La
fiducia imposta sulla legge elettorale e' una chiara dimostrazione
della sfiducia sui tanti parlamentari transfughi
di
vincenzo cacopardo
Poco
tempo fa L'ex Premier Renzi pose la fiducia su una nuova legge
elettorale chiamata Italicum..sollevando un polverone di critiche che andavano dalla minoranza del Pd,
ai Cinquestelle, passando da alcuni deputati del Misto,
per finire col Nuovo
Centrodestra.. con fortissimi mal di pancia e proteste anche da parte della Lega. In
quella occasione si parlò con forza di un Parlamento bocciato dalla
Corte Costituzionale che, seppur godendo di un principio di continuità..
per opportunità e deontologia politica..avrebbe difficilmente potuto imporre una
fiducia su una legge elettorale.
Oggi
nulla di tutto ciò sembra cambiato poiché il principio di
continuità (che dopo quasi 5 anni si è ormai reso eterno e che ha teso a prevaricare lo ristretto spazio di una prorogatio), non ha mutato alcun
assetto, tranne il fatto che.. per convenienza.. alcune forze che
torcevano il naso su una precedente fiducia sull'Italicum sembrano
d'un tratto favorevoli: Un Parlamento dichiarato da anni illegittimo che
pretende ancora una volta di porre la fiducia su quella che viene
identificata come la legge madre di tutte le altre.. poiché definisce
le elezioni ed una possibile governabilità.
Se
una legge elettorale vuole proporsi, in questo ormai incerto Parlamento
composto da una enorme parte di deputati ballerini passati da un lato all'altro, deve poter trovare un consenso generale senza la copertura di alcuna fiducia: Porre la fiducia
sulla legge che determina il sistema elettorale sovverte
indubbiamente il concetto primario di democrazia..soprattutto quando
questo atto è studiato chiaramente per la costruzione di una
maggioranza studiata a tavolino per opportunità precise...E' anche indice di paura.. nella consapevolezza di una azione istituzionale poco opportuna!
Indubbiamente
tutto ciò deve far pensare il nostro Presidente
della Repubblica che in qualità di garante..pur essendo una
figura che si instaura, per il suo alto incarico, in una posizione al
di sopra delle parti politiche..
dovrebbe tuttavia custodire il primario concetto di democrazia:
“Al
di sopra delle parti” non può di certo voler dire escludere il
compito di chi rappresenta la garanzia di uno Stato democratico a difesa di tutti i Partiti contenitori di consensi.
Sappiamo
tutti bene che il Parlamento deve essere composto dai rappresentanti
del popolo e malgrado ciò, con i listini bloccati (già più volte
criticati dalla Consulta)..si insiste col farlo esprimere da
rappresentanti dei Partiti. Ciò sarebbe anche stato possibile se si fosse avviata prima una seria riforma degli stessi Partiti verso la quale
ancora nessuno intende impegnarsi .
Oggi
alla Camera arrivano i primi due articoli..poi toccherà al voto
sulla fiducia ed infine a quello finale, a scrutinio segreto. Tutto
fa pensare ad un'azione studiata a tavolino dai maggiori Partiti per
formare una barricata contro l'avanzamento dei Pentastellati. La
domanda rimane quindi sempre la solita: Dobbiamo continuare ad
operare sul percorso di una politica scorretta..alterata e priva di
nobili principi.. pur di far fuori il nuovo che avanza?
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