16 mag 2017
12 mag 2017
Etica politica e diritto..
La Boschi..ancora vittima o di nuovo colpevole?
di vincenzo cacopardo
Il
metodo sfruttato dai tanti che tendono a mettere al riparo il
sottosegretario Maria Elena Boschi è quello di legare le sue manovre
politiche solo ad un contesto giuridico.
E'
un metodo forviante per toglierla da possibili responsabilità politiche! Quello... al contrario.. su cui ci si dovrebbe
concentrare è se il suo comportamento politico sia stato consono con
chi partecipa e presiede istituzioni governative e se nel suo esporsi
possa o no aver commesso azioni di ingerenza a scopo personale. Un
dubbio pesante per lo stesso Gentiloni capo del governo che vorrebbe
togliersi dall' imbarazzo..ma che sembra restare costretto dal
segretario del partito Renzi.
In
tanti che la sostengono continuano ad obiettare che l'attacco
politico contro la sottosegretaria altro non è che un atto di
incivilta' giuridica poichè l'onere della prova non spetta
all'accusato ma all'accusatore. Spostando volutamente
l'attenzione sul diritto...Tutt'altra cosa!
Il
quesito non può restare ancorato a formule giuridiche( come per
comodo vorrebbero rimandare i paladini della sottosegretaria), ma
rimane soprattutto legato ad una incognita riguardante un'etica politica..su un
comportamento che merita un chiarimento. Una condotta poco
comprensibile che finisce col toccare anche un problema di
responsabilità.
Se
si ha la concezione chiara di cosa significhi ETICA POLITICA
..chiunque, assumendo una carica istituzionale di tale livello, venga
sospettato (già più volte) di essersi intromesso in modo indiscreto
su faccende riguardanti possibili conflitti, dovrebbe sentire il dovere
di fare un passo indietro nell'abbandonare la carica.. ed uno avanti
nel proprio diritto di difendersi da fuori!
La responsabilità
giuridica è un'altra cosa !
Si
potrebbe essere alzato un ulteriore polverone, come, al contrario, si potrebbe
essere scoperchiata una pentola a pressione..Perchè
ancora dopo mesi e mesi la fin troppo chiacchierata ministra non
intende fare alcun passo indietro malgrado gli ultimi sospetti assai
imbarazzanti sul suo operato?
Federico
Ghizzoni.. banchiere
italiano, ex Amministratore delegato di Unicredit,
al
momento preferisce non rilasciare alcuna dichiarazione e risponde con
un conciso "no comment" che non favorisce di certo la
sottosegretaria del governo Gentiloni. Forse basterebbe una dichiarazione del banchiere in favore della
sottosegretaria per sollevarla dalle indiscrezioni e censurare il
libro di DeBortoli.
11 mag 2017
IL "MITO" CONTRAPPOSTO AL "POPULISMO"
La politica costretta a creare miti per contrastare una naturale reazione popolare
Se davvero
l'avanzata dei valori del popolo... indicata in Europa in modo
dispregiativo come “populismo”... rappresenta una minaccia per il
sistema, è anche vero che a questo..oggi.. vi si oppone la forza
del “mito” delle figure. In realtà il popolarismo odierno è
caratterizzato
da
una particolare attenzione verso i valori e la qualità di vita
delle classi popolari.
di vincenzo
cacopardo
Si tende a costruire ed esaltare figure nuove per distogliere l'attenzione e smontare le richieste di un popolo che vorrebbe maggior equità e senso sociale da parte della politica. Mai come oggi la
studiata ricerca delle figure viene messa il luce al di là di ogni
programma ed ogni idea.. persino al di fuori dal contesto dei
consolidati vecchi Partiti! Ciò proprio per confondere i tanti
cittadini imprimendo loro una sensazione di novità tesa a soffocare
ogni possibile reazione popolare provocata dallo squallore di una
odierna politica costruita per lo più sugli interessi personali e la
corruzione.
Pensare
che nella nostra Nazione...come del resto anche in campo
internazionale... si possa cambiare il percorso politico attraverso una
figura,
equivale a non aver ancora intuito il pericolo di quel meccanismo che
ci imprigiona e che condiziona una strada politica più sicuro e
funzionale..Costoro possono essere identificati come gli abili sostenitori di una politica ipocrita e di manipolazione, ma le
speranze di una vera crescita restano solo una favola!... Al di là di ogni
tentativo di voler far credere ad uno sviluppo attraverso formule e
formulette dettate dal singolo, questa rimane in se una delle ragioni per la quale i Paesi mettono in crisi ogni modello di vera democrazia.
