"Perchè meravigliarsi di una rottura in seno ad un Partito che non ha saputo guidare con equilibrio il suo percorso verso il futuro offrendo un doppio incarico ad una figura troppo individualista e determinata?"
di vincenzo cacopardo
di vincenzo cacopardo
Adesso
sembra essere Prodi il più preoccupato! Colui che potrebbe
definirsi il padre nobile del Pd, l'uomo che ne ha ispirato il
progetto e l'unico a portare il centrosinistra
alla
vittoria, prima nel 1996 sotto le bandiere dell'Ulivo.. e dopo nel
2006 . Nonostante tutti gli sforzi.. le posizioni fra renziani e
scissionisti restano ultradistanti. Prodi ..che non è pienamente
amato da tutto il Partito..potrà fare da mediatore, ma le speranze
di una ricucitura restano sempre pochissime!
Se
Emiliano col suo vado o resto, ha contribuito a metter su il teatrino
della scissione, rubando la scena a Renzi e facendo precipitare
l'assemblea Pd in una classica commedia all'italiana,.. la scissione
ha sicuramente alimentato una lettura in chiave tristemente comica: Dopo quasi tre
anni di potere finiti con le dimissioni del segretario...il finale
è apparso persino inaspettato..
Si cerca ancora di addossare maggiori responsabilità agli scissionisti della minoranza continuando a trascurare la tracotanza di un leader che in questi anni ha costruito il suo disegno nel Partito.. usandolo come trampolino di lancio.. per la propria immagine. Nel suo doppio ruolo, accettato incomprensibilmente dallo stesso Partito, ha messo in risalto il massimo della presunzione e di un pericoloso determinismo che ha finito col fare implodere l'intero PD.
In molti oggi si domandano se in questa faccenda non vi sia una volontà da parte del giovane ex segretario per rompere col passato e trasformare nel futuro il PD come forza centrista capace di integrare varie vedute politiche nazionalistiche..insomma il discusso e più volte accennato "Partito della Nazione"
Si cerca ancora di addossare maggiori responsabilità agli scissionisti della minoranza continuando a trascurare la tracotanza di un leader che in questi anni ha costruito il suo disegno nel Partito.. usandolo come trampolino di lancio.. per la propria immagine. Nel suo doppio ruolo, accettato incomprensibilmente dallo stesso Partito, ha messo in risalto il massimo della presunzione e di un pericoloso determinismo che ha finito col fare implodere l'intero PD.
In molti oggi si domandano se in questa faccenda non vi sia una volontà da parte del giovane ex segretario per rompere col passato e trasformare nel futuro il PD come forza centrista capace di integrare varie vedute politiche nazionalistiche..insomma il discusso e più volte accennato "Partito della Nazione"
Il
PD ha quindi poco da lamentarsi avendo offerto a Renzi troppa
apertura ed avendo posto in lui una fiducia non compensata da un costruttivo dialogo e dai giusti
risultati. In tanti all'interno del Partito non si sono resi conto
del putiferio che ciò avrebbe portato: Il giovane segretario..sulla
spinta dell'incarico a Premier, ha dimostrato il massimo della boria
attraverso un assoluto modo di procedere.. sgretolando lentamente
ogni principio di scambio costruttivo al suo interno.
Ma era del tutto prevedibile (come più volte messo in evidenza da questo blog) che sarebbe finita in questo modo!
Ma era del tutto prevedibile (come più volte messo in evidenza da questo blog) che sarebbe finita in questo modo!
Oggi
lo scenario si presenta confuso e la vittoria del Movimento di
Grillo sembra prossima. Il Movimento 5 Stelle si pone
in testa alla classifica come primo partito italiano con una
maggioranza relativa valutata al 30 per cento..ma forse anche oltre!
Malgrado si rimanga cauti nei sondaggi ..questa rottura all'interno
costerà cara al PD. ..E se ancora molti giovani non avessero
abbandonato Renzi ed il suo deciso carattere, di certo il sindaco
d'Italia non ha saputo dare prova di compattezza.. spaccando il Paese
persino su un referendum costituzionale sul quale lui ed il suo
governo..non avrebbe dovuto metter bocca.
L'effetto
dei macroscopici errori di Renzi, il fallimento del maggioritario e
della legge Italicum, l'apertura verso un sistema proporzionale, cambia oggi le regole stesse in seno ai Partiti spostando l'attenzione verso un
personalismo politico nella ricerca dei leader. Questo ...malgrado
possa sembrare meno utile ai fini di una governabilità, potrà
trasformarsi in una sorta di rivoluzione che arricchirà la qualità stessa della politica..favorendo i piccoli che avanzano e le stesse idee. Adesso di certo si spalanca un portone a Grillo, mentre una buona
parte di elettorato popolare che prima era di Berlusconi, o voterà
i cinquestelle o resterà a casa.
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