La discussione in un'Aula irragionevolmente deserta
di vincenzo cacopardo
Ad
otto anni dalla morte di Eluana Englaro e sotto la pressione
emozionale del suicidio assistito di qualche giorno fa in Svizzera di
Fabiano Antoniani, detto Fabo, il nostro Parlamento pareva voler
riprendere la discussione sul testamento biologico. Ma la sorpresa
non si è fatta attendere...ed ecco presentarsi in Aula solo venti
deputati su seicentotrenta.
Sappiamo
bene che il tema sul suicidio assistito è di per sé una questione
difficile da risolvere, ma sappiamo anche che è urgente potervi
provvedere per non arrecare maggiore dolore ai malati terminali ed a
chi... come il dj Fabo... ha espresso più volte il desiderio di
porre fine alle proprie sofferenze. La necessità di porvi rimedio è
ormai confermata e l'urgenza di una legge su questo delicato
argomento è resa evidente dal dolore dei tanti che, immobili e senza
più speranze, non hanno alcun potere di decidere sulle proprie
sofferenze.
Se
per Roberto Giachetti, vicepresidente della Camera, l'Aula vuota si
verifica sempre in occasione delle discussioni generali, per molti
cittadini..rimane l'espressione della insensibilità politica dei
tanti deputati che giorno dopo giorno occupano le poltrone dei talk
per continuare a dibattere sulle figure che un domani dovranno
ottenere il posto di comando nel governo o a capo di un Partito.
Questo è ciò che maggiormente irrita l'opinione pubblica!
Prima
di arrivare al voto degli articoli si devono superare pregiudiziali
di costituzionalità, ma la discussione è necessaria come lo è la
presenza in Aula dei deputati che dovrebbero avere in animo il dovere
di affrontare un tema come questo che si presenta ormai primario
rispetto ad altri.
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