Vi
è una giustificazione.. e forse anche una necessità.. più che valida per appoggiare un programma di
vera “rottura” col passato di una politica ormai
decomposta e marcita. Non potrà mai eludersi quel valore
fondamentale del nostro Paese basato essenzialmente su un principio
di democrazia utile a costruire libertà, diritti, doveri, equità
sociale etc, proseguendo, ottusamente, con continui aggiustamenti di
ciò che ormai non può che reputarsi inutile e persino avventato...
di vincenzocacopardo
Tempo fa scrissi che.. metaforicamente.. potremmo paragonare il sistema politico in cui viviamo e nel quale ci
rapportiamo, ad un campo sul quale andrebbero coltivati i semi (nuove
regole e principi costituzionali di un nuovo sistema politico più
utile). Il frutto dovrebbe essere quello della “democrazia”. Ma
se il campo è malato, arato male, senza un’attenta concimazione,
il seme non crescerà mai bene ed il raccolto sarà inevitabilmente
il frutto di tutto ciò: un raccolto guasto (ovvero una democrazia
non definita), al quale si aggiungeranno i parassiti ( come la
burocrazia) che divoreranno questo raccolto rendendo il campo una
coltre ancora più desolata. Questo
“campo” va al più presto ricomposto e preservato in modo da
potervi impiantare i nuovi semi per l’attesa e la crescita di un
buon raccolto e per evitare l’arrivo di qualsiasi altro parassita.
Oggi il parassita della “burocrazia” regna sovrano in un Paese
che soffre in concorrenza, crescita e funzionalità, la burocrazia
sembra essere persino fomentata da chi gestisce potere politico: essa
torna utile poiché, il disbrigo della stessa, rende ancora più
forza a chi, il potere, lo gestisce.
Ma tutto ciò non potrà mai avvenire se non passando prima da una fase di "rottura" col vecchio sistema e le figure che vi girano intorno. Nulla potrà mai inventarsi la politica, se non un cambiamento che possa partire dalla base e cioè dalla ricomposizione e la rifioritura del suddetto “campo”...Se, a tutto ciò, aggiungiamo
l’assoluto e dilagante pragmatismo delle rigide ed immutevoli
istituzioni, allora nel nostro Paese continuerà il perdurare di una
realtà simile a quella di un basso medioevo. Bisognerebbe, invece,
spingersi verso un nuovo rinascimento, riarando il suddetto campo per
l’attesa di un buon raccolto ed il rifiorire dei valori di una
giusta democrazia. Per poter raggiungere questo risultato
occorre però una logica politica in favore dei cittadini che parta
dai bisogni di uno specifico programma..
Per
il riscontro con un sano principio della democrazia occorrerà di
certo, procedere, successivamente, con metodo in direzione di uno
studio teorico per la ricerca di nuove procedure, attraverso
un utile percorso di identificazione e specializzazione degli stessi
ruoli della politica (ragione valida per un essenziale studio di
ricerca) Un riferimento particolare va quindi fatto in direzione
della riforma di tutto “il sistema”: Un “ordine sociale”
che, rapportandosi ai tempi, deve poter accogliere ed esprimere, con
dinamica costruttiva e funzionalità, una più attendibile
“democrazia”.
Solo sulle ceneri del vecchio..potrà rinascere l'innovazione!
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