27 gen 2019

DI MAIO.. E GLI INCENTIVI PER IL SUD




di vincenzo cacopardo

Leggo dai giornali che il governo intende offrire al sud maggiori agevolazioni e contributi per le imprese. Al di là di ogni favorevole doppio bonus per chi assume nel mezzogiorno.. di cui si parla e che rappresenta un passo avanti in favore della politica del meridione promossa dalla ministra Lezzi..il problema del lavoro al Sud rimane difficile per una serie di motivi..primo tra i quali le necessarie infrastrutture.

Mi permetto di fare osservare a Di Maio, con la dovuta umiltà ed il rispetto che si deve ad ogni ministro del lavoro e dello sviluppo.. di qualunque colore politico esso sia, come sia importante promuovere un'azione migliorativa su questi tipi di interventi. Cioè: Se è vero che il Sud necessita di maggiori agevolazioni per le imprese.. è anche vero che queste devono prevalentemente ed adeguatamente riguardare una tipologia più adatta al territorio (agroalimentare- turismo- pesca-artigianato e la necessaria manifattura..). Il rischio già conosciuto nel passato di fare di tutta un erba un fascio e di procedere sempre con interventi a pioggia riduce in sè la possibilità di una vera ed utile crescita per il sud.

Naturalmente la principale esortazione sarebbe quella di dar corso alla esecuzione delle infrastrutture occorrenti per far sì che tali imprese possano meglio espletare il loro fine per combattere una certa concorrenza sleale in un contesto internazionale ormai globalizzato.

In considerazione del fatto che lo stesso ministro nell'occasione della intervista con i giornali abbia giustamente accennato alla necessità di dare più sfogo “alle idee” agevolandole..sembra più che necessario che queste siano supportate, oltre che da contributi ed agevolazioni fiscali, da un bisogno di operare in favore di un contesto intrinseco territoriale onde evitare di fornire credito ad aziende non compatibili che finirebbero col fallire inesorabilmente (in alcuni casi dopo avere intascato i contributi) nella lotta concorrenziale con quelle di un Nord più organizzato.

Questa è la ragione per la quale sembra più che indispensabile provvedere con un piano di investimenti particolare attraverso un appropriato studio che guardi alle infrastrutture, ma anche alle imprese più congenite ed alle particolari start up di innovazione..favorendo di più quelle che meglio si adattano al cotesto. Occorrerebbe forse una “struttura organizzativa” che possa meglio identificare le imprese più utili al servizio del territorio per offrire loro una migliore possibilità di crescere concedendo loro maggiori incentivi.

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