di vincenzocacopardo
La
bocciatura della legge Calderoli da parte della Corte Costituzionale
avvenuta nel 2014..ha di certo scatenato un acceso dibattito in
proposito. La domanda è persino logica: Se una legge elettorale
viene considerata incostituzionale (a causa delle liste bloccate e
del premio di maggioranza esorbitante) allora dovrebbero esserlo
anche i parlamentari eletti da questa stessa legge!
La
logica conseguenza, dopo la sentenza, sarebbe dovuta essere quella di
tornare direttamente alla legge elettorale precedente il Mattarellum
e di andare subito a elezioni, visto che un Parlamento illegittimo
era anche impossibilitato a riformare la legge elettorale.
La
Corte Costituzionale, (che storicamente non si è mai espressa in
modo più chiaro, definito e comprensibile per i cittadini), non ha
mai voluto considerare la sua decisione..per quel principio detto di "continuita'". Questo significa
che il Porcellum è da considerarsi anticostituzionale solo dalla
data della sentenza e cioè dal 2014. Quindi le elezioni scorse -
essendosi tenute prima della decisione della Corte - sono da
considerarsi valide a tutti gli effetti. Insomma, una singolarità.. difficile da comprendere! Ma c'è chi afferma che tale concetto sia
abituale: chi ha compiuto un "reato" prima che questo
venga definito tale, non può essere incarcerato..ma lo puo' essere certamente dopo! Un paragone tendente a rendere l'idea..
Secondo
alcune letture, a non essere legittimi sono solo i deputati (circa
150) che sono stati eletti
in forza del premio di maggioranza.
Ma la Corte, a prescindere dai deputati provenienti dal premio di
maggioranza, ha altresì dichiarato l’illegittimità
costituzionale delle norme che stabiliscono la presentazione
di liste elettorali “bloccate”,
nella parte in cui non consentono all’elettore di esprimere "una
preferenza". Ciò
significa che, al di là della del connesso principio di continuità, l'intero Parlamento sarebbe comunque dovuto decadere dopo la sentenza.
Resta persino logico che..tutto questo.. non puo' restare scollegato dalla inopportuna pretesa da parte di questo Parlamento di operare su una riforma
Costituzionale che stravolge l'assetto della nostra Carta! Per
tornare al punto: Se la legge elettorale è incostituzionale,
ne
deriva necessariamente che tutto quello che declina da quella legge è
anch’esso incostituzionale! In particolare..oltre al Parlamento... lo è anche il governo!
E'
quindi più che chiaro che, passati oltre due anni dalla sentenza
della Consulta, un Parlamento, dal 2014 definito incostituzionale, non
può modificare la Costituzione
poiché
rimane il presupposto che.. più in là..di conseguenza..la stessa modifica..potrà essere
dichiarata incostituzionale.
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