21 gen 2024

accogliamo con piacere l'articolo di Paolo Speciale

 

UNA IDENTITÀ ANTICA E NON NECESSARIA 



C’è da chiedersi perché, soprattutto quando tocca governare alla destra, sia ormai costante la presenza, nella cronaca politica interna, di qualche accadimento che infiammi il dibattito sociale perché riferito a fasi storiche del nostro Paese che, con buona pace di una sinistra spenta ed immotivata quanto frammentata, non rientrano tra quelle cicliche la cui ricorrenza periodica è tuttavia una realtà. Già in altre occasioni ho cercato di ribadire la peculiare efficacia, tutta italiana, di quel vaccino antifascista che non dovrebbe lasciare spazio ad alcun timore di restaurazione. In tale ottica, è facile, logico ed evidente bollare come anacronistica una opposizione politica e parlamentare - quella di questi tempi - che riduca ed anzi fondi la propria azione penetrativa delle coscienze comuni sul richiamo di spettri del passato difficilmente - razionalmente argomentando - ispiranti l’azione di governo, espressione della maggioranza e della volontà popolare. Ma se certa sinistra è a corto di idee, anche se organizza seminari e convegni di formazione politica evidentemente non sufficientemente stimolanti, anche certa destra concorre, a suo modo, a generare una accezione della “cosa pubblica” come qualcosa di cui vale la pena di disinteressarsi, forse a causa di una comunicazione con le anime elettrici sempre più carente, ossessionata da un passato ormai decomposto che sembra si voglia ad ogni costo riesumare. Una politica che scomoda la Corte di Cassazione in sezioni riunite per scoprire se la recente adunata, tutt’altro che sediziosa, di Acca Larenzia, possa essere prodromica della ricostituzione del disciolto partito fascista non rende nemmeno giustizia alle vittime di quel 7 gennaio del 1978, la cui orribile morte ha cancellato, come è giusto che sia, ogni movente follia ideologica. Ora, concludendo queste brevi riflessioni, proviamo a rivolgere la nostra attenzione, traendo ogni opportuna conclusione, su quelli che sono i veri allarmi sociali contemporanei, in primis la mancanza di un dibattito politico pubblico con contenuti di qualità (da tempo chi scrive sottolinea la necessità di una progressiva incentivazione su tutto il territorio nazionale di vere scuole di formazione politica pubbliche perché non c’è rischio peggiore del disinteresse dei cittadini per la politica in quanto essi stessi sono la politica); a seguire vi è poi la ricerca costante (senza successo) di una identità a tutti i costi e non necessaria, che non riesce a staccarsi da basi ideologiche logorate e sviscerate dal tempo, anche da quelle con preminente accezione negativa, come il fascismo. Perché se è vero che non era il caso di scomodare la Corte di Cassazione a sezioni riunite per un gruppo di persone che vogliono ricordare parenti od amici scomparsi tragicamente alzando il braccio destro e gridando “presente”, è anche vero che ha perso una buona occasione per tacere chiunque abbia commentato - di fatto e non importa se positivamente ovvero negativamente - tale sentenza. E ciò perché così facendo non solo si sarebbe autoconferito una identità politica non necessaria, quanto anche perché avrebbe certificato al di là di ogni ragionevole dubbio la modesta qualità - anche questa tutta italiana - di una scienza (quella politica) che merita di più.

Paolo Speciale



Bravo Paolo!

Condivido, tuttavia mi preme aggiungere e sottolineare in riferimento alla adunata e ad atti simili che risvegliano un passato nazionalista reazionario, che tali gesti siano pericolosi, non tanto per il fatto che a risvegliarli siano qualche centinaia di persone, ma perchè ,la vita ci insegna, che non tutti hanno la capacità di trattenerli e valutarli in senso equilibrato, e perchè una certa mole di conservatori carichi di assolutismo e prepotenza possano usarli come spunti per reagire in modo scomposto e pericoloso nella società!

Come tu sai io sono molto più avanti nel mio modo di pensare circa le posizioni non condividendo per nulla queste identità Destra-Sinistra ormai vecchie ed assai spinte. Sono proprio le posizioni estreme da un lato e dall'altro che non possono che impedire un dialogo sereno e proficuo. Queste restano pericolose ancora di più se espresse da una destra caparbia ed oltransista che ritiene di avere una maggioranza nel Paese, quando non v'è dubbio che l'abbia solo in Parlamento attraverso una serie di formule sistemiche errate solo al fine di costruire potere!..

Quando noi leggiamo la Costituzione «È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista.” Dovremmo comprenderne anche il senso educativo con lo scopo di evitare che possa costruirsi giorno dopo giorno una mentalità deleteria che possa contrastare un sistema  democratico. Non importa che siano cento o mille su milioni di cittadini, ma che questo germe possa continuare a crescere proprio in mancanza di un funzionamento del sistema che oggi pare disastroso e per nulla equo!

vincenzo

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