Impossibile
mandare l'Italia alle urne con due sistemi elettorali diversi, uno
dei quali per giunta, (quello relativo alla Camera), ancora sotto il
vaglio della Corte Costituzionale.
di vincenzo cacopardo
Siamo
finiti col ritrovarci il Senato proporzionale e la Camera fortemente
maggioritaria.
La prossima scelta del governo che resterà in carica, dopo la legge
di bilancio..sarà..quindi..quella di ricercare insieme una legge
elettorale senza fiducia che soddisfi un po' tutti! Queste sembrano
anche le intenzioni del Presidente Mattarella che in questi giorni ha
disdetto ogni appuntamento per porre ordine ad un quadro politico
istituzionale abbastanza complicato.
Nel
mezzo ci sarà una difficile assemblea del partito di maggioranza
dove Renzi potrà osservare quanto il suo ruolo di leader sia rimasto intaccato dal recente referendum.
Fatto
stà che una soluzione andrà trovata al più presto!
Ma
chi sarà il Premier che dovrà guidare in questi pochi mesi il
governo? Al di là di ogni possibile nome quello che veramente
vorrebbe il nostro Capo dello Stato è di sicuro una «transizione
ordinata», nel rispetto della sovranità del Parlamento.
L'occasione
è utile per approfondire in breve la differenza dei principi sui
quali si fonda l'aspetto di una legge elettorale e la conseguenza che
arreca ai valori stessi di una politica democratica!
Il
sottoscritto nella qualità di sostenitore del proporzionale non può
che augurarsi che la ricerca di una legge elettorale possa partire
dai principi di salvaguardia di una partecipazione più attiva e
profonda della cittadinanza. Non v’è dubbio che, nel nostro Paese,
un sistema proporzionale, non sarebbe riuscito ad adattarsi ad una
errata concezione del bipolarismo tendente a definire con più
semplicità e concretezza una sicura governabilità. Per portare
avanti il sistema bipolare occorreva la prepotenza di un
maggioritario che potesse offrirgli maggiore sicurezza ed efficienza.
Ma
oggi la situazione..con l'arrivo del Movimento 5 stelle.. è ben
diversa! Nel sistema maggioritario.. al quale buona parte delle
forze politiche aspirano.. per ottenere quella sicura
governabilità..il problema continua a persistere sulle conseguenze
che si riportano ad una libera azione democratica: Infatti..definendo
in modo snello la maggioranza, si rinvigorisce l’aspetto
governativo, ma nel contempo, si tende ad indebolire l’effetto
fondamentale di una politica di base che dovrebbe supportare le
diverse idee e le particolari esigenze provenienti dal basso.
La
scelta del maggioritario viene sempre promossa e spinta da coloro che
si potrebbero definire “
attori e protagonisti”,
personaggi che guardano ad un riscontro individuale della figura nel
senso più egocentrico. Qualcuno potrebbe affermare che ogni progetto
può essere definito e portato avanti solo da coloro che
rappresentano la testa di un sistema..ossia un governo con i suoi
ministri, ma ..come ormai comprovato in questi ultimi tempi… è
sempre più difficile sostenere una governabilità, senza una base
politica di appoggio più sicura. Il
bipolarismo,
com’è noto, definisce due correnti di pensiero differenti ed in
contrapposizione per visioni ideologiche che tendono ad identificare
le scelte. Queste scelte pongono, coloro che devono
condividerle, di fronte ad un bivio al quale il singolo pensiero del
politico non potrà, né dovrebbe mai sottomettersi: difficile poter
condividere in toto un progetto per il quale si potrebbe essere
d’accordo solo in parte!
Da
un lato …il
sistema proporzionale offre
maggiore politica di base rendendo più instabile un percorso
governativo. Dall’altro...quello
maggioritario
offre più garanzie di stabilità ad ogni esecutivo, limitando..ma
spesso anche, soffocando, ogni possibile dialogo alla base. Quale
sarà dunque la soluzione...anche nella visione di una nuova
tripolarizzazione..
se non si opera verso un innovativo percorso che possa offrire ad
ambedue…una più libera strada favorendo un traguardo più
efficiente ed equilibrato?
Qualunque
risposta dovrebbe considerare una futura divisione
dei ruoli.
Una suddivisione che possa vedere un
sistema proporzionale per la ricerca della costruzione di una
politica di base fondata sulle idee.. ed uno maggioritario per
l’identificazione delle figure amministrative competenti. Due
ruoli separati per capacità e per obiettivi,
che possano lavorare senza conflitti e compromessi di sorta al fine
di rendere più funzionale ogni percorso. Qualcosa di non facile da
riscontrare, ma sulla quale si potrebbe lavorare nell'ambito di una
ricerche innovativa di aiuto ad una politica moderna, meno
conflittuale e più funzionale.
IL PROPORZIONALE A TUTTE E DUE LE CAMERE Il partito che prende piú voti deve governare per 5 anni , inserendo nella metà dei 5 anni un referendum ( si/no) per confermare o MANDARLO a casa.
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