Qualcuno
nel mio forum, sul post dedicato a "Macaluso, il sistema e la cultura politica", mi chiede cosa vuol dire avere
o non avere una cultura politica.
A questi ho replicato che non dovrei essere io a fornire una
risposta, ma lui stesso a doverla comprendere. Tuttavia ciò mi dà spunto per esprimere un breve concetto in proposito che potrebbe anche
sostenere un dialogo più approfondito sulla questione.
Il
tentativo di spiegare la dottrina e l'azione politica attraverso la
“teoria della cultura politica”
risale alle origini stesse della scienza politica. E' difficile oggi
imbattersi in un simile dialogo senza tenere in considerazione il
pensiero filosofico delle origini di tale cultura. Per far ciò
dovremmo passare dagli storici greci..poi da Platone, Aristotele,
Plutarco..per arrivare a Machiavelli, Rousseau ed infine Montesquieu
che ha segnato un punto deciso sul quale si sono definiti i
poteri....Bisognerebbe
anche passare dai principi dell' illuminismo a quelli del
liberalismo passando dal marxismo. Un lungo
percorso che ha formato la cultura
politica
nei vari secoli. Sarebbe persino troppo lunga una analisi sul
pensiero dei vari personaggi elencati. Un dato di fatto è comunque
certo e cioè che la politica in questi secoli ha cambiato i
connotati anche per ragioni storiche complesse legate alle guerre ed
alla evoluzione storica sociale di una società ormai fortemente
industrializzata.
Ma
fermiamoci ad una ristretta analisi di quella che dovrebbe
rappresentare la cultura
politica odierna
e di ciò che essa dovrebbe in termini moderni esprimere..al
contrario di ciò che non esprime:
La
politica odierna in sè.. dovrebbe rappresentare quella disciplina
che spinge ad approfondire i temi sociali per un utile riscontro al
fine di rendere tale società unita ed in armonia per poterla
governare in termini più funzionali ed equi. In un sistema di
democrazia moderno come il nostro le azioni del governare sono
suggerite dal popolo attraverso un consenso. Ma in termini pratici
la politica si dispone spesso in modo diverso da come dovrebbe e
cioè distaccandosi da una cultura di base che dovrebbe guidarla con
equilibrio ed in appropriato senso sociale: Il suo concetto rimane fin troppo
concentrato sul fine di una governabilità e meno sull'aspetto di
come questa dovrebbe essere ricercata e supportata. Si sta finendo in tal modo col
perdere l'aspetto culturale che l'ha vista negli ultimi decenni
crescere sui binari di una democrazia, per rincorrere a tutti i costi
una governabilità spesso instabile e non del tutto a favore della società. Di certo la
mancanza di apposite riforme ha peggiorato questo andazzo,
ciononostante proprio l'assenza di una cultura
politica
appropriata ha portato il nostro Paese a considerare la politica
prevalentemente come un sistema di potere e non di servizio. Un
paradigma sul quale si continua a tramare la tela della subcultura
dell'autoritarismo e non del bene sociale.
Quindi,
in breve... avere una cultura politica vuol dire oggi essere
consapevoli che esiste una società sulla quale impostare regole e
principi....e questi devono essere espressi da una politica nella
consapevolezza di una civile etica democratica. Ed ecco in breve cosa
distingue una corretta cultura politica da una scorretta subcultura
della politica di potere.
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