26 ott 2016

La strada pragmatica e semplificativa che frena il percorso delle idee.



"A volte, come qualcuno asserisce, risulta più utile coniugare le diversità, anziché tentare di aggregare certe omogeneità".
di vincenzo cacopardo

A sentire la cronaca giornalistica di una certa stampa nazionale ed internazionale..Matteo Renzi rappresenta l'unica vera risorsa politica del Paese. In tanti ancora lo definiscono l’ultimo autobus che il Paese democratico ha a disposizione..poichè.. al di fuori di lui, non esiste alcuna alternativa valida. Ma quali principi porta avanti questo suo governo? Si può definire ancora il nostro un Paese in equilibrio?

Oggi...figure come il nostro Premier, sono l'espressione assiomatica di come ogni procedura per una soluzione si concretizzi in modo veloce e semplificativo.. contenendo ogni possibile ricerca politica creativa più funzionale. Può essere che il suo modo di procedere sia vincente...ma se una visione realistica può accompagnare ogni percorso amministrativo... quella delle idee risulta essenziale per guidare una vera crescita politica nel suo complesso!
Negli ultimi tempi... il mondo intero della politica sembra aver preso la strada più semplice della ricerca di soluzioni concrete e pragmatiche, rendendo irresponsabilmente più difficile una costruzione dello sviluppo basata sulle idee e così, anche la società sembra essersi rinchiusa in questa ristretta mentalità, mettendo in primo piano una visione fin troppo realistica che occlude sempre di più ideali ed inventiva.  Attenzione però...ciò non vuol dire che il pragmatismo non debba avere la sua valenza positiva...ma quando lo si intende porlo come “la teoria di una verità” volendolo identificare come “esclusivo principio” di utilità pratica.. e senza la base di una ricerca di pensiero che coinvolga le idee, si finisce col non rendere mai alcun positivo funzionamento allo sviluppo politico e sociale.
Quando nel passato Platone stesso ci informava sulle “ idee” ponendole come fondamento del suo stesso principio filosofico, contribuiva... forse inconsapevolmente... a porre le basi essenziali della filosofia occidentale, poichè... per lui.. queste erano il presupposto della conoscenza ed avrebbero contribuito alla formazione dell'essere legata al proprio pensiero. Non v'è dubbio che nel momento storico attuale, si sopravvive attraverso l’unica risorsa mentale della tangibilità e della concretezza e questo percorso mentale, sembra purtroppo opporsi con forza alle iniziative ed alle idee. Una strada che ha anche reso più forza a principi di furbizia e che premia costantemente una certa ignoranza od interessi personali. Non ci si può dunque meravigliare della mancanza di una migliore crescita sociale qualitativa!
In tanti come il nostro Premier piace comunicare ed agire col pragmatismo tipico dei tempi odierni: Una narrazione particolare ed una interpretazione realistica che tanto attrae quei cittadini che hanno poco tempo per pensare. E' possibile che la sua possa essere una strada giusta! Possiamo però sperare che la maggioranza dei cittadini riesca mai ad interpretare la crescita attraverso le idee.. se continua ad inseguirla con più facilità ed approssimazione attraverso ogni figura predominante che li incanta?


Mi domando come potrà mai convivere un principio di equilibrio.. se viene soffocato in partenza da quella costante procedura pragmatica condotta col l'uso forzato di un determinismo! Fatto sta che  nel momento storico attuale,  forse anche a causa di una forte recessione mondiale, si sopravvive attraverso l’unica risorsa mentale della tangibilità e della concretezza, non reagendo con la forza delle iniziative e delle idee e questo penalizza il percorso della crescita qualitativa di una società. 

Il pragmatismo odierno si fonda sempre di più sulla forza economica della finanza. Eventi storici, come quelli dell’unione dei paesi europei, avrebbero dovuto determinare, attraverso una naturale integrazione ed aggregazione, maggior successo per iniziative ed innovazione. Si sarebbe dovuta riscontrare l’affermazione di un  percorso costruito attraverso un naturale scambio della conoscenza, del dialogo e delle idee e non solo attraverso la realizzazione di una moneta unica . A volte, come qualcuno asserisce, risulta più utile coniugare le diversità, anziché tentare di aggregare certe omogeneità.

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