I
valori del Popolarismo rimangono quelli legati ad una dottrina
politica democratica che
non può essere confusa
con un disprezzo verso il Populismo. Le espressioni "Popolare" o "del
popolo" in questo contesto hanno due significati distinti: il
primo è l'idea che i partiti democratici dovrebbero
cercare di promuovere il bene di tutti i membri della società, al
contrario di soggetti che promuovono il bene di un gruppo specifico,
cioè di una classe; il secondo si riferisce ad una società in cui
le persone vivono in armonia e dove le persone ed i gruppi sono
interessati alla cura gli uni degli altri.
Da
qui si evidenzia la responsabilità di un sistema che deve potersi
cambiare a favore ed a sostegno di una vera economia e delle esigenze
di una società più equa. Pensare di poter cambiare ciò solo attraverso la rigenerazione di
nuove figure non è sufficiente..ma solo forviante!.
L’esaltazione
dei personaggi sembra ormai far parte integrante della nostra società
che assume inconsapevolmente un valore, diventando una guida che
genera motivo di ostacolo per il cammino di una società verso il
futuro. Da
tempo la
politica non rimane esclusa dal fascino della mitizzazione.
Prova ne sono, non soltanto le idealizzazioni rivolte verso chi
ostenta una tipica politica di clamore e di immagine, ma gli stessi
archetipi sui quali si continuano a fondare le basi della cultura
politica: Mentalità che…generando circoli viziosi, finiscono col
trascurare le vere capacità dei tanti che potrebbero essere utili per la
costruzione di una politica attiva soprattutto nei fatti.
Le
dimensioni amplificate dell’attuale modo di rappresentarsi in
politica si riflettono con evidenza su una costante incapacità di
saper far funzionare lo stesso sistema. I comportamenti che portano
ad una mitizzazione
si potrebbero facilmente percepire nella mancata conferma
dell'individuo in un generale contesto sociale e sono facilmente
riscontrabili anche nell'insicurezza dei tanti individui non capaci
di sapersi imporre col la forza delle proprie idee: Si
tende ancora ad idealizzare in modo esasperato l’immagine, creando
attorno a questa un alone di sublimazione che finisce col mettere in
evidenza l’assolutismo del personaggio e dogmatizzare ogni suo
pensiero
Trump,
Macron.. come anche Berlusconi, Renzi..o Salvini.. paiono venuti fuori all'improvviso in forza di un sistema economico finanziario che ancora detta la politica. Vengono fuori all'improvviso con estremo clamore... sono stati proposti e messi alla ribalta quasi come dei miti..i mostri sacri di una moderna politica che fa presa e che comunica sulla base della presunzione e della spettacolarità!
Tutto ciò rimane il prodotto di una mentalità arcaica dominata da un
pensiero ormai incantato che finisce col determinare l'irrazionale concetto
che, attraverso una immagine, tutto possa essere possibile.. persino con i rischi di ulteriori guerre . Il risultato è davanti ai nostri
occhi: Partiti falliti nella loro opera di costruzione, che si sgretolano nel quadro di una società
sopraffatta da un assolutismo e da singole figure pompate ed idolatrate che non potranno mai definire
una vera democrazia in favore del popolo e dei suoi cittadini: Difficile che un vero
concetto di democrazia possa svilupparsi sposando la edificazione dei nuovi “miti” di questa politica odierna!
8 mag 2017
Scontata vittoria di Macron e della Francia europea
La
Francia china la testa all'Europa e frena l'avanzata della Le Pen.
di vincenzo cacopardo
L'inno
alla gioia alla comparsa di Macron suona più come una ottemperanza
alla Germania della Commissione europea, tuttavia non c'è da
sorprendersi del gran vantaggio del nuovo presidente sul Front
National. Un distacco aumentato e sostenuto da un popolo che vive di
incertezze sul futuro e che con questo risultato impedisce al partito della Le Pen di
mettere il Paese in uno stato di maggiore insicurezza.
