4 apr 2017

L'entusiamo dei renziani per il voto ai circoli


di vincenzo cacopardo

 "In base ai dati raccolti dai coordinamenti regionali - l'organizzazione nazionale del Partito democratico ha registrato come i votanti ai congressi dei circoli del Pd siano stati 266.726, pari al 59,29% dei 449.852 iscritti. 

Oltre i due terzi dei voti”.Non aspetta l'esito delle prossime primarie prima di entusiasmarsi l'ex segretario Renzi, il quale parla di grande consenso. Ma questi voti, seppur ragguardevoli, dovranno trovare corrispondenza alle primarie del 30 Aprile. La scarsa affluenza è stata dovuta al calo degli iscritti. Un successo già scontato per Renzi che in seno al suo Partito tra gli iscritti gode ancora di una egemonia rispetto agli altri candidati. Ma il voto del 30 Aprile lo vedrà impegnato in modo diverso.. anche se una sua vittoria rimane più che probabile!

Renzi vincerà di certo anche se con uno scarto inferiore, ma continuerà a far disperdere il consenso al suo Partito! La realtà vede un PD spaccato e dopo la presunta vittoria di Renzi non è detto che ulteriori scissioni non possano avvenire. Se il PD si compatterà a favore della politica di Renzi sarà comunque destinato a logorarsi lentamente per il semplice fatto che il sindaco d' Italia ha inteso lavorare per disintegrare e non per integrare. Renzi ha continuato ad usare un Partito di sinistra per operare attraverso una politica di destra e nel contempo affermare che oggi non esistono più tali contrapposizioni. Quindi la domanda più facile da porgli sarebbe quella di farci spiegare come mai non si sia prima creato una parte politica indipendente nella quale far convergere le sue nuove proposte politiche. Se le contrapposizioni sono oggi poste tra chi vuole cambiare col presupposto che dall'altra parte non si voglia farlo per capriccio, si finisce col non dire la verità... portando avanti un discorso di comodo: Si usa una comunicazione subdola..ma efficace allo scopo di confondere!

Era chiaro che tutto ciò avrebbe creato attriti e formato posizioni antitetiche all'interno di un PD, visto sempre come un Partito di base ideologica di sinistra..seppur cresciuto successivamente con un'apertura in direzione di una social democrazia più moderna e progressista. Potremmo perciò sicuramente azzardare che Renzi possa avere usato il PD per costruirsi una piattaforma più comoda sulla quale lavorare una sua personale strategia di successo. Il suo fine prossimo sarà quello di costruire un nuovo Nazareno per sconfiggere l'avanzata dei Cinquestelle. Un fine esclusivamente strategico che lo vedrà nuovamente dialogare con la destra!


Il presupposto di identificazione nella figura di Leader di un nuovo Partito o Movimento in forza del fatto di ritenere un'organizzazione politica come una sorta di azienda privata..non potrà mai essere efficace nel tempo. Sono ancora in tanti a non accorgersi della naturale contraddittorietà insita in questo modo di affrontare la questione. Oggi.. questo è un argomento molto discusso e la stessa politica delle figure, malgrado il perseverare, dovrà mettere fine ad ogni forma di esaltazione buona solo a costruire miti (una politica con lo scopo del proliferare di proprie egoistiche opportunità) di sicuro non utile alla definizione di una vera democrazia. Non esistendo una verità assoluta sulle soluzioni.. credo che un'organizzazione politica dovrebbe occuparsi principalmente di dirimere e risolvere giorno per giorno attraverso il dialogo e la ricerca col contributo di uno scambio interno. Se è vero che occorre una guida.. è anche vero che leader non si nasce ma si diventa...ed è proprio il modo odierno in cui si diventa a convincere assai meno. Costruire una leaderschip è molto più difficile, ma rende più resistente e compatta l'opera di ogni Partito o Movimento che nasce per ascoltare ed accrescere il dialogo sotto una spinta paritaria di ricerca.  

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