TRA METODO E MERITO QUESTA RIFORMA PARE FAR ACQUA DA TUTTE LE PARTI
di vincenzo cacopardo
di vincenzo cacopardo
Al
di là dei pesanti dubbi sollevati circa l'illegittimità di un
simile Parlamento dopo la sentenza della Corte Costituzionale, .. della
quale abbiamo ampiamente scritto..si vanno scoprendo macroscopici
difetti di merito di questa riforma costituzionale voluta ed imposta
da una disordinata maggioranza di governo.
Sembra
che il «difetto» odierno si riscontri con le Regioni a Statuto
autonomo. Come ad esempio.. quello della Sicilia che al comma 7 del
terzo articolo così recita: L'ufficio di
Deputato regionale è incompatibile con quello di membro di una delle
Camere, di un Consiglio regionale ovvero del Parlamento europeo.
Il chè specifica
chiaramente che l'eletto nell'Assemblea regionale non può
contemporaneamente ricoprire la carica di deputato o di senatore
della Repubblica come si vorrebbe nella nuova riforma...E' il costante problema delle delicate riforme volute da Renzi con la premura e con una sorta di imposizione!
Vi
è dunque una chiara questione di incompatibilità con le Regioni a
Statuto speciale che potrebbero essere modificati solo con una
ulteriore legge costituzionale e solo dopo un'intesa con la stessa
Regione. Ciò comporterà che.. prima di mettere in
atto questa riforma..
sarà necessario modificare tali Statuti e sembra che per questo
occorrano altre 5 leggi costituzionali (il numero delle Regioni a
statuto autonomo), i dovuti passaggi parlamentari.. ed il vincolante
parere di ciascuna Regione. .Cosa non di poco conto!
Ma
un problema rimane.. poiché.. se dovesse passare il SI.. il Senato
non potrà interamente rinnovarsi generando altri problemi
istituzionali che porterebbero ulteriori disagi.
Ricordiamo
ancora che già di per sé la Costituzione nella parte riguardante il
Titolo V all'art 122 (seconda parte)
che si è inteso modificare, indica che
-il
sistema di elezione ed i casi di ineleggibilità e di incompatibilità
del Presidente e degli altri componenti di una Giunta regionale
nonchè dei consiglieri regionali sono disciplinati con
legge della Regione nei limiti dei princìpi fondamentali
stabiliti con legge della Repubblica, che stabilisce anche la durata
degli organi elettivi: Nessuno può appartenere
contemporaneamente a un Consiglio o a una Giunta regionale e ad
una delle Camere del Parlamento, ad un altro Consiglio o
ad altra Giunta regionale, ovvero al Parlamento europeo.
Dove vi è espresso chiaramente che si disciplina attraverso legge regionale!
Adesso
forse..per la Boschi e questo Governo.. vi è un motivo in più per
sperare che la questione di incostituzionalità sollevata dal
presidente Onida al Tribunale (relativa al quesito della scheda) possa
essere accolta e dare fiato a Renzi per porre rimedi alla serie di
anomalie che pian piano vengono a galla in questa strampalata
riforma..
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