di vincenzo cacopardo
"contraddizioni
e discordanze di una Consulta conciliante"
La
sentenza della Consulta sull'Italicum si pronuncia ritenendo che non
vi possa essere spazio per il ballottaggio e neanche possibilità per i capilista bloccati
pluricandidati di scegliersi discrezionalmente il collegio di
elezione. In tal modo la Corte pur rilasciando al Parlamento una legge
elettorale per la Camera con tendenza proporzionale.. ritiene valido un
premio di maggioranza solo alla lista che superi il 40%...Insomma.. qualcosa che non suona del tutto coerente con un sistema a tendenza proporzionale!
Questo
è il risultato dell’incostituzionalità dell’Italicum dichiarata
ieri dalla Corte costituzionale dopo alcune ore di camera di
consiglio. Un impianto assai sensibile per una applicazione immediata
anche in considerazione che vi è un'altra legge elettorale al Senato
per niente omogenea. Naturalmente si attenderanno le motivazioni, ma
resta una decisione che il Parlamento può scegliere di prendere o di
cambiare. Una sentenza che fa comunque pensare.. e non poco.. anche
per alcune contraddizioni..tra cui la permanenza di un premio di
maggioranza.. non esistendo oggi un Partito in grado di prendere un
40% se non coalizzandosi (cosa che appare impossibile). Rimane poco
comprensibile anche il fatto che la Corte si sia pronunciata sui
capilista
bloccati destinati al collegio di elezione sorteggiato tra tutti
quelli in cui si sono candidati.
Non
hanno bocciato il sistema dei Capilista e nemmeno le
pluricandidature! Hanno però abrogato la possibilità di scelta
dell'eletto della circoscrizione, lasciando la regola residuale
(quindi ci si potrà candidare in più di un collegio, e poi se si
risulterà eletti in più di uno.. si sorteggerà). Ciò continua a dare spazio a convenienze partitiche poco affidabili e rassicuranti: Come se in politica ci fosse spazio per sorteggi approssimativi al di
là dei valori che esprimono i candidati!
Una
sentenza che lascia perciò dubbi su una Corte Costituzionale in cui
una buona parte dei componenti vengono dalla vecchia politica di
sistema e che non oserebbero mai bocciare per intero una legge che il
presidente
della Repubblica, Sergio Mattarella, ha già firmato. Una
legge elettorale che è stata promulgata il primo luglio 2016...E'
quindi logico poter pensare che una Corte Costituzionale non abbia voluto respingere interamente una legge già promulgata non lasciando alcuna giustificazione ad un presidente del Consiglio ed un Capo dello
Stato.
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