2 apr 2017

La tentazione populista ed euroscettica di Matteo Renzi

Non c'è da essere pro o contro Renzi, ma solo rendersi conto di quanto la sua persistente presunzione abbia reso più instabile ed insicuro il nostro Paese!
di vincenzo cacopardo

Sappiamo che in autunno il governo Gentiloni sarà alle prese con una legge di Bilancio. Un Bilancio difficile su cui pesano le incognite delle clausole di salvaguardia. Si parla di ben 20 miliardi. Un vera stangata, per la quale non mancheranno difficili e complesse trattative. Palazzo Chigi spera di ottenere una certa flessibilità dalla Commissione Ue sul rapporto deficit/Pil.

Ma quello che in questi giorni ha disturbato il nostro Presidente Mattarella sembra essere una certa fretta sulle elezioni anticipate voluta dallo stesso Renzi ed dai suoi compagni in seno al Partito, in considerazione del fatto che nei giorni scorsi hanno dichiarato l'intenzione di puntare al voto il 24 settembre. Questo anche per evitare che lo stesso Partito proponga una legge di Bilancio assai dura per il Paese e quindi non facile da fare accettare dai cittadini che andranno al voto sempre più delusi.

Franceschini... ministro dei Beni culturali...comincia a non essere affidabile per gli stessi renziani..pur restando oggi l'unico valido appoggio a sostegno di Matteo Renzi per il prossimo congresso del 30 Aprile che vedrà l'ex premier impegnato nella sfida a capo del PD..

Renzi sa bene che la tornata amministrativa dell'11 Giugno rischia di essere amara per il Pd, visto che città importanti vengono già date per perse. Se così fosse, la sconfitta non potrebbe che ricadere su di lui e l'unico modo per provare ad invertire la tendenza in vista di una difficile campagna elettorale, sarebbe quello di aprire un'offensiva contro l'Europa e cavalcare l'onda populista contro le tasse.


Ma la tentazione populista ed euroscettica di Renzi non pare essere piaciuta affatto al Colle che ha reagito in proposito.. e non si vede nemmeno come possa piacere all'intero Paese... soprattutto poco chiara nei confronti dei suoi stessi accoliti che lo hanno sempre osannato e seguito come un vero rottamatore fedele alle parole date. Il suo essere incostante e poco deciso..un pò pro ed un pò contro l'Europa in base alle opportunità...non gli può procurare vantaggi in un futuro politico che lo vede ormai avvitato su se stesso ..assai incoerente e meno deciso di una volta. Rimane incomprensibile, dopo una scissione provocata da lui stesso, come ancora possa avere consensi in seno ad un Partito in netta discesa.


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