di vincenzo cacopardo
"In
base ai dati raccolti dai coordinamenti regionali - l'organizzazione
nazionale del Partito democratico ha registrato come i votanti ai
congressi dei circoli del Pd siano stati 266.726, pari al 59,29% dei
449.852 iscritti.
“Oltre
i due terzi dei
voti”.Non
aspetta l'esito delle prossime primarie prima di entusiasmarsi l'ex
segretario Renzi, il quale parla di grande consenso. Ma questi voti,
seppur ragguardevoli, dovranno trovare corrispondenza alle primarie
del 30 Aprile. La scarsa affluenza è stata dovuta al calo degli
iscritti. Un successo già scontato per Renzi che in seno al suo
Partito tra gli iscritti gode ancora di una egemonia rispetto agli
altri candidati. Ma il voto del 30 Aprile lo vedrà impegnato in
modo diverso.. anche se una sua vittoria rimane più che probabile!
Renzi
vincerà di certo anche se con uno scarto inferiore, ma continuerà a far disperdere il consenso al suo Partito! La realtà vede un PD spaccato
e dopo la presunta vittoria di Renzi non è detto che ulteriori
scissioni non possano avvenire. Se il PD si compatterà a favore
della politica di Renzi sarà comunque destinato a logorarsi
lentamente per il semplice fatto che il sindaco d' Italia ha inteso
lavorare per disintegrare e non per integrare. Renzi
ha continuato ad usare un Partito di sinistra per operare attraverso
una politica di destra e nel contempo affermare che oggi non esistono
più tali contrapposizioni. Quindi la domanda più facile da porgli
sarebbe quella di farci spiegare come mai non si sia prima creato una
parte politica indipendente nella quale far convergere le sue nuove
proposte politiche. Se
le contrapposizioni sono oggi poste tra chi vuole cambiare col
presupposto che dall'altra parte non si voglia farlo per capriccio,
si finisce col non dire la verità... portando avanti un discorso di
comodo: Si usa una comunicazione subdola..ma efficace allo scopo di
confondere!
Era
chiaro che tutto ciò avrebbe creato attriti e formato posizioni
antitetiche all'interno di un PD, visto sempre come un Partito di
base ideologica di sinistra..seppur cresciuto successivamente con
un'apertura in direzione di una social democrazia più moderna e
progressista. Potremmo perciò sicuramente azzardare che Renzi possa
avere usato il PD per costruirsi una piattaforma più comoda sulla
quale lavorare una sua personale strategia di successo. Il suo fine
prossimo sarà quello di costruire un nuovo Nazareno per sconfiggere
l'avanzata dei Cinquestelle. Un fine esclusivamente strategico che lo
vedrà nuovamente dialogare con la destra!
Il
presupposto di identificazione nella figura di Leader di un nuovo
Partito o Movimento in forza del fatto di ritenere un'organizzazione
politica come una sorta di azienda privata..non potrà mai essere
efficace nel tempo. Sono ancora in tanti a non accorgersi della
naturale contraddittorietà insita in questo modo di affrontare la
questione. Oggi.. questo è un argomento molto discusso e la stessa
politica delle figure, malgrado il perseverare, dovrà mettere fine
ad ogni forma di esaltazione buona solo a costruire miti (una
politica con lo scopo del proliferare di proprie egoistiche
opportunità) di sicuro non utile alla definizione di una vera
democrazia. Non esistendo una verità assoluta sulle soluzioni.. credo che un'organizzazione politica dovrebbe occuparsi principalmente di
dirimere e risolvere giorno per giorno attraverso il dialogo e la
ricerca col contributo di uno scambio interno. Se
è vero che occorre una guida.. è anche vero che leader non si nasce
ma si diventa...ed è proprio il modo odierno in cui si diventa a convincere
assai meno. Costruire una leaderschip è molto più difficile, ma
rende più resistente e compatta l'opera di ogni Partito o Movimento
che nasce per ascoltare ed accrescere il dialogo sotto una spinta
paritaria di ricerca.
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