di vincenzo cacopardo
Se
non fosse che di sicuro una buona parte dell'elettorato resterà a
casa rifiutandosi di esprimere un qualsiasi consenso su una politica
che vede ancora figure di Partiti tradizionali muoversi da un campo
all'altro delle contrapposizioni e l'incognita di un M5Stelle che,
seppur positivo in ambito di rottura di un sistema politico locale,
pone dubbi sulle capacità di come amministrare la difficile e
complessa macchina organizzativa regionale.
Nulla
cambia veramente sull'aspetto relativo ai bisogni di un'isola che
offre un naturale bagaglio di valori da dover salvaguardare per uno
sviluppo più conforme. Riappaiono le stesse figure politiche pur
avendo già dimostrato abbondantemente la loro inadeguatezza rispetto
ai veri bisogni di un territorio che esprime bellezze e natura
particolari. Alcuni movimenti civici territoriali hanno ceduto
all'incedere della forza dei Partiti tradizionali... vendendosi
i principi ..pur dichiarandosi disponibili ed a supporto di una
politica a beneficio dell'isola.
E'
naturale che una situazione simile offre solo sconforto e poco
interesse verso un consenso. C'è rabbia ma c'è anche
approssimazione... vi sono interessi personali che vanno ad incidere
fortemente sulle posizioni per la mancanza di idee progettuali. In Sicilia la
politica continua a muoversi per strade di convenienza anche in forza
di un disinteresse e di gran parte di impreparazione di
tanti cittadini. Se a questo aggiungiamo il forte cinismo di un
popolo di cui lo stesso Pirandello scrisse, ci accorgiamo della
difficoltà di rompere questo muro mentale. Per il drammaturgo poeta
Agrigentino qualunque
filosofia era un fallimento di fronte all'insondabilità dell'uomo
quando in lui prevale l'aspetto irrazionale.
L'uomo
resta in balia di questo flusso dominato dal caso, cercando
inutilmente, di opporsi. Le forme finiscono con legarlo a “maschere”
in cui non può mai riconoscersi o alle quali è costretto a
identificarsi per dare comunque un senso alla propria esistenza. Nel
siciliano questa rimane una prevalente caratteristica: Nonostante il
patrimonio di genialità, non riesce ancora a percepire l'importanza
dell'innovazione.. In questo caso sembrano essere le stesse “maschere”
della politica a tenerlo obbligato!
Sappiamo
ormai che
solo il suo patrimonio di bellezza di questa terra può contrastare
il male della prepotenza... Una mentalità cinica e di mafiosità che
solo l'arte e la cultura possono davvero contrastare! Tuttavia si
continua a muoversi in direzione di una politica governativa che non
le riconosce in pieno il suo vero patrimonio e la sottopone ad uno
sviluppo spesso inusuale. Se la politica non percepisce come
primario questo punto..la Sicilia rimarrà sempre indietro!
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