Ciò
nonostante, (se dovessimo fare i
conti come li fa Renzi), il Front National da solo col
34% rappresenta la maggior forza politica francese..poichè sappiamo
tutti che Macron, nel ballottaggio ha avuto bisogno dell'appoggio di
altre forze politiche.
Ma
il problema non rimane di semplice soluzione.. poiché le forze
all'interno della Camera francese potrebbero risultare differenti.
Non c'è quindi che aspettare la disposizione dei seggi all'interno
del Parlamento che si vedrà con le prossime elezioni nazionali di
Giugno.
Il sistema semi presidenziale francese... alle elezioni nazionali..
fa uso di un sistema maggioritario a doppio turno e collegi
uninominali. Si vedrà dunque se vi saranno o no sorprese e se Macron
sarà in grado di superare con facilità la questione della nomina
del primo ministro con una maggioranza adeguata e consona ad un
progetto comune.
La
realtà di questo risultato ci parla di una Francia che dà ancora
sostegno e speranza a questa Europa ed ai contorni di una sua
politica in forza di una globalizzazione internazionale sempre
vincente, ma che continua a porre dubbi sui principi di equità ed
uguaglianza: Se a posto del Front National vi fosse stato un Partito
senza un passato fin troppo nazionalista..descritto oggi(sebbene si
rifiuti questo appellativo) “di destra populista”, vi fosse stato
un movimento senza precise ed assolute etichettature, tutto si
sarebbe svolto in maniera diversa. Al di là del passato e di una
etichetta che lo penalizza ..vi è in questo Partito, come in altri
partiti antisistemici, qualcosa di utile e cioè il voler dar forza
per cambiare questa Europa e non sopprimerla, voler combattere un
sistema di globalizzazione che premia un mercato neoliberista sempre
più competitivo che distrugge ogni qualità e premia quella finanza
che non esprime alcun valore di uguaglianza...Il problema, per certi
versi giustificato, rimane sempre quello della paura di affidare a
simili forze l'avvenire di una Nazione. Ma è anche vero che.. se non
vi fossero tali forze politiche..il sistema presserebbe con maggior
forza sulla debolezza di tanti cittadini e sui popoli più deboli.
La
Francia è un grande Paese ..ma viene accomunato ad un paese
dell'area nordica, dove la realtà europea e decisamente diversa da
quella dei paesi del basso mediterraneo come la nostra Italia, la
Spagna, il Portogallo, la Grecia..etc. Ciò la rende ancora simile a
quei paesi del nord nello stereotipato quadro di una Europa che
vorrebbe apparire uguale per tutti. Nella visione di tanti altri
cittadini europei, la realtà appare invece diversa e le confortanti
e belle parole “libertè,egalitè,fraternitè, non corrispondono
per nulla allo scenario di quella Europa che si vorrebbe per tutti e
di tutti.
E'
inimmaginabile.. quindi.. accomunare il Movimento antisistemico di
Grillo, od altri simili movimenti di rottura, con quello della Le Pen, come risulta insensato pensare che la
vittoria di Macron possa essere presa in considerazione per una
prossima vittoria di Renzi. Ambedue pescati appositamente per dare
forza ai poteri delle establishment di comando, ma nel contesto di
Nazioni ben diverse: Paesi con differenti regole politiche
istituzionali, ma soprattutto con realtà storiche culturali,
imprenditoriali e territoriali decisamente dissimili.
5 mag 2017
Il modello tedesco ed il tranello delle coalizioni
di vincenzo cacopardo
Il
quotidiano il Foglio dà voce all'estimatore degli abili venditori di sogni!..
Il Foglio, è di certo un quotidiano pro-Renziano che a suo tempo fu
anche filo-Berlusconiano. Non c'è quindi da stupirsi se oggi
sostiene la possibilità di una nuova riedizione del “Nazareno”.
Il quotidiano offre spazio ad Oscar Farinetti.. patron di Eataly..
uno sponsor decisamente Renziano ed assiduo frequentatore delle
Leopolde. Farinetti ammiratore di Renzi si esprime anche in
favore di Berlusconi dichiarando alla stampa «Mi piace
Berlusconi, ci stiamo rendendo conto che alcune cose che diceva non
erano sbagliate».
