di vincenzo cacopardo
-Saper
percepire l'importanza di certe riforme istituzionali capaci di far
procedere l'apparato della politica verso un utile funzionamento -
Saper comprendere che senza una giustizia efficiente non vi potrà
mai essere una base di costruzione per una vera legalità - Capire
quanta importanza oggi ha l'entità territoriale come quella di un meridione..ormai del tutto abbandonato da ogni utile studio per il
suo naturale sviluppo ed a cui necessita un vero progetto infra
regionale - Capacità di realizzare vere riforme innovative per lo
sviluppo e la crescita di nuove piccole aziende per prodotti e
servizi di qualità - Spingersi verso formule fiscali più corrette
in soccorso delle aziende - Imporsi verso un'Europa con giusto tono
diplomatico e non in osservanza a formule che ci penalizzano
costantemente - Progettare un futuro con il dono della
semplicità e la giusta attenzione verso una società civile che si
vuole più equa e sobriamente integrata....E si potrebbe continuare..
Ieri
Renzi ...oggi Salvini, (con un Di Maio che in realtà appare molto
più pacato e moderato del suo avverso alleato rimanendo in bilico
all'interno di un Movimento che ancora deve crescere e ravvedersi
sulla struttura organizzativa ed alcuni principi)
Quello
che oggi constatiamo, senza pregiudizi nei confronti di chi ci ha
governato o si impone ancora oggi con tono assai sprezzante, è
l'assolutismo profetico di chi pensa che, spingendo al massimo ogni
riordino in modo deciso, pragmatico e frettoloso, si possa
riscontrare un domani un risultato utile: E' quello che oggi in tono
assai convenzionale si suol chiamare “efficientamento”
(ossia un neologismo assai di moda che
vorrebbe significare il miglioramento dell'efficienza). Ma per
ottenere un miglioramento bisogna che almeno un metodo efficiente ed
una soluzione ponderata nel merito vi siano!
La
direzione più giusta rimane sempre quella di una ricerca più
attenta ed utile verso un rinnovamento che dovrebbe dirigerci verso
una più utile funzionalità del sistema politico ed una fattiva
innovazione senza una imposizione di tagli lineari..persino in
termini di democrazia.
Forse
è difficile poter fare comprendere questi concetti a chi non guarda
in profondità la politica.. ma non v'è dubbio che oggi tutta
l'attività politica di Salvini che corre nel paese con i suoi
variopinti camiciotti, pare muoversi verso un vecchio dialogo di
“contrapposizione” tra chi è con lui e chi, non essendolo,
rimane contrario al rinnovamento. Il vicepremier usa appositamente
questa antitesi ( come del resto..sebbene in altro modo.. lo fece
Renzi) nel dialogo verso il popolo attraverso una forma comunicativa
che suona quasi ricattatoria e di reazione...”Chi non è con le
loro riforme è un nemico di esse”.
La
speranza di ogni possibile sintesi tra chi ci governa rimane ormai
assai lontana!
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