RETORICA PERSISTENTE E SLOGAN A GO-GO
di vincenzo cacopardo
"Al di là di ogni valutazione sulla figura e sul suo modo di far politica, quello che continua a scorgersi è il persistente atteggiamento di presunzione senza alcuna considerazione rispetto a ciò che il suo governo ha lasciato nel Paese e soprattutto nel mezzogiorno."
“Si torna a casa per ricominciare», come recita il suo slogan sullo sfondo verde foglia del salone del Lingotto. Per lui ancora Futuro, speranza ed identità contro la paura, le divisioni ed i rancori. Tutto condivisibile e di buon auspicio se non fosse che il suo appare essere il solito artificioso ottimismo dopo la disfatta su un modo di procedere che lo ha visto più come un millantatore di aspettative.. che un umile portatore del buon senso!
di vincenzo cacopardo
"Al di là di ogni valutazione sulla figura e sul suo modo di far politica, quello che continua a scorgersi è il persistente atteggiamento di presunzione senza alcuna considerazione rispetto a ciò che il suo governo ha lasciato nel Paese e soprattutto nel mezzogiorno."
“Si torna a casa per ricominciare», come recita il suo slogan sullo sfondo verde foglia del salone del Lingotto. Per lui ancora Futuro, speranza ed identità contro la paura, le divisioni ed i rancori. Tutto condivisibile e di buon auspicio se non fosse che il suo appare essere il solito artificioso ottimismo dopo la disfatta su un modo di procedere che lo ha visto più come un millantatore di aspettative.. che un umile portatore del buon senso!
Un
pieno di folla nel salone del Lingotto
tra coloro che ancora lo vedono come il profeta di una politica
innovativa e di rottamazione che in realtà ha solo fatto perdere tre
anni al nostro Paese smuovendo ben poco. Mancavano naturalmente
Bersani e D'Alema..ma anche Romano Prodi che aveva sperato in una
maggiore considerazione da parte dell'ex Premier
. C'erano Fassino Chiamparino, Giorgio Tonini ed Enrico Morando,
che ai tempi furono i formulatori del manifesto veltroniano. Ancora una kermesse renziana che al Lingotto prova a sminuire la recente
scissione all'interno del Partito.
"Noi
siamo gli eredi, non i reduci",
e
se si "torna a casa", al Lingotto, non è per "nostalgia"
ma per "ripartire".
Altro slogan enfatico, ma vuoto.. proposto dal sindaco d'italia come nulla fosse
accaduto in questi anni!...Per poi aggiungere il suo disdegno per la
nauseante politica del quotidiano...Tutto
ciò senza porsi la domanda ovvia di chi ha scatenato in questi anni,
imbarbarendola ancora di più, questa politica disgregativa e di reazione dovuta dai suoi eccessivi zeli oltre che dalla
mancanza di una sensibilità politica più che mai espressa.
"Io
dico che ci vuole un partito pensante, che sappia discutere,
dialogare, ascoltare e consapevole della propria forza".
"serve maggiore
collegialità, ideali e contenuti":
Cosa si può aggiungere a frasi di questa portata?.. Slogan
ripetitivi promossi da chi, al contrario, non pare mai avere ascoltato e discusso.
Comunicazioni che potrebbero apparire nuove, ma delle quali non si è
proprio avuta prova negli anni del suo governo!
Mentre
per le proposte concrete si dovrà attendere l'esito dei 12 tavoli
programmatici che si riuniranno per integrare la mozione
congressuale, Renzi rimane fermo sulla posizione del doppio incarico premierato e segreteria di Partito (un concetto veltroniano di
matrice americana che ha ridotto il PD nello stato in cui è)
La
presunzione dell'ex Premier, unita alla mancanza di una lettura
politica appropriata.. è tale da non percepire che se egli non
avesse avuto il doppio incarico.. lo stesso PD..malgrado la sconfitta
al referendum, avrebbe potuto non scindersi! Col doppio incarico era
evidente che l'attività all'interno del Partito sarebbe rimasta
bloccata dalla mancanza di un indispensabile dialogo costruttivo.
Adesso
un'altra trovata per "non
lasciare l'invenzione del web a chi fa business e soldi"..una
piattafroma su cui si potrà
discutere...Il suo nome tanto per non cambiare la costante
esterofilia anglo-americana di Renzi avrà un nome: "Bob" ...in memoria del fratello Kennedy
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