19 dic 2016

ROMA:clima caldo per il Movimento





Marra-Scarpellini una storia che mette in difficoltà la giunta Raggi 
di vincenzo cacopardo

Il clima adesso è davvero caldissimo, dopo la rinunzia di Massimo Colomban che pare non avere tempo per assumere la carica di vicesindaco"... alla Raggi non rimane che continuare con le sue infinite ricerche su una figura attendibile ed integra.

Colomban...che era sostenuto da Davide Casaleggio...non intende avere anche il ruolo di vicesindaco.. essendo impegnato, in qualità di imprenditore tecnico, nel già difficile ruolo di assessore alle “partecipate”. Malgrado avesse dato l'impressione di poter sostenere l'incarico, l'assessore non ha confermato la disponibilità ritenendo di non avere il tempo necessario.

Si apre ancora una volta l'estenuante ed infinita ricerca delle figure amministrative nel Comune conquistato ormai da sei mesi dal Movimento che..nella fattispecie sembra essersi incrinato all'interno del gruppo romano..La Raggi non demorde e intende tornare alla carica con un altro assessore.

Non si può dire che questa confusione generata sulla scelta delle nomine non desti qualche preoccupazione nella capitale..e pur augurandoci che la macchina amministrativa possa mettersi al più presto in funzione, non possiamo non mettere in evidenza (senza alcuna malizia) una certa approssimazione su come sia stata condotta l'operazione di queste nomine.

Il carisma della sindaca che fin dall'inizio non aveva lesinato un certo buon umore, sembra perdersi nel fastidioso e difficile ruolo delle scelte a volte inappropriate.. a volte incerte.. e magari anche causate volutamente da chi le si pone in disaccordo. Fatto stà che l'evidenza di un periodo così lungo per la sola definizione delle personalità a cui affidare i compiti per la nuova giunta..dimostra al popolo romano.. quanto meno.. una certa insopportabile leggerezza da parte di chi insiste col fare apparire flemma e tranquillità.

In questo momento non si può che restare vicini alla sindaca anche nell'attesa delle indagini della magistratura che sembrano non toccarla per nulla. Per il bene della città capitale..si deve restare ancora benevoli ed uniti in favore del difficilissimo compito di far rinascere la città, ma è indubbio che questa prima fase si è presentata come uno scoglio durissimo che sta mettendo alla prova i nervi di tutto il Movimento di Grillo e della stessa prima cittadina. Un ostacolo che il PD intenderà manovrare a suo favore!

Certo è.. che il criterio per la definizione dei candidati disposti per amministrare Comuni, Enti e Regioni.. e persino per chi un domani potrebbe occuparsi di una attività governativa, rimane ben diverso da quello di chi deve operare per la formulazione di idee e normative: Se per un'attività parlamentare è già azzardato un candidato poco conosciuto e meno esperto che nei cinque anni potrebbe anche rafforzarsi nel dialogo e nella conoscenza in seno al suo gruppo, di certo questa logica non potrà mai soddisfare il bisogno di indicare per l'amministrativo una figura più preparata.. di alta capacità.. e di esperienza.

Dovrebbe essere chiara la differenza tra le due compiti.. poiché è certo che per amministrare un Comune occorre meno responsabilità politica di Partito e più impegno verso il soddisfacimento delle regole e dei servizi sociali nella scelta delle figure e nella guida della città...Pensare che i due ruoli possano essere equipollenti è un tragico errore che vede tra l'altro una politica amministrativa sempre più bloccata su scelte legate e condizionate da interessi di Partito o di Movimenti.


Nessun commento:

Posta un commento