14 mar 2017

Testamento biologico: Aula deserta

La discussione in un'Aula irragionevolmente deserta
di vincenzo cacopardo
Ad otto anni dalla morte di Eluana Englaro e sotto la pressione emozionale del suicidio assistito di qualche giorno fa in Svizzera di Fabiano Antoniani, detto Fabo, il nostro Parlamento pareva voler riprendere la discussione sul testamento biologico. Ma la sorpresa non si è fatta attendere...ed ecco presentarsi in Aula solo venti deputati su seicentotrenta.
Sappiamo bene che il tema sul suicidio assistito è di per sé una questione difficile da risolvere, ma sappiamo anche che è urgente potervi provvedere per non arrecare maggiore dolore ai malati terminali ed a chi... come il dj Fabo... ha espresso più volte il desiderio di porre fine alle proprie sofferenze. La necessità di porvi rimedio è ormai confermata e l'urgenza di una legge su questo delicato argomento è resa evidente dal dolore dei tanti che, immobili e senza più speranze, non hanno alcun potere di decidere sulle proprie sofferenze.
Se per Roberto Giachetti, vicepresidente della Camera, l'Aula vuota si verifica sempre in occasione delle discussioni generali, per molti cittadini..rimane l'espressione della insensibilità politica dei tanti deputati che giorno dopo giorno occupano le poltrone dei talk per continuare a dibattere sulle figure che un domani dovranno ottenere il posto di comando nel governo o a capo di un Partito. 
Questo è ciò che maggiormente irrita l'opinione pubblica!
Prima di arrivare al voto degli articoli si devono superare pregiudiziali di costituzionalità, ma la discussione è necessaria come lo è la presenza in Aula dei deputati che dovrebbero avere in animo il dovere di affrontare un tema come questo che si presenta ormai primario rispetto ad altri.




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