28 gen 2019

"DISUMANITA'".. E DETERMINISMO POLITICO



IL DIBATTITO SULL' IMMIGRAZIONE STA PRENDENDO SEMPRE PIU' STRADE OPPOSTE IN CUI LA VISIONE UMANA NON DOVREBBE ESSERE PRETESTO PER OPPORTUNITÀ POLITICHE DI NESSUNA DELLE PARTI.
di vincenzo cacopardo

Il governo ha ritenuto di prendere una strada precisa e determinata..un percorso sicuramente di provocazione nei riguardi di una Europa che nella fattispecie non ha mai saputo e voluto gestire il tema dell'immigrazione col giusto ed equilibrato impegno...lasciando il nostro Paese nelle evidenti difficoltà. Comunque si voglia interpretare quella del nuovo governo è e rimane una provocazione che induce a chiudere i porti alle navi che soccorrono con bandiere che appartengono ad altre nazioni e che sfruttano il nostro Paese come unica meta di recapito di questi esseri umani alla stregua di un deposito bagagli.

Fin troppo facile e semplice bloccarsi sul tema dell'accoglienza come senso di umanità! Che si voglia o no ..queste scelte appartengono a chi governa! Si possono non condividere, si possono contestare nel dovuto modo e nei limiti del rispetto, ma non si può usare il vessillo della “umanità” con tale sproposito: Fino a che si assicurano gli esseri umani in mezzo al mare in soccorso e fino a quando le navi che li trasportano restano assicurate con l'ausilio dei mezzi delle coste vicine.. i più responsabili restano coloro che li trasportano e..non si può utilizzare il termine disumanità o addirittura paragonare il metodo scelto dal governo con il razzismo.

I Partiti di Sinistra... ed una parte di quelli di destra..sfruttano il momento perseverando in una infinita propaganda sulla disumanità anteponendola al determinismo che il severo ministro dell'interno tende a manifestare. Sono scelte difficili dove chi sfrutta il termine disumanità lo fa spesso anche per opportunità politica..
Come ho già scritto in altri post ..continuo a criticare il ministro Salvini per molte altre cose tra cui il suo rapporto con il sud del paese..ma non è detto che questa sua linea politica non potrà più in là portare successo: Finchè il nostro governo fornirà assistenza alle navi senza la necessità di farle approdare nei nostri porti, il dibattito potrà solo concentrarsi sul metodo!

Si potrebbe parlare di “scelta di metodo” e della necessaria “determinazione” occorrente per affrontare un tema di così difficile soluzione. Tuttavia si insiste di continuo abusando del termine “disumanità” quando non si può nascondere l'importanza di risolvere la problematica col tempo..con le necessarie obbligate metodologie..ed in forza di un necessario pragmatismo: Sappiamo che in questa logica la visione umana tende a pesare su ogni scelta..ma è anche vero che una vita in una nave nel mare pesa in egual modo ad un'altra vita priva di libertà che vaga in un continente che non riesce ad accogliere ed integrare.

Volendo lasciare da parte la questione sull'abuso del termine “disumanità” e rientrando sulla questione della “scelta politica”... non possiamo dimenticare certe posizioni del PD quando osannava Renzi per il suo “determinismo” e la strada machiavellica di chi si andava imponendo giustificando ogni mezzo per ottenere un suo fine: In quei processi, come quelli operati da Renzi, l'unico principio era quello di correre verso le soluzioni, al di là di quello che esse avrebbero potuto portare come reazione!
Renzi non era di certo rude e severo come il neo ministro dell'interno..Ma la sua linea politica non era forse rigida ed inflessibile tanto quanto quella di questo governo?


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