L'ultima
proposta del Pd, in tema di legge elettorale, mira ad un sistema
semiproporzionale alla tedesca. Un sistema che vedrebbe il gradimento
di Berlusconi..e sappiamo bene che in Germania le lunghe intese
durano per tempi interminabili.
La
realtà sta nel fatto che dai sondaggi si evince che al momento delle
elezioni il consenso dei due partiti PD e FI (separati) con l'aiuto di Fratelli d'Italia.. porterebbe
una maggioranza al Parlamento capace di dare la giusta forza al
Governo, ma se si guarda ai sondaggi, ove vi fosse una coalizione
antecedente le elezioni, la stessa unione renderebbe fortemente
compressa la loro forza che non potrebbe sortire nemmeno un risultato
vicino al 35%. L'abilità della politica e dei partiti oggi presenti,
con un proporzionale ormai trionfatore, sarà quella di unirsi
successivamente al voto.. in modo da non perdere il vantaggio della
propria forza elettorale. In sé tutto ciò non pone problemi in un
sistema di coalizioni, ma potrebbe porre molti dubbi sugli stessi
cittadini i quali verrebbero presi di sorpresa e non potendo tornare
indietro nella votazione..resterebbero in un certo senso succubi di
un tranello.Sarebbe più etico e giusto che i Partiti, prima di esser premiati dal voto, dichiarassero quale coalizione formare.
Il
sistema proporzionale (verso il quale il sottoscritto ha sempre
espresso inclinazione) non può prescindere da una primaria
regolamentazione dell'art 49 sui Partiti...Insomma..è comprensibile
che i partiti che si uniscono abbiano CORRISPONDENZA ideologica oltre
che quella decisamente più importante delle IDEE. Il sistema
proporzionale offre la possibilità di legarsi in coalizione in un
PROGRAMMA..e questa unione fa sì che questi possano modellarsi
per arrivare a soluzioni ottimali che arricchiscano il risultato
politico e l'esercizio governativo senza svilirlo. Ora..se i
cittadini studiassero i programmi di FI e del PD potrebbero
accorgersi delle contraddizioni in essere. Ma in tanti ormai
sappiamo che ogni operazione voluta dai due Partiti tradizionali
viene studiata di proposito per escludere una possibile vittoria dei
5Stelle.
4 mag 2017
Soros..l'incoerente "ardito" miliardario ricevuto a Palazzo Chigi
In
realtà sorprende leggere che il Presidente del Consiglio Paolo
Gentiloni abbia ricevuto a Palazzo Chigi il multimiliardario George
Soros.
di vincenzo cacopardo
Ma
chi è George Soros? Il suo patrimonio personale si stima oggi oltre
i 25 miliardi di dollari. Un finanziere che chiamano di successo fin
dagli anni 50.. che divenne famoso attraverso una operazione a dir poco
azzardata di speculazione che costrinse la banca d'Inghilterra a
svalutare la sterlina facendogli guadagnare oltre un miliardo di
dollari. Successivamente per sua stessa ammissione fu il
protagonista delle speculazioni che nel 1992 causarono una
svalutazione della lira del 30% . Con questa manovra si avviò uno
sperpero di 40mila miliardi di lire dalle riserve valutarie della
Banca d'Italia.
Il
finanziere di Budapest proviene da una famiglia di ebrei ungheresi.
Nel
1936, a causa del crescente antisemitismo, la sua famiglia dal nome
Schwartz cambia il proprio cognome in Soros e con l'occupazione
tedesca dell'Ungheria i Soros sono costretti a nascondersi
continuamente e fuggire i rastrellamenti degli occupanti.
Successivamente Soros
emigrò in Inghilterra nel 47 per sfuggire al nuovo regime sovietico
dell'Ungheria si laureò alla London School of economics nel 52
conseguendo il MSc in filosofia due anni più tardi.
Nel
Mercoledì Nero del 16 settembre 1992, Soros divenne improvvisamente
famoso quando vendette sterline allo scoperto per un equivalente di
più di 10 miliardi di dollari, approfittando del tentennamento da
parte della Banca d'Inghilterra sia ad aumentare i propri tassi di
interesse a livelli confrontabili con quelli degli altri paesi
Europei, sia a lasciare fluttuante il tasso della moneta.
