11 ott 2017

Legge elettorale e fiducia


La fiducia imposta sulla legge elettorale e' una chiara dimostrazione della sfiducia sui tanti parlamentari transfughi
di vincenzo cacopardo
Poco tempo fa L'ex Premier Renzi pose la fiducia su una nuova legge elettorale chiamata Italicum..sollevando un polverone di critiche che andavano dalla minoranza del Pd, ai Cinquestelle, passando da alcuni deputati del Misto, per finire col Nuovo Centrodestra.. con fortissimi mal di pancia e proteste anche da parte della Lega. In quella occasione si parlò con forza di un Parlamento bocciato dalla Corte Costituzionale che, seppur godendo di un principio di continuità.. per opportunità e deontologia politica..avrebbe difficilmente potuto imporre una fiducia su una legge elettorale.
Oggi nulla di tutto ciò sembra cambiato poiché il principio di continuità (che dopo quasi 5 anni si è ormai reso eterno e che ha teso a prevaricare lo ristretto spazio di una prorogatio), non ha mutato alcun assetto, tranne il fatto che.. per convenienza.. alcune forze che torcevano il naso su una precedente fiducia sull'Italicum sembrano d'un tratto favorevoli: Un Parlamento dichiarato da anni illegittimo che pretende ancora una volta di porre la fiducia su quella che viene identificata come la legge madre di tutte le altre.. poiché definisce le elezioni ed una possibile governabilità.
Se una legge elettorale vuole proporsi, in questo ormai incerto Parlamento composto da una enorme parte di deputati ballerini passati da un lato all'altro, deve poter trovare un consenso generale senza la copertura di alcuna fiducia: Porre la fiducia sulla legge che determina il sistema elettorale sovverte indubbiamente il concetto primario di democrazia..soprattutto quando questo atto è studiato chiaramente per la costruzione di una maggioranza studiata a tavolino per opportunità precise...E' anche indice di paura.. nella consapevolezza di una azione istituzionale poco opportuna! 
Indubbiamente tutto ciò deve far pensare il nostro Presidente della Repubblica che in qualità di garante..pur essendo una figura che si instaura, per il suo alto incarico, in una posizione al di sopra delle parti politiche.. dovrebbe tuttavia custodire il primario concetto di democrazia: 
“Al di sopra delle parti” non può di certo voler dire escludere il compito di chi rappresenta la garanzia di uno Stato democratico a difesa di tutti i Partiti contenitori di consensi.
Sappiamo tutti bene che il Parlamento deve essere composto dai rappresentanti del popolo e malgrado ciò, con i listini bloccati (già più volte criticati dalla Consulta)..si insiste col farlo esprimere da rappresentanti dei Partiti. Ciò sarebbe anche stato possibile se si fosse avviata prima una seria riforma degli stessi Partiti verso la quale ancora nessuno intende impegnarsi .

Oggi alla Camera arrivano i primi due articoli..poi toccherà al voto sulla fiducia ed infine a quello finale, a scrutinio segreto. Tutto fa pensare ad un'azione studiata a tavolino dai maggiori Partiti per formare una barricata contro l'avanzamento dei Pentastellati. La domanda rimane quindi sempre la solita: Dobbiamo continuare ad operare sul percorso di una politica scorretta..alterata e priva di nobili principi.. pur di far fuori il nuovo che avanza?


Nessun commento:

Posta un commento