28 gen 2017

ITALICUM: Sentenza mite ed accomodante


di vincenzo cacopardo
"contraddizioni e discordanze di una Consulta conciliante"

La sentenza della Consulta sull'Italicum si pronuncia ritenendo che non vi possa essere spazio per il ballottaggio e neanche possibilità per i capilista bloccati pluricandidati di scegliersi discrezionalmente il collegio di elezione. In tal modo la Corte pur rilasciando al Parlamento una legge elettorale per la Camera con tendenza proporzionale.. ritiene valido un premio di maggioranza solo alla lista che superi il 40%...Insomma.. qualcosa che non suona del tutto coerente con un sistema a tendenza proporzionale!

Questo è il risultato dell’incostituzionalità dell’Italicum dichiarata ieri dalla Corte costituzionale dopo alcune ore di camera di consiglio. Un impianto assai sensibile per una applicazione immediata anche in considerazione che vi è un'altra legge elettorale al Senato per niente omogenea. Naturalmente si attenderanno le motivazioni, ma resta una decisione che il Parlamento può scegliere di prendere o di cambiare. Una sentenza che fa comunque pensare.. e non poco.. anche per alcune contraddizioni..tra cui la permanenza di un premio di maggioranza.. non esistendo oggi un Partito in grado di prendere un 40% se non coalizzandosi (cosa che appare impossibile). Rimane poco comprensibile anche il fatto che la Corte si sia pronunciata sui capilista bloccati destinati al collegio di elezione sorteggiato tra tutti quelli in cui si sono candidati.

Non hanno bocciato il sistema dei Capilista e nemmeno le pluricandidature! Hanno però abrogato la possibilità di scelta dell'eletto della circoscrizione, lasciando la regola residuale (quindi ci si potrà candidare in più di un collegio, e poi se si risulterà eletti in più di uno.. si sorteggerà). Ciò continua a dare spazio a convenienze partitiche poco affidabili e rassicuranti: Come se in politica ci fosse spazio per sorteggi approssimativi al di là dei valori che esprimono i candidati!


Una sentenza che lascia perciò dubbi su una Corte Costituzionale in cui una buona parte dei componenti vengono dalla vecchia politica di sistema e che non oserebbero mai bocciare per intero una legge che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha già firmato. Una legge elettorale che è stata promulgata il primo luglio 2016...E' quindi logico poter pensare che una Corte Costituzionale non abbia voluto respingere interamente una legge già promulgata non lasciando alcuna giustificazione ad un presidente del Consiglio ed un Capo dello Stato. 

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