10 gen 2017

Una naturale de-globalizzazione si opporrà all'odierno “globalismo”


















di vincenzo cacopardo

Ciò che ha portato la nostra società a tal punto da renderla iniqua ed insicura è stato certamente il nuovo sistema globalizzato che ha teso ad unire e legare tutto quello che in realtà avrebbe reso meglio e di più se fosse rimasto negli spazi di una più utile competizione. L'Italia ne ha subito un danno enorme poiché ha sempre basato la sua forza economica sulla qualità..sulla manifattura e sul piccolo artigianato locale. 

La globalizzazione è un principio ormai insito nel sistema che indica l’accentuarsi degli spazi e dei problemi che vanno oltre i propri confini nazionali facendoli diventare globali..Un processo che è sicuramente complementare e che può essere verificato solo in termini pratici. Il suo significato racchiuso in quello di una “società mondiale” andrebbe anche inteso in altra maniera e cioè… come quello di una società multidimensionale, multisociale, multiculturale e politica.

Ma, a differenza della globalizzazione sociale e di interazione…oggi un più diffuso “globalismo”, assume la deleteria ideologia secondo la quale questo “processo sociale” incontenuto..viene posto in un’ottica di valutazione prevalentemente economica e finanziaria. Un dato di fatto è comunque certo: Il nuovo capitalismo globale riesce ormai ad estremizzare i profitti occupando meno capitale umano. Si va quindi perdendo il peso della contrattazione sul lavoro, cresce l’emarginazione di massa e si perde ogni riferimento qualitativo. Tutto ciò nel silenzio di una società internazionale che imperterrita segue la sua marcia disperata verso un futuro sempre più incerto.

Questa globalizzazione non sembrerebbe aver portato benefici alla nostra Nazione facendole..invece.. perdere altri che l’hanno sempre contraddistinta e che rappresentano, ove si ponesse una politica a beneficio di una economia reale, una vera ed utile spinta per la sua crescita.

Alcuni sociologi teorizzano persino l’avvicinarsi di una “era globale” con la fine di ogni Stato nazione e quindi di ogni democrazia: Un certo cosmopolitismo nega il legame tra culture senza nemmeno provare a compierlo e con questo tipo di globalizzazione sembrano andate perse le speranze ed ogni ideale politico.

La reazione non tarderà e potrà vedere ben presto una totale svolta contrapposta: Un irrigidimento da parte dei Paesi che tenderanno a chiudersi nel proprio ambito nazionale con una logica opposta per un prossimo evento di contrapposta “deglobalizzazione” 

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