23 nov 2018

LA STRADA VERSO UN NUOVO BIPOLARISMO?..



di vincenzo cacopardo
Come avevo più volte scritto nel mio blog... il governo non ha scelta se non quella di restare in piedi fino alle nuove elezioni europee. Questo... malgrado i malumori tra Salvini ed il Movimento di Di Maio... impone di trovare una qualsiasi intesa per far passare la manovra con il benestare delle due forze governative.

Il contratto su cui si è basato l'accordo di governo pone forti perplessità in considerazione delle evidenti differenze delle proposte che ancora oggi non riescono a trovare una equilibrata sintesi. Di certo questo andazzo, a detta di tutte le valutazioni e dei consensi, non può che ridurre la forza di un “Movimento” in favore di una “Lega”. Se Salvini, tende a voler tirare questo elastico al fine di romperlo per costruire nel futuro una forza bipolare in contrasto con il Movimento, avrà almeno bisogno di attendere fino alle elezioni Europee.

Di certo, come ci si aspettava, la tensione rimane alta e soprattutto a spese dello stesso presidente del Consiglio che...malgrado le energie messe a disposizione per compendiare..sembra costretto a doversi sottomettere di volta in volta ai capricci dell'una e dell'altra forza politica.Qualcuno afferma che in questa unione di governo sia stato necessario mettere per iscritto i punti del programma proprio perchè  in alcuni di questi si era in disaccordo: Punti del programma che sono rimasti indecisi e quindi nemmeno definiti. Probabilmente sarebbe stato necessario affrontarli per trovare una utile sintesi ancor prima del passaggio in Parlamento. La inquietudine di chi ha votato per un cambiamento rimane proprio questa e cioè: Fino a che punto queste differenze potranno riuscire a colmarsi per raggiungere e trovare quel giusto e positivo compendio?

La circostanza strana di questo accordo politico.. che pian piano si è costruito malgrado le tante differenze degli alleati..rimane il fatto che sia venuto fuori attraverso un sistema elettorale proporzionale.. tuttavia destinato nel futuro a tendere quasi meccanicamente a ricostruire un sistema bipolare. Questo anche per via di una legge elettorale non ben definita e cioè non integralmente proporzionale. Tutti gli sforzi per ricostruire un sistema proporzionale secondo le giuste logiche.. sembrerebbero risultati vani e la politica continuerà perciò a rincorrere il sistema bipolare continuando a contenere le posizioni dei cittadini nell'ambito delle due monolitiche posizioni di un tempo.

In un certo senso si perderà quella efficacia del principio parlamentare al quale il proporzionale offriva la base per un maggior confronto e che per Costituzione renderebbe valore a tutto il nostro sistema politico.



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