di vincenzo cacopardo
Alla
fine il cavaliere ha dovuto cedere!
La possibilità di elezioni a
Luglio che avrebbero ridotto il suo Partito al 10% ha vinto sulla sua
fermezza..Si è messo da parte e non sappiamo se e con quali
richieste.
Adesso
Di Maio e Salvini dovranno fare il possibile per creare il governo
del cambiamento definito un po' enfaticamente :la terza repubblica.
Il loro lavoro parte da un contratto col popolo italiano, ma sembra
che ancora non vi sia alcuna certezza sul nome del Premier: la
qualcosa rimane un po' strana poiché in un governo formato da due
Partiti l'incarico dovrebbe riceverlo il Partito più forte in
termini di consensi. Tutti sappiamo che queste elezioni sono state
una grande sorpresa per il paese..ma non lo sono state di certo per
chi la politica la segue costantemente e che aveva già da tempo il
quadro della situazione per via della legge elettorale voluta per due
terzi proporzionale e con l'esistenza di tre forze politiche venute
fuori da un sistema bipolare che ha rafforzato astio..ostilità e
rancori.
Adesso
quel governo definito “del cambiamento” potrà forse seguire il
suo percorso..Una strada che difficilmente potrà arrivare al
traguardo dei 5 anni viste le difficoltà di costruire una sintesi
capace di far procedere i due partiti in equilibrio, o..al
contrario.. può darsi capace di sorprenderci!
Di
certo Salvini e Di Maio.. nel quadro Parlamentare.. rimangono le
uniche immagini del possibile cambiamento del sistema, tuttavia
dovranno ridimensionare notevolmente le loro proposte fatte durante
la loro campagna elettorale...In sostanza il loro elettorato
rappresenta le due esigenze distinte del Nord e del Sud dove una sintesi è
più che necessaria.
In
questi giorni si capirà se questo compendio tra i due funzionerà,
ma di certo, al punto in cui sono arrivati, se non dovessero riuscire
nell'impresa politica di un vero cambiamento a sostegno
dell'innovazione del Paese, il risultato potrà essere quello di
ritornare per altri lunghi anni alle vecchie figure del passato con la retorica del pretesto del fallimento in desiderio di un falso cambiamento..poichè
non si darà loro alcuna possibilità di rivincita. Il gufo Renzi
sembra già all'attacco prima della loro partenza!
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