14 mar 2017

IL PAESE ED IL PROCESSO ECONOMICO CONNATURATO ALLA EVOLUZIONE

Il treno perso di un processo economico più connaturato alla nostra evoluzione
di vincenzo cacopardo

L'America..come altri osservatori della politica italiana pensa che l'attività politica riproposta dal “mito” Renzi potrà essere contrastata proprio all'interno del suo stesso Partito. Potranno esservi altre divisioni al loro interno che renderanno difficile il cammino ripreso dall'ex premier. Tuttavia la stampa italiana che si occupa di chiarire l'andamento della nostra politica a Washington sostiene che il centro Nord del nostro Paese rimane disposto a sostenere ancora il sindaco d'Italia ed un possibile suo nuovo governo pur mettendo in risalto alcune incertezze riguardo alle sue ambiziose idee programmatiche che potrebbero essere non del tutto condivise all'interno del PD.

Il dubbio pare essere quello di non comprendere fino a che punto il programma riformista di Renzi possa ottenere un successo o se vi possano essere poche possibilità di metterlo in atto anche per la maggioranza estremamente limitata di cui gode. Dubbi esaltati dai dati economici esistenti: Una lunghissima recessione - la crescita economica che si è appiattita alla fine del 2013 e che quest’anno non si aspetta più dello 0,8% -un tasso di disoccupazione ufficiale altissimo del 12,6%. Nonostante le esportazioni relativamente in salute che potrebbero forse favorire un po’ di ripresa... la risalita dagli otto punti persi durante gli anni passati sarà lenta. Sono condizioni che pongono seri dubbi ed allontanano gli investitori.

Malgrado si guardi ancora a Renzi come il possibile risolutore dei problemi economico politici del nostro Paese, la mancanza di riforme più corrette durante il suo triennio governativo, unite alle continue sfide sulla competitività a lungo termine, diminuiscono una potenziale crescita del nostro Paese. Sarebbe dovuta attuarsi già da tempo una ricerca su riforme più congenite per supportare la dura lotte di competizione che una globalizzazione ci ha imposto.

Nessuna politica renziana ha parlato in termini di qualità e di idee ed il nostro sistema economico ha finito col marciare e vivere cinicamente di riflesso ad un’economia globale forzata da una primaria esigenza di produzione. Ma una competizione il nostro Paese la può vincere solo con un percorso basato sulla “qualità”. Un prezioso aggettivo sempre appartenuto alla storia ed alla tradizione della nostra Nazione. Ciò che già da tempo occorreva per poter potenziare questa dote naturale che ci appartiene era una innovazione profonda per riuscire ad operarvi in supporto con impegno di metodo, prospettiva e lungimiranza. Con l’uso di una guida politica che sposasse questo tipo di sviluppo e che potesse fungere di vera utilità attraverso riforme per spingere una crescita in tal senso.

Genialità, estro, tradizione e bellezza naturale si sarebbero dovute sposare con una moderna innovazione ed una logica politica più funzionale al fine di raggiungere un riscontro con quella qualità che poteva rappresentare il futuro economico del nostro Paese. La Comunità Europea ed il nostro Governo in tal senso, avrebbero dovuto avere un ruolo preminente per un processo economico più connaturato alla nostra evoluzione.





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