Sempre
il 16 settembre del 1992 Soros partecipò insieme ad altri
speculatori ad un attacco contro la Banca d'Italia: vendendo lire
allo scoperto contribuì a causare una perdita valutaria pari a 48
miliardi di dollari. Nonostante sia un finanziere, egli, in modo del
tutto incoerente, è anche un critico del neo liberismo friedmaniano
e del libero mercato. Sebbene abbia un'attività di investitore e
speculatore monetario, egli afferma che l'attuale sistema di
speculazione finanziaria insidia un sano sviluppo economico in molti
paesi sottosviluppati.
Oggi
Soros sembra sostenere apertamente la più ampia immigrazione verso
l'Italia. Pare persino patrocinare e finanziare le politiche LGBT e a
favore della liberalizzazione delle droghe. Una domanda quindi nasce
spontanea circa l'opportunità di un incontro a Palazzo Chigi da
parte del nostro Premier Gentiloni. E se è stato invitato nel
palazzo del governo deve essersi trattato di un incontro
istituzionale. Risulta quindi più che normale che il Parlamento ne
venga informato.. in considerazione di ciò che avvenne nel passato
contro la nostra lira. In molti sono ancora convinti che l'operazione
finanziaria perpetrata da Soros nel passato a danno del nostro Paese
sia stata legittima..ma sono soprattutto quei liberisti, quelli che
sostengono e promuovono la libera iniziativa ed il libero mercato
come unica forza motrice di questo sistema, attaccati a quel mondo in
cui si giustifica ogni manovra finanziaria dei privati a danno
dell'intera società dei paesi in cui si permettono simili
speculazioni.
Lo Monte e la campagna elettorale per la città di Palermo
Ciro
Lo monte affronta la sua campagna elettorale a primo cittadino con la
dovuta umiltà e la giusta conoscenza dei problemi rimasti ancora
insoluti
Più
che incoraggiante lo slogan dell'architetto Ciro
Lo Monte per chi dovrà votare per il candidato a sindaco di Palermo:
-”Palermo
sia fiera di Palermo”
– Non
è solo uno slogan, ma un modo di interessare i cittadini ad un
proprio impegno verso quella città che, in realtà, loro appartiene.
Lo
Monte non è solo una figura competente, ma anche un soggetto
tendente a rendere orgogliosi i cittadini. In
quanto conoscitore.. il suo percepire è indirizzato verso una
urbanistica della città che possa aiutare e favorire lo stesso modo
di vivere del popolo palermitano: “dobbiamo
essere orgogliosi della città, ma dobbiamo renderla più utile a noi
stessi”.
Un
pensiero legato all'importanza che si deve ai monumenti e la dimensione stessa della
estetica cittadina.
“Questa
città è costruita male ed è destinata a crollare.
Tutte le case sono a rischio, basta guardare i balconi. Dobbiamo
avere il coraggio di fare dei piani regolatori per modificare anche il
sistema viario”
Queste sue parole esprimono una forte volontà verso un'innovazione
progettuale forse ardita, ma di certo più utile per un possibile miglioramento.
vincenzo cacopardo
2 mag 2017
L'ENFASI DELLE PRIMARIE
NON
SI CAPISCE DOVE STA LA SORPRESA ! NON ERA FORSE SCONTATO CHE RENZI
STRAVINCESSE ALL' INTERNO DEL SUO PARTITO..DOPO AVERLO GESTITO PER
TRE LUNGHI ANNI ASSUMENDO ANCHE LA CARICA DI PREMIER E QUINDI
FAVORENDO INCARICHI E PUNTI DI FORZA RITORNATIGLI UTILI?..
di vincenzo cacopardo
Si
poteva forse pensare il contrario?..Una vittoria del suo compagno di governo Orlando? ..O un
successo maggiore per Emiliano?
I
dati restano quasi definitivi..ma Renzi sembra attestarsi sul 70%
dei consensi...il ministro Orlando arriva secondo ottenendo il circa
il 20% e Michele Emiliano sfiora il 10%.
Se
queste primarie riconsegnano la leadership del Pd a Matteo Renzi.
facendolo ritornare al timone del partito...è anche vero che oltre
che scontato il risultato è frutto di un inferiore numero di
partecipanti: Rispetto alle precedenti primarie si perdono tra l'uno
e i due milioni di voti.
