5 set 2017

POLITICA: PERCHE' ROMPERE COL PASSATO?



Vi è una giustificazione.. e forse anche una necessità.. più che valida per appoggiare un programma di vera “rottura” col passato di una politica ormai decomposta e marcita. Non potrà mai eludersi quel valore fondamentale del nostro Paese basato essenzialmente su un principio di democrazia utile a costruire libertà, diritti, doveri, equità sociale etc, proseguendo, ottusamente, con continui aggiustamenti di ciò che ormai non può che reputarsi inutile e persino avventato...
di vincenzocacopardo
Tempo fa scrissi che.. metaforicamente.. potremmo paragonare il sistema politico in cui viviamo e nel quale ci rapportiamo, ad un campo sul quale andrebbero coltivati i semi (nuove regole e principi costituzionali di un nuovo sistema politico più utile). Il frutto dovrebbe essere quello della “democrazia”. Ma se il campo è malato, arato male, senza un’attenta concimazione, il seme non crescerà mai bene ed il raccolto sarà inevitabilmente il frutto di tutto ciò: un raccolto guasto (ovvero una democrazia non definita), al quale si aggiungeranno i parassiti ( come la burocrazia) che divoreranno questo raccolto rendendo il campo una coltre ancora più desolata. Questo “campo” va al più presto ricomposto e preservato in modo da potervi impiantare i nuovi semi per l’attesa e la crescita di un buon raccolto e per evitare l’arrivo di qualsiasi altro parassita. Oggi il parassita della “burocrazia” regna sovrano in un Paese che soffre in concorrenza, crescita e funzionalità, la burocrazia sembra essere persino fomentata da chi gestisce potere politico: essa torna utile poiché, il disbrigo della stessa, rende ancora più forza a chi, il potere, lo gestisce. 
Ma tutto ciò non potrà mai avvenire se non passando prima da una fase di "rottura" col vecchio sistema e le figure che vi girano intorno. Nulla potrà mai inventarsi la politica, se non un cambiamento che possa partire dalla base e cioè dalla ricomposizione e la rifioritura del suddetto “campo”...Se, a tutto ciò, aggiungiamo l’assoluto e dilagante pragmatismo delle rigide ed immutevoli istituzioni, allora nel nostro Paese continuerà il perdurare di una realtà simile a quella di un basso medioevo. Bisognerebbe, invece, spingersi verso un nuovo rinascimento, riarando il suddetto campo per l’attesa di un buon raccolto ed il rifiorire dei valori di una giusta democrazia. Per poter raggiungere questo risultato occorre però una logica politica in favore dei cittadini che parta dai bisogni di uno specifico programma..
Per il riscontro con un sano principio della democrazia occorrerà di certo, procedere, successivamente, con metodo in direzione di uno studio teorico per la ricerca di nuove procedure, attraverso un utile percorso di identificazione e specializzazione degli stessi ruoli della politica (ragione valida per un essenziale studio di ricerca) Un riferimento particolare va quindi fatto in direzione della riforma di tutto “il sistema”: Un “ordine sociale” che, rapportandosi ai tempi, deve poter accogliere ed esprimere, con dinamica costruttiva e funzionalità, una più attendibile “democrazia”.
Solo sulle ceneri del vecchio..potrà rinascere l'innovazione! 


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