

Insomma... lo scopo è quello di lasciare alla Camera dei Deputati l'onere di porre la fiducia e l'onore di seguire l'attività politica di governo..In teoria persino logico ..se non fosse che proprio per questo risultava importantissimo lo scopo di una riforma elettorale come l'Italicum.. in modo da frenare per i cinque anni governativi, l'attività parlamentare che avrebbe potuto impedirgli il cammino..E' chiaro che con tale sistema un Parlamento ha assai meno ragione di esistere.
Lo scopo, ma anche il pericolo è infatti quello di ingessare un dialogo parlamentare e quindi, per ipotesi, la minoranza potrebbe andarsene a casa con un risparmio ancora più notevole di quello proposto da Renzi!..Ma..potremmo andare oltre, poiché con queste logiche a quel punto potrebbe persino scomparire, se non per pura forma, la pletora dei deputati vincenti composti anche da quel premio di maggioranza, lasciando solo il posto di comando ad un governo!..Naturalmente è una visione un po' troppo accentuata, ma che rende conto di come possa essere importante il ruolo Parlamentare di controllo su ogni gestione governativa. E' ciò dovrebbe far intuire come, tale controllo, non può nè essere affidato in mano a chi gestisce la governabilità (premierato – segretario di Partito), nè che si possa pensare che una governabilità resti immutabile nel tempo senza un controllo parlamentare.


Quindi la domanda più logica.. per chi pensa ad una tale poco funzionale semplificazione.. potrebbe essere: Che ragione può più avere un Parlamento quando la pretesa è quella di fare sparire ogni forza ad una minoranza?  

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