11 set 2017

cultura politica e subcultura di potere

Qualcuno nel mio forum, sul post dedicato a "Macaluso, il sistema e la cultura politica", mi chiede cosa vuol dire avere o non avere una cultura politica. A questi ho replicato che non dovrei essere io a fornire una risposta, ma lui stesso a doverla comprendere. Tuttavia ciò mi dà spunto per esprimere un breve concetto in proposito che potrebbe anche sostenere un dialogo più approfondito sulla questione.
Il tentativo di spiegare la dottrina e l'azione politica attraverso la “teoria della cultura politica” risale alle origini stesse della scienza politica. E' difficile oggi imbattersi in un simile dialogo senza tenere in considerazione il pensiero filosofico delle origini di tale cultura. Per far ciò dovremmo passare dagli storici greci..poi da Platone, Aristotele, Plutarco..per arrivare a Machiavelli, Rousseau ed infine Montesquieu che ha segnato un punto deciso sul quale si sono definiti i poteri....Bisognerebbe anche passare dai principi dell' illuminismo a quelli del liberalismo passando dal marxismo. Un lungo percorso che ha formato la cultura politica nei vari secoli. Sarebbe persino troppo lunga una analisi sul pensiero dei vari personaggi elencati. Un dato di fatto è comunque certo e cioè che la politica in questi secoli ha cambiato i connotati anche per ragioni storiche complesse legate alle guerre ed alla evoluzione storica sociale di una società ormai fortemente industrializzata.
Ma fermiamoci ad una ristretta analisi di quella che dovrebbe rappresentare la cultura politica odierna e di ciò che essa dovrebbe in termini moderni esprimere..al contrario di ciò che non esprime:
La politica odierna in sè.. dovrebbe rappresentare quella disciplina che spinge ad approfondire i temi sociali per un utile riscontro al fine di rendere tale società unita ed in armonia per poterla governare in termini più funzionali ed equi. In un sistema di democrazia moderno come il nostro le azioni del governare sono suggerite dal popolo attraverso un consenso. Ma in termini pratici la politica si dispone spesso in modo diverso da come dovrebbe e cioè distaccandosi da una cultura di base che dovrebbe guidarla con equilibrio ed in appropriato senso sociale: Il suo concetto rimane fin troppo concentrato sul fine di una governabilità e meno sull'aspetto di come questa dovrebbe essere ricercata e supportata. Si sta finendo in tal modo col perdere l'aspetto culturale che l'ha vista negli ultimi decenni crescere sui binari di una democrazia, per rincorrere a tutti i costi una governabilità spesso instabile e non del tutto a favore della società. Di certo la mancanza di apposite riforme ha peggiorato questo andazzo, ciononostante proprio l'assenza di una cultura politica appropriata ha portato il nostro Paese a considerare la politica prevalentemente come un sistema di potere e non di servizio. Un paradigma sul quale si continua a tramare la tela della subcultura dell'autoritarismo e non del bene sociale.
Quindi, in breve... avere una cultura politica vuol dire oggi essere consapevoli che esiste una società sulla quale impostare regole e principi....e questi devono essere espressi da una politica nella consapevolezza di una civile etica democratica. Ed ecco in breve cosa distingue una corretta cultura politica da una scorretta subcultura della politica di potere.


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