Il caso Milano con le sue costruzioni è oggi al centro delle inchieste della magistratura, tuttavia sembrerebbe che la problematica investa principalmente alcune decisioni di ordine politico amministrativo.
Sappiamo che il Consiglio Comunale ha votato in favore di una riqualificazione attraverso l'uso di questo strumento: In breve una semplice autocertificazione da parte di un tecnico abilitato che certifichi la conformità spostando la responsabilità dei lavori dal Comune.. I costi di tale strumento gravano solo qualche migliaio di euro sulle costruzioni che nella città superano diversi livelli. Questo approccio ha sicuramente permesso di snellire le procedure, tuttavia è chiaro che ciò non può che sollevare altre questioni sia sulla pianificazione complessiva, che sull'impatto ambientale ed urbanistico.
Ci sono oggi nel nostro Paese tanti cittadini che si impegnano e si sacrificano per spostare qualche tramezzo e ristrutturare il loro appartamento ai quali si impone una CILA, quando al contrario, a Milano sembrerebbe molto più facile costruire interi grattacieli senza limiti sulla riqualificazione urbanistica e persino sulla sicurezza!
Possiamo comprendere il desiderio della semplificazione, tuttavia non sembra sempre opportuno usare simili strumenti come una SCIA senza un minimo di piano urbanistico. Tale procedura non può evitare favoritismi e possibili corruzioni: ...E comunque... a che vale disporre una verifica del Comune quando lo stesso immobile è già in costruzione! ...Al danno si aggiunge ulteriore danno!
E' chiaro che con questo metodo, seppur rendendo efficace l'iter, si aprono le porte ad allettanti speculazioni.
Aspettando l'andamento dell'inchiesta, sembra evidente individuare le principali responsabilità di tale metodo principalmente alla politica amministrativa di tutto il Consiglio comunale che ha permesso da tempo tale metodo.....
vcacopardo
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