11 giu 2020

REGOLARE LA POLITICA ATTRAVERSO APPOSITE RIFORME



di vincenzo cacopardo


Chi ha le risorse per una comunicazione, riuscirà sempre ad imporsi contro chi non potrà mai averle per esporre le proprie idee! Se non si riforma adeguatamente prevarrà sempre una deviante comunicazione e resteranno soffocate e precluse possibili nuove proposte!

Un’assurda contraddizione di cui il cittadino non si accorge poiché pervaso da un odio nei confronti di una generica politica che nel passato ha divorato risorse alla società. Tuttavia rimangono ancora posizioni che alcune forze politiche odierne appoggiano per interesse, tendenti ad incancrenire una vera politica democratica facendo forza sulla emotività e sull’ignoranza del cittadino comune.
Se la legge elettorale rimane un mezzo complementare per determinare una maggioranza, i Partiti restano sicuramente decisivi per la ricerca di un percorso innovativo della politica.

Il mio pensiero vede fondamentali alcune riforme con adeguate regolamentazioni da studiare (quella sui ruoli: attraverso la ricerca del loro giusto funzionamento privo degli evidenti conflitti- quella sulle candidature: attraverso specifiche primarie che tengano in conto un programma e delle idee –quella sul finanziamento dei partiti: che dovrebbe essere pubblico, ma adeguato alle spese documentate attraverso un severo controllo).

Una primaria regolamentazione dei Partiti risulta comunque prodromica a queste riforme.. poiché la stessa Costituzione Italiana riconosce il loro basilare ruolo  quando con l’art. 49, afferma che «tutti i cittadini hanno il diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere in modo democratico a determinare la politica nazionale». Tuttavia in ciò non si è mai evidenziato un vero e completo disciplinamento di queste organizzazioni di cui si avrebbe oggi fondamentale bisogno




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