“Una
questione di metodo..non di coraggio!”
di vincenzo cacopardo
Non
si può nascondere che vi è parecchia confusione sulle direttive
governative disposte per contrastare i contagi virali e le
conseguenze economiche a danno del Paese! Non è proprio una
questione di “coraggio” da parte del Premier come si pensa di far credere da chi lo attacca (il coraggio
quando riguarda te stesso è una cosa...quando riguarda il rischio per la salute altrui e del tuo Paese... è cosa ben diversa) ma forse di
responsabilità ove evitare che nel futuro potrebbe rinfocolarsi
l'epidemia. -Il coraggio lo hanno dimostrato pienamente i tantissimi
medici in prima fila che hanno dato la loro vita per salvarne altre!
Nel
nostro Paese siamo comunque tutti pronti a criticare ogni e qualsiasi
scelta soprattutto quando non vi è certezza, poiché vi è sempre
quella latente presunzione che ci divora..Tuttavia le direttive sulla
seconda fase non finiscono di convincere: Si notano alcuni squilibri messi in evidenza tra alcune attività
commerciali. Si può capire che il lavoro di un governo in questa
fase non sia facile, ma non si comprendono le palesi disparità di
cui tanti si lamentano: Attività che in realtà potrebbero aprire
con le dovute regole come quelle ad esempio previste per le edicole.
Il
paese è a terra sul piano economico ed anche uno sforzo maggiore sul
far pervenire le risorse in modo più veloce alle attività
imprenditoriali.. come previsto nei recenti decreti.. sarebbe stato
più che indispensabile: Poteva immaginarsi.. ad esempio..per quanto
previsto sui finanziamenti..che il passaggio con le banche avrebbe
portato conseguenze che continuano tutt'oggi a mettersi in evidenza..mettendo in crisi le stesse imprese già di per sè in grande sofferenza.
E'
mancato e manca tutt'ora il “metodo”, sebbene vi sia stata una
volontà!..Tuttavia proprio il metodo in momenti come questi risulta
più indispensabile della stessa volontà! Dopo i richiami di tanti
commercianti.. datori di lavoro ..e lavoratori di ogni genere..
possiamo sperare che il governo si possa concentrare più in
profondità su alcune questioni circa le aperture, le regole.. e la
distribuzione delle risorse. Che possano farlo anche le Regioni, per
la loro competenza, in considerazione delle grandi differenze
epidemiche. In questi momenti la premura gioca tanto sul contesto
economico..I decreti vanno a rilento e le disposizioni non si
comprendono chiaramente.. poiché non del tutto eque: Non può mai
esservi un richiamo al coraggio ...quanto al saper programmare con
metodo, prudenza e logica.. potendo offrire sicurezza e salute a tutti, ma anche disposizioni più convincenti..nell'osservanza dei
distanziamenti e delle protezioni, non eccessive e nemmeno
contrastanti tra i vari settori.
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