19 gen 2022

L'EUROPA E LA RICERCA DEI PROPRI VALORI

 



di vcacopardo
“Diversificare lo sviluppo ed equilibrare il benessere sociale..la via necessaria”.
Le tecnologie avanzano: Aerei supersonici, automobili ultra equipaggiate, treni superveloci che ci accorciano le distanze… la scienza, la medicina, l’informatica etc…tutto progredisce a beneficio dell’uomo, per le sue attività e per il suo benessere.. Poi arriva un virus e mette a soqquadro tutto..infondendo paure e disperate reazioni economiche.
Al di là della fondamentale questione salute che ormai da tempo ci tocca..quello che appare davvero strano è come, in questo quadro, l’uomo non sia riuscito a garantirsi una reale tranquillità nei rapporti sociali che lo abbiano potuto portare ad una vita più serena... ad un efficiente sistema di collettiva prosperità: Qualcosa simile ad un sistema sufficientemente equilibrato che possa esprimere classi più o meno agiate..ma comunque tutte sostanzialmente capaci di vivere il benessere di una vita edificata su valori comuni e salutari per tutti…
Per non dare troppo sfogo ad un pensiero che potrebbe divenire fin troppo demagogico e privo di risposte concrete, si possono tuttavia mettere in evidenza alcune ragioni. Si potrebbe ormai aver la certezza che ciò sia stato aggravato in forza dei modelli costruiti sulle vecchie storiche posizioni ideologiche.. risultate ormai da intralcio ad una politica che avrebbe dovuto già da tempo proporsi più funzionale ed innovatrice per uno sviluppo: Modelli basati su contrapposizioni che hanno sempre determinato scomposte azioni e reazioni continue e persino costose in termini di tempo, energie e risorse..
Gli Stati europei..persino quelli più socialmente progrediti e con un miglior welfare..non avrebbero mai dovuto sottovalutare l’importanza di guardare oltre le antiche logiche di queste posizioni:- Una certa politica moderna, la cui funzione primaria sarebbe dovuta essere quella di regolare i rapporti sociali e governare, non riesce ancora a garantire quella indispensabile serenità per una vita in comune. Ciò determina un disagio notevole che continua a turbare, anche se inconsapevolmente, la stabilità di una società nella quale si dovrebbe coltivare ed ampliare un sereno rapporto di scambio.
Il rapporto di crescita dovrebbe essere portato avanti con equilibrio, facendo sì che, l’evoluzione tecnologica riesca a stare al passo con un armonico sviluppo sociale e culturale: -Creare un equilibrio necessario per un progresso utile e costruttivo. Tuttavia quando si parla di progresso… non si può di certo trascurare l’odierna importanza di un cammino verso una integrazione Europea più solidale: Chi potrebbe oggi aver sbagliato.. se non la classe politica internazionale che non è riuscita a contrastare i principi di tale crescita costruiti unicamente sui consueti vantaggi economici di ogni singolo Paese? Come si può, ancora oggi, porre la base di una crescita internazionale sulla prevalenza di una ristretta e generica economia finanziaria senza regolare il mercato? Come si è potuto mettere i Paesi della Comunità in frenetica e costante competizione tra loro.. senza aver offerto ad ognuno di essi una possibilità di sviluppare meglio le intrinseche risorse derivanti dal proprio vissuto storico, aiutandoli...così...nella loro individuale crescita?
Proprio in forza di una pandemia che ha colpito il mondo intero.. una volta usciti potremo forse immaginare di poter vedere nel prossimo futuro una politica internazionale lavorare per una Europa costituita da un insieme di Paesi che, pur guidati da una indipendente politica territoriale, possano riuscire a conseguire modelli di sviluppo inerenti la loro particolare caratteristica storica e culturale. -Nuovi modelli che non pongano più una ricerca di aggregazione dentro gli stretti confini di una politica radicata su asettici parametri finanziari.. ma, in un'armonica crescita che guardi soprattutto ad un primario benessere collettivo: Un prospero sviluppo che non potrà più basarsi su una lotta delle economie tra gli Stati appartenenti…poiché questa porterebbe inevitabilmente a conflitti..allontanando il pensiero dei cittadini dalla idea di un possibile inserimento nella stessa Unione.
Ricercare un’integrazione degli Stati per il conseguimento di un’unica Comunità federata.. è laborioso.. e non è uno scherzo... ma potrebbe continuare a diventarlo se il percorso che si intende seguire non sarà mai accompagnato da quella logica costruttiva ed armonica che miri ad uno sviluppo dei singoli Paesi in base alle proprie culture ed alla valorizzazione delle proprie risorse: -In questa ottica i paesi più forti devono e possono comprendere senza cedere nulla del proprio welfare operando in favore di questo percorso.. per evitare che possa rompersi quel filo sottile che lega il difficile processo verso l’integrazione.
-Diversificare sviluppo e risorse per non renderci stupidamente concorrenziali!..Di sicuro.. non sottovalutando il bisogno di un equilibrato benessere collettivo evitando la conseguente instabilità che potrebbe solo portare ad una definitiva conclusione del percorso che fu tanto desiderato dalla figura lungimirante di personaggi fondatori come Schuman.

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