Nulla di nuovo all'orizzonte
di vincenzo cacopardo
Il
neo presidente della regione Musumeci ha vinto le elezioni in Sicilia
malgrado le anomalie di un sistema che sembra muoversi in senso
atipico tra una legge Severino evasa e le conseguenti segnalazioni al
TAR. Ma quello che non può non sorprendere è il comportamento
politico di chi assieme a lui dichiarava di portare una luce nuova
nella politica regionale finendo poi con l'adattarsi al metodo del
manuale Cencelli di una volta... E cioè quel principio con
cui si allude all'assegnazione di ruoli politici e governativi ad
esponenti di vari Partiti o correnti in proporzione al loro peso: ...Un vero e proprio prontuario della lottizzazione politica sulla
gestione del potere.
Se
proviamo a mettere insieme le anomalie: Una legge Severino non
applicata ed il sistema dell'assegnazione delle quote ai Partiti,
potremmo accorgerci di come le parole di Musumeci appartengono ormai
alla solita eloquenza di una politica del passato..come nulla fosse
successo in questi ultimi anni!
Meno
importa se lo stesso neo presidente abbia affermato in una intervista
l'impossibilità di nominare una figura come Sgarbi a capo di un
assessorato, anche meno può importare se la figura di Musumeci
appartiene ad un passato storico politico regionale legato
all'ex partito della fiamma, quello che stupisce è l'imperterrito
adattamento al sistema..volendo apparire...poi... come coloro capaci di
rivoluzionarlo.
La
giunta regionale si è insediata..mentre i lavori dell'aula
proseguiranno restando appesi al filo delle sentenze del TAR su una
serie di esponenti appena eletti..sentenze che arriveranno molto
tardi. Intanto si procede per via dell'abituale principio di
continuità ormai infuso nell'intero paese. Musumeci si ritiene
capace di poter rimettere in piedi il carrozzone di una
amministrazione regionale super indebitata ed i siciliani sempre più
creduloni ed attaccati al passato, attenderanno gli eventi come il
ripercorrersi di una vecchia storia.
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