di vincenzo cacopardo
Il
fenomeno dell'immigrazione..altro non è che la conseguenza logica di
altre azioni che si sarebbero dovute apprestare con maggiore
attenzione ed il cui risultato si sarebbe potuto prevedere in tempo.
E' mancata una fondamentale lungimiranza politica!
Da
lungo tempo L'Europa è
rimasta solo a guardare..non dando il giusto peso ad un fenomeno di
migrazione del quale già tante volte abbiamo dibattuto in questo
Forum. Oggi il nostro Paese assieme alla Grecia restano i più
penalizzati in Europa anche per la loro esposizione che li vede
vicini alle coste da dove avvengono gli imbarchi serrati degli
immigrati.. sia essi clandestini o no!
La
politica Europea ha fallito
in pieno non avendo guardato a questo fenomeno in termini di
lungimiranza ..anzi sottovalutando la questione e ponendovi un
arresto attraverso manovre repressive ormai poco utili. Il fenomeno dilaga ininterrottamente e sembra inarrestabile: Un rubinetto
che andava chiuso in tempo ancora prima della inutile guerra verso la
Libia per sconfiggere il dittatore Gheddafi che, nonostante tutto riusciva ad
arginare in buona parte questo flusso.
La Francia, promotrice
in testa di quell'insensato attacco alla Libia per prevalenti motivi
di interesse economico, sembra lavarsi le mani sull'effetto
devastante provocato dalla immigrazione forzata verso l'Europa: Alza le barriere chiudendo i propri confini lasciando
L'Italia in una imbarazzante e pericolosa situazione. Il neo eletto
Macron si dimostra meno europeo di quanto volesse far apparire
durante la sua campagna elettorale! Malgrado le parole sugli sforzi
per gestire il fenomeno migratorio, nulla sembra farsi di veramente
valido, logico e costruttivo per la sicurezza nostra e degli stessi
migranti.
Questo
rimane il tasto dolente
di una politica internazionale mediocre e non lungimirante che ha
insistito nella edificazione di un'Europa costruita su Paesi distinti
e territorialmente diversi..sottovalutando altri aspetti. Una classe
politica che ha perseverato senza alcuna sapiente lettura dei
fenomeni e guardando prevalentemente ai pragmatici parametri
economici che, in realtà, meno contano senza una visione di base
storica etnico e culturale: Il fenomeno dell'immigrazione..altro non è
che la conseguenza logica di altre azioni che si sarebbero dovute
apprestare con maggiore attenzione ed il cui risultato si sarebbe
potuto prevedere in tempo.
Sappiamo
che tanti di questi immigrati sono profughi poiché lasciano il
proprio paese a causa di guerre, invasioni, rivolte o catastrofi
naturali. Vi
sono però dei distingui.. e cioè.. quelli regolari da quelli
irregolari che.. a differenza.. non posseggono alcun permesso di
soggiorno rilasciato
dall’autorità competente.
Il
migrante irregolare è
dunque una persona che è entrata in un Paese straniero evitando i
controlli di frontiera o che, avendo un visto scaduto, permane
irregolarmente nel territorio che lo ospita...Vi è poi la categoria
dei clandestini..ovvero coloro che, pur avendo ricevuto un ordine di
espulsione, rimangono nel paese che li accoglie. Dal 2009 la
clandestinità è un reato penale: Dal
punto di vista giuridico-amministrativo è una persona cui è
riconosciuto lo status di rifugiato perché se tornasse nel proprio
paese d’origine potrebbe essere vittima di persecuzioni.
La
condizione di rifugiato è invece definita dalla convenzione di
Ginevra del 1951: Un trattato delle Nazioni Unite firmato da 147
paesi.
Non
era difficile poter comprendere che tale fenomeno avrebbe reso
difficile una convivenza con paesi occidentali di diversa cultura e
storia: Oggi si parla con troppa facilità di integrazione, non
comprendendo l'avvenimento che, in un momento storico in cui
l'economia dei paesi occidentali è in grande affanno ed in cui si
devono fare i conti con la mancanza di lavoro, si pone come un
avversità, sebbene potrebbe portare anche note positive.
Quello
che riesce incomprensibile è il fatto di come si sia sottovalutato
un fenomeno storico di portata immane che ci coinvolge giorno per
giorno e che sembra montare in modo spropositato arrecando
insicurezza in tutti i paesi dell'Europa. Eppure non sarebbe stato difficile immaginare un impegno sostanziale da parte di tutte la
forze politiche occidentali europee per un piano da studiare con
altri paesi orientali..un piano che avrebbe potuto prevedere la ricerca di spazi in
territori abbandonati dove ricostruire insieme nuove comunità e
nuove economie. Con uno sforzo interattivo che avrebbe potuto vederci
complici e fattivi nella costruzione di un futuro insieme.
La
terra è grande e la popolazione è troppa..ma quello che fa tanto
pensare è la cattiva distribuzione ed una certa smisurata concentrazione!
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