Sull'onda
dell'inchiesta Open, Renzi si domanda "Chi decide oggi cosa è
un Partito? La politica o la magistratura?..Questo per lui è un
punto sul quale si gioca una sfida decisiva per la democrazia. Renzi
chiede quindi di sapere se i Partiti sono quelli previsti
dall'articolo 49 della Costituzione o quelli decisi dai magistrati
che oggi lo indagano.
di vincenzo cacopardo
La
domanda potrebbe essere lecita.. soprattutto quando si viene
indagati, tuttavia il quesito è mal posto..cioè la responsabilità
non è proprio quella dei giudici inquirenti sottoposti ad un lavoro
di indagine..quanto quella dei politici che ancora non esercitano la
loro giusta funzione sulle riforme e che quindi fanno ricadere su
loro stessi ogni forma di garanzia: Proprio la riforma dell'articolo
49..cui fa cenno Renzi... già da tempo si sarebbe dovuta prendere in
seria considerazione. Quindi ne Renzi ..ne altri leader politici potranno mai lamentarsi di ciò che oggi ci da' spunto per intraprendere una breve analisi su quello
che in realtà esprime l'articolo 49 della Costituzione e che non
sembrerebbe del tutto completo nel suo disciplinamento.
“Tutti
i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per
concorrere con metodo democratico a determinare la politica
nazionale.”
In
sostanza il
costituente afferma il diritto di ciascuno di costituire partiti come
espressione di un diritto di libertà dei singoli. La manifestazione
del pluralismo, dovrebbe rappresentare una delle basi
dell'ordinamento democratico.
La disposizione sottolinea che una delle principali funzioni dei Partiti e quella di partecipare alla politica della Nazione attraverso un confronto reciproco basato sui principi di una democrazia. Nei fatti, stabilito un proprio programma, procedono poi ad individuare coloro che intendono proporre come candidati e diffondendo il proprio pensiero tra i cittadini attraverso le campagne elettorali, al fine di attirare consensi.
La disposizione sottolinea che una delle principali funzioni dei Partiti e quella di partecipare alla politica della Nazione attraverso un confronto reciproco basato sui principi di una democrazia. Nei fatti, stabilito un proprio programma, procedono poi ad individuare coloro che intendono proporre come candidati e diffondendo il proprio pensiero tra i cittadini attraverso le campagne elettorali, al fine di attirare consensi.
Dal
punto di vista della struttura organizzativa,
essi sono associazioni
private non riconosciute e ordinate stabilmente.
Non vi è però dubbio che, nella Costituzione, manca una normativa
più specifica sollevando dubbi circa la libertà di cui godono gli
aderenti. Mancano i confini, ma anche una più articolata funzione di
ruolo, manca una maggiore
disciplina...nel
senso di fornirgli limiti alla loro azione..ed alle garanzie.
Insomma..soprattutto
nella fase odierna in cui la perdita dei "valori" è stata già da
tempo travisata..o persino alterata.. con quella del "potere", occorre mettere mano ad una
riforma dei Partiti che possano garantire ai cittadini una maggiore
conoscenza ed un più corretto modo di giudicarli per un consenso.
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