Come
avevo più volte scritto nel mio blog... il governo non ha scelta se
non quella di restare in piedi fino alle nuove elezioni europee.
Questo... malgrado i malumori tra Salvini ed il Movimento di Di
Maio... impone di trovare una qualsiasi intesa per far passare la
manovra con il benestare delle due forze governative.
Il
contratto su cui si è basato l'accordo di governo pone forti
perplessità in considerazione delle evidenti differenze delle
proposte che ancora oggi non riescono a trovare una equilibrata
sintesi. Di certo questo andazzo, a detta di tutte le valutazioni e
dei consensi, non può che ridurre la forza di un “Movimento” in
favore di una “Lega”. Se Salvini, tende a voler tirare questo
elastico al fine di romperlo per costruire nel futuro una forza bipolare in contrasto con il Movimento, avrà almeno bisogno di attendere
fino alle elezioni Europee.
Di
certo, come ci si aspettava, la tensione rimane alta e soprattutto a
spese dello stesso presidente del Consiglio che...malgrado le energie
messe a disposizione per compendiare..sembra costretto a doversi
sottomettere di volta in volta ai capricci dell'una e dell'altra
forza politica.Qualcuno
afferma che in questa unione di governo sia stato necessario mettere
per iscritto i punti del programma proprio perchè in alcuni di
questi si era in disaccordo: Punti del programma che sono rimasti
indecisi e quindi nemmeno definiti. Probabilmente sarebbe stato
necessario affrontarli per trovare una utile sintesi ancor prima del
passaggio in Parlamento. La inquietudine di chi ha votato per un
cambiamento rimane proprio questa e cioè: Fino a che punto queste
differenze potranno riuscire a colmarsi per raggiungere e trovare
quel giusto e positivo compendio?
La
circostanza strana di questo accordo politico.. che pian piano si è
costruito malgrado le tante differenze degli alleati..rimane il fatto
che sia venuto fuori attraverso un sistema elettorale proporzionale..
tuttavia destinato nel futuro a tendere quasi meccanicamente a
ricostruire un sistema bipolare. Questo anche per via di una legge
elettorale non ben definita e cioè non integralmente proporzionale.
Tutti gli sforzi per ricostruire un sistema proporzionale secondo le
giuste logiche.. sembrerebbero risultati vani e la politica
continuerà perciò a rincorrere il sistema bipolare continuando a
contenere le posizioni dei cittadini nell'ambito delle due
monolitiche posizioni di un tempo.
In
un certo senso si perderà quella efficacia del principio
parlamentare al quale il proporzionale offriva la base per un maggior
confronto e che per Costituzione renderebbe valore a tutto il nostro
sistema politico.
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