30 giu 2017

Il fallimento di una politica Europea sulla migrazione


di vincenzo cacopardo

Il fenomeno dell'immigrazione..altro non è che la conseguenza logica di altre azioni che si sarebbero dovute apprestare con maggiore attenzione ed il cui risultato si sarebbe potuto prevedere in tempo. E' mancata una fondamentale lungimiranza politica!

Da lungo tempo L'Europa è rimasta solo a guardare..non dando il giusto peso ad un fenomeno di migrazione del quale già tante volte abbiamo dibattuto in questo Forum. Oggi il nostro Paese assieme alla Grecia restano i più penalizzati in Europa anche per la loro esposizione che li vede vicini alle coste da dove avvengono gli imbarchi serrati degli immigrati.. sia essi clandestini o no!

La politica Europea ha fallito in pieno non avendo guardato a questo fenomeno in termini di lungimiranza ..anzi sottovalutando la questione e ponendovi un arresto attraverso manovre repressive ormai poco utili. Il fenomeno dilaga ininterrottamente e sembra inarrestabile: Un rubinetto che andava chiuso in tempo ancora prima della inutile guerra verso la Libia per sconfiggere il dittatore Gheddafi che, nonostante tutto riusciva ad arginare in buona parte questo flusso.

La Francia, promotrice in testa di quell'insensato attacco alla Libia per prevalenti motivi di interesse economico, sembra lavarsi le mani sull'effetto devastante provocato dalla immigrazione forzata verso l'Europa: Alza le barriere chiudendo i propri confini lasciando L'Italia in una imbarazzante e pericolosa situazione. Il neo eletto Macron si dimostra meno europeo di quanto volesse far apparire durante la sua campagna elettorale! Malgrado le parole sugli sforzi per gestire il fenomeno migratorio, nulla sembra farsi di veramente valido, logico e costruttivo per la sicurezza nostra e degli stessi migranti.

Questo rimane il tasto dolente di una politica internazionale mediocre e non lungimirante che ha insistito nella edificazione di un'Europa costruita su Paesi distinti e territorialmente diversi..sottovalutando altri aspetti. Una classe politica che ha perseverato senza alcuna sapiente lettura dei fenomeni e guardando prevalentemente ai pragmatici parametri economici che, in realtà, meno contano senza una visione di base storica etnico e culturale: Il fenomeno dell'immigrazione..altro non è che la conseguenza logica di altre azioni che si sarebbero dovute apprestare con maggiore attenzione ed il cui risultato si sarebbe potuto prevedere in tempo.

Sappiamo che tanti di questi immigrati sono profughi poiché lasciano il proprio paese a causa di guerre, invasioni, rivolte o catastrofi naturali. Vi sono però dei distingui.. e cioè.. quelli regolari da quelli irregolari che.. a differenza.. non posseggono alcun permesso di soggiorno rilasciato dall’autorità competente.

Il migrante irregolare è dunque una persona che è entrata in un Paese straniero evitando i controlli di frontiera o che, avendo un visto scaduto, permane irregolarmente nel territorio che lo ospita...Vi è poi la categoria dei clandestini..ovvero coloro che, pur avendo ricevuto un ordine di espulsione, rimangono nel paese che li accoglie. Dal 2009 la clandestinità è un reato penale: Dal punto di vista giuridico-amministrativo è una persona cui è riconosciuto lo status di rifugiato perché se tornasse nel proprio paese d’origine potrebbe essere vittima di persecuzioni. La condizione di rifugiato è invece definita dalla convenzione di Ginevra del 1951: Un trattato delle Nazioni Unite firmato da 147 paesi.

Non era difficile poter comprendere che tale fenomeno avrebbe reso difficile una convivenza con paesi occidentali di diversa cultura e storia: Oggi si parla con troppa facilità di integrazione, non comprendendo l'avvenimento che, in un momento storico in cui l'economia dei paesi occidentali è in grande affanno ed in cui si devono fare i conti con la mancanza di lavoro, si pone come un avversità, sebbene potrebbe portare anche note positive.

Quello che riesce incomprensibile è il fatto di come si sia sottovalutato un fenomeno storico di portata immane che ci coinvolge giorno per giorno e che sembra montare in modo spropositato arrecando insicurezza in tutti i paesi dell'Europa. Eppure non sarebbe stato difficile immaginare un impegno sostanziale da parte di tutte la forze politiche occidentali europee per un piano da studiare con altri paesi orientali..un piano che avrebbe potuto prevedere la ricerca di spazi in territori abbandonati dove ricostruire insieme nuove comunità e nuove economie. Con uno sforzo interattivo che avrebbe potuto vederci complici e fattivi nella costruzione di un futuro insieme.

La terra è grande e la popolazione è troppa..ma quello che fa tanto pensare è la cattiva distribuzione ed una certa smisurata concentrazione!



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