Marra-Scarpellini una storia che mette in difficoltà la giunta Raggi
di vincenzo cacopardo
di vincenzo cacopardo
Il
clima adesso è davvero caldissimo, dopo la rinunzia di
Massimo Colomban che
pare non avere tempo
per assumere la carica di vicesindaco"...
alla Raggi non rimane che continuare con le sue infinite ricerche su
una figura attendibile ed integra.
Colomban...che
era sostenuto da Davide
Casaleggio...non
intende avere anche il ruolo di vicesindaco.. essendo impegnato, in
qualità di imprenditore tecnico, nel già difficile ruolo di
assessore alle “partecipate”. Malgrado avesse dato l'impressione
di poter sostenere l'incarico, l'assessore non ha confermato la
disponibilità
ritenendo di non avere il tempo necessario.
Si
apre ancora una volta l'estenuante ed infinita ricerca delle figure amministrative nel Comune conquistato ormai da sei mesi dal Movimento che..nella
fattispecie sembra essersi incrinato all'interno del gruppo romano..La
Raggi non demorde e intende tornare alla carica con un altro assessore.
Non
si può dire che questa confusione generata sulla scelta delle nomine
non desti qualche preoccupazione nella capitale..e pur augurandoci
che la macchina amministrativa possa mettersi al più presto in
funzione, non possiamo non mettere in evidenza (senza alcuna malizia)
una certa approssimazione su come sia stata condotta l'operazione di
queste nomine.
Il
carisma della sindaca che fin dall'inizio non aveva lesinato un certo
buon umore, sembra perdersi nel fastidioso e difficile ruolo delle
scelte a volte inappropriate.. a volte incerte.. e magari anche
causate volutamente da chi le si pone in disaccordo. Fatto stà che
l'evidenza di un periodo così lungo per la sola definizione delle
personalità a cui affidare i compiti per la nuova giunta..dimostra al popolo romano.. quanto meno.. una certa insopportabile leggerezza
da parte di chi insiste col fare apparire flemma e tranquillità.
In
questo momento non si può che restare vicini alla sindaca anche
nell'attesa delle indagini della magistratura che sembrano non
toccarla per nulla. Per il bene della città capitale..si deve restare ancora benevoli ed uniti in favore del difficilissimo
compito di far rinascere la città, ma è indubbio che questa prima
fase si è presentata come uno scoglio durissimo che sta mettendo
alla prova i nervi di tutto il Movimento di Grillo e della stessa
prima cittadina. Un ostacolo che il PD intenderà manovrare a suo
favore!
Certo
è.. che il criterio per la definizione dei candidati disposti per
amministrare Comuni, Enti e Regioni.. e persino per chi un domani
potrebbe occuparsi di una attività governativa, rimane ben diverso
da quello di chi deve operare per la formulazione di idee e
normative: Se
per un'attività parlamentare è già azzardato un candidato poco
conosciuto e meno esperto che nei cinque anni potrebbe anche
rafforzarsi nel dialogo e nella conoscenza in seno al suo gruppo, di
certo questa logica non potrà mai soddisfare il bisogno di indicare
per l'amministrativo una figura più preparata.. di alta capacità..
e di esperienza.
Dovrebbe
essere chiara la differenza tra le due compiti.. poiché è certo che
per amministrare un Comune occorre meno responsabilità politica di
Partito e più impegno verso il soddisfacimento delle regole e dei
servizi sociali nella scelta delle figure e nella guida della
città...Pensare che i due ruoli possano essere equipollenti è un
tragico errore che vede tra l'altro una politica amministrativa
sempre più bloccata su scelte legate e condizionate da interessi di
Partito o di Movimenti.
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