3 mag 2020

GOVERNO CONTE: VITTIMA NELL'ABUSO, RESPONSABILE NEL METODO





Doxa ed epistème” il richiamo filosofico del Premier

L'invito nel suo intervento di qualche giorno fa nel fare una distinzione tra doxa ed episteme è stato un esplicito richiamo all'antica filosofia che da Platone ad Aristotele tendeva a distinguerle..ossia: Doxa come opinione, ovvero la credenza alimentata dalla conoscenza sensibile, Epistème come conoscenza che si pone su salde basi scientifiche. Una disamina più che pertinente da parte del premier per richiamare l'attenzione sul tema odierno dell'epidemia.. che cozza però con altri termini da lui usati che esprimono un particolare lessico poco comprensibile..e persino ingannevole come nel caso dei “congiunti”.
di vincenzo cacopardo

Mi sento di poter affermare che, sebbene su alcuni punti la Costituzione potrebbe rimanere sospesa ( solo per l'eccezionalità della situazione), lo stato di emergenza non pare derogare da taluni diritti fondamentali e divieti voluti dalla stessa Carta.
Fermo restando che lo stato di emergenza è una misura adottata da qualsiasi governo in caso di un pericolo imminente di minaccia alla Nazione.. si insorge ancora contro un premier per il suo abusare dei DPCM... Questo strumento non può vedersi tanto come quello disposto per risolvere una normale situazione sanitaria... ma come quello per offrire la massima garanzia di uno stato generale che coinvolge i molteplici particolari aspetti fortemente legati alla salute che vi girano attorno.

E' chiaro che un DPCM rispetto ad un decreto legge normale appare politicamente meno garantista. Tuttavia i decreti in genere sono atti amministrativi di contenuto particolare che hanno il merito di essere rapidi e quindi adatti alla condizione di emergenza. Chiaro anche che (non coinvolgendo il Parlamento), questi decreti restano la sola espressione della volontà della maggioranza.
A differenza del normale decreto legge che assicura di certo un fondamentale dialogo e la collaborazione con l’opposizione anche attraverso i possibili emendamenti e contro emendamenti, un DPCM tende ad offendere il dialogo di un processo democratico in una Repubblica parlamentare. Ma il presupposto di questi decreti voluti dal governo resta proprio l'urgenza sulla situazione in atto supportata da una evidentissima pandemia di carattere ormai mondiale!

Oggi sono in tanti a vedere in tutto ciò qualcosa di anomalo, troppo ridotto.. e perciò poco democratico rispetto ad un iter che dovrebbe coinvolgere maggiormente il Parlamento. Sicuramente!  Ma non si può certamente trascurare un fondamentale presupposto in difesa della salute: -Figurarsi poi.. se in un momento delicato come questo, in contrasto ad un normale decreto legge, si potessero opporre emendamenti di ogni sorta, pena anche una possibile decadenza!

Forse a volte questi stessi decreti non risultano nemmeno chiari ed esaustivi per via della difficoltà in cui si è improvvisamente trovato il governo. Ma se c'è qualcosa che si può sicuramente criticare in questo andazzo governativo in grande difficoltà è sicuramente una questione di “metodo” sulla quale in certi delicati argomenti si è proceduto senza una visione reale della burocrazia. In questo.. il governo ha errato maldestramente: Far passare dalle banche prestiti a tasso agevolato, sebbene garantiti dallo Stato, è stato un vero flop che costerà sangue alle stesse imprese. Ma vi sono anche evidenti trascuratezze di metodo anche sulla cassa integrazione, sui bonus etc. Inoltre si persevera su una comunicazione a fasi alterne e con l'uso di termini non ben definiti che finiscono col non garantire certezze. Sono di certo errori che non possono piacere a chi...avendo chiara la volontà di un premier di immedesimarsi sul sostegno alla sicurezza del paese, si trova in evidente imbarazzo.

Se vi fosse stato uno studio di metodo più appropriato, oltre alla volontà che non sembra esser mancata, di voler operare a beneficio del Paese in difficoltà, si sarebbe potuti procedere con maggiore sicurezza scalzando l'imperitura frontiera burocratica che ancora ci attanaglia..(la cui colpa non è certo dell'attuale Premier).


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