La
democrazia diretta tanto invocata da Grillo..può solo essere un’utopia!
Nella democrazia diretta il potere legislativo dovrebbe essere esercitato direttamente dal popolo mentre in quella indiretta viene esercitato da rappresentanti eletti dal popolo (il parlamento).
Nella democrazia diretta il potere legislativo dovrebbe essere esercitato direttamente dal popolo mentre in quella indiretta viene esercitato da rappresentanti eletti dal popolo (il parlamento).
Avendo
di fatto una rappresentanza politica espressa nelle Camere, la nostra, dunque…non può che essere un’espressione di democrazia indiretta…gli unici strumenti
di democrazia diretta che si possono usare sono il referendum ed, a volte,
l'iniziativa popolare. A tal proposito la nostra Costituzione disciplina
anche le materie che devono essere sottoposte al voto popolare. Fra queste:
qualsiasi modifica alla Costituzione e l'introduzione di codici di leggi.
Sappiamo..poi..che la democrazia esprime il suo
potere grazie ai criteri di maggioranza. In questa ottica sembra chiaro che
l'unico modo per avere una sana ed efficace democrazia, è quella di poter
informare i cittadini in maniere più approfondita su tutto.
Indubbiamente sarebbe più facile poter costruire e
controllare un sistema di democrazia (come vorrebbe Grillo) in una piccola
comunità dove tutto è più visibile e dove si può forse individuare una
democrazia a sovranità popolare, ma..attuare un sistema di democrazia così
efficiente su vasta scala e su una Nazione con decine di milioni di abitanti…resta decisamente una utopia.
Nel momento in cui noi esprimiamo..attraverso le
elezioni, un consenso su chi deve rappresentarci in Parlamento, abbiamo di per
sé definito un indiscutibile percorso di
democrazia indiretta. Se poi nel sottile gioco del populismo demagogico…vogliamo
non chiamare più un rappresentante del parlamento “deputato”…ma “cittadino”, ciò
non avvalora alcun risultato di sovranità popolare diretta.
Se..al contrario, si vuole lavorare efficacemente
in favore di una democrazia per raggiungere un risultato di maggiore funzionalità
del sistema...in un popolato Paese come il nostro…non occorre sminuire le
figure degli “onorevoli”…ma guardare in direzione di una più chiara
separazione dei ruoli per competenze, attraverso uno studio organizzativo che
dovrebbe basarsi su un principio di specializzazione e di suddivisione del
lavoro, per colmare quel solco che ancora separa i cittadini
dai propri rappresentanti in Parlamento..
La prima riforma in
tal senso non può che guardare in direzione dei Partiti
vincenzo Cacopardo