di
vincenzo cacopardo
Leggo
dai giornali che il governo intende offrire al sud maggiori
agevolazioni e contributi per le imprese. Al di là di ogni
favorevole doppio bonus per chi assume nel mezzogiorno.. di cui si
parla e che rappresenta un passo avanti in favore della politica del meridione promossa dalla ministra Lezzi..il problema del lavoro al Sud rimane difficile per una serie
di motivi..primo tra i quali le necessarie infrastrutture.
Mi permetto di fare osservare a Di Maio, con la dovuta umiltà ed il rispetto che si
deve ad ogni ministro del lavoro e dello sviluppo.. di qualunque
colore politico esso sia, come sia importante promuovere un'azione migliorativa su
questi tipi di interventi. Cioè: Se è vero che il Sud necessita di maggiori
agevolazioni per le imprese.. è anche vero che queste devono
prevalentemente ed adeguatamente riguardare una tipologia più
adatta al territorio (agroalimentare- turismo- pesca-artigianato e la
necessaria manifattura..). Il rischio già conosciuto nel passato di fare di
tutta un erba un fascio e di procedere sempre con interventi a
pioggia riduce in sè la possibilità di una vera ed utile crescita
per il sud.
Naturalmente
la principale esortazione sarebbe quella di dar corso alla esecuzione
delle infrastrutture occorrenti per far sì che tali imprese possano
meglio espletare il loro fine per combattere una certa concorrenza
sleale in un contesto internazionale ormai globalizzato.
In
considerazione del fatto che lo stesso ministro nell'occasione della
intervista con i giornali abbia giustamente accennato alla necessità
di dare più sfogo “alle idee” agevolandole..sembra più che
necessario che queste siano supportate, oltre che da contributi ed
agevolazioni fiscali, da un bisogno di operare in favore di un
contesto intrinseco territoriale onde evitare di fornire credito ad
aziende non compatibili che finirebbero col fallire inesorabilmente
(in alcuni casi dopo avere intascato i contributi) nella lotta
concorrenziale con quelle di un Nord più organizzato.
Questa
è la ragione per la quale sembra più che indispensabile provvedere con un
piano di investimenti particolare attraverso un appropriato studio
che guardi alle infrastrutture, ma anche alle imprese più congenite ed alle
particolari start up di innovazione..favorendo di più quelle che
meglio si adattano al cotesto. Occorrerebbe forse una “struttura
organizzativa” che possa meglio identificare le imprese più utili
al servizio del territorio per offrire loro una migliore possibilità di
crescere concedendo loro maggiori incentivi.
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