Le primarie ..pur restando un vanto da parte di un Partito che si definisce ancora di sinistra per decantare un tipo di meccanismo preelettorale...rimangono pur sempre ricche di fraudolente manovre a beneficio di chi è al comando del Partito. Ma quello che stupisce di più è la esaltazione da parte di una certa stampa nazionale che porta in prima pagina i risultati di questa competizione con estrema esagerazione..quasi fosse il definitivo risultato di elezioni politiche nazionali
Il
successo scontato di chi, dopo la mazzata del referendum, si era
definito ormai fuori dalla politica, potrebbe somigliare ad una
vittoria di Pirro..dato il fatto che non esiste ancora una legge
elettorale capace di far intravedere la formazione di un possibile
governo nazionale. Non è detto.. inoltre.. che non possano nascere altre scissioni interne in seno al partito. Tuttavia l'enfasi portata dalla stampa.. e da chi si
muove dietro le quinte della nostra politica istituzionale... sembra
sempre prevalere il favore del sindaco d'Italia fiorentino.
Questo
Partito ha dimostrato tutta la sua risibile debolezza: Dopo gli
errori macroscopici del suo saccente segretario e la sconfitta al
referendum, ha avuto l'insensata impresa di riaffidare la segreteria
a chi aveva più volte sottolineato la sua chiusura con la
politica... .Come nulla sia successo!
Si
parla solo di plebiscito!
Ricordiamoci che le primarie possono avere uno scopo utile solo se si apprezzano i veri meriti di chi vi partecipa...Ma sembra più che chiaro che non può mai essere il Partito stesso a presentare una lista di piacimento per farla digerire di forza ai cittadini!... Malgrado ciò quella di Renzi viene portata avanti come una resurrezione politica di chi.. per sua stessa volontà.. aveva deciso di chiudere definitivamente ogni contatto con la politica. Sono i controsensi di una politica odierna che lavora solo per imporre figure e mai programmi o studi di ricerca più appropriati per la crescita e lo sviluppo sano del Paese.
Ricordiamoci che le primarie possono avere uno scopo utile solo se si apprezzano i veri meriti di chi vi partecipa...Ma sembra più che chiaro che non può mai essere il Partito stesso a presentare una lista di piacimento per farla digerire di forza ai cittadini!... Malgrado ciò quella di Renzi viene portata avanti come una resurrezione politica di chi.. per sua stessa volontà.. aveva deciso di chiudere definitivamente ogni contatto con la politica. Sono i controsensi di una politica odierna che lavora solo per imporre figure e mai programmi o studi di ricerca più appropriati per la crescita e lo sviluppo sano del Paese.
27 apr 2017
Populismo.. e valori della politica
“La
certezza è.. che quella reazione populista di cui tanto oggi si parla..
comincia a mettere inquietudine alla vecchia politica silente nei confronti di un necessario percorso in favore della
crescita e dell'equità sociale.
di vincenzo cacopardo
UNA GIUSTA NARRAZIONE
Questa volta la parola l'ha presa Marina Berlusconi in una intervista al Corriere, nella qualità di presidente della Mondadori, che ha sentito il dovere di voler interpretare a suo modo la politica odierna: "L'alternativa non può essere l'ideologia del nulla che rifiuta ogni valore".. Insistendo col voler dare un taglio alle tante demagogie ed ipocrisie, ha anche dichiarato "La politica ha moltissimo da farsi perdonare"
Prendendo spunto dalle presidenziali in Francia e dal successo ottenuto dalla Le Pen, Marina Berlusconi si esprime come analista della politica facendo un bilancio sui mali dell'Europa e dichiarando che tale successo non può venire altro che da una situazione economica devastante creata da una globalizzazione che ha premiato esclusivamente il capitale creando insicurezze e persino discriminazioni nell'Europa intera. Una globalizzazione gestita male che potrebbe rappresentare un vero colpo di grazia per una Europa già debole...
Ma guarda un po'!!
Nell'
intervista al Corriere
della Sera,
Marina Berlusconi ..da imprenditrice.. ragiona a tutto tondo sulla
situazione politica globale e nazionale, affermando che
il
successo di odierni movimenti e di certi leader non potrà portare a
nulla.
Parla anche di una Europa ormai smarrita.. sottolineando la causa di
ciò nell'eccesso delle ideologie. Nel contempo elogia il ruolo e la
figura del padre come politico ed imprenditore..in alternativa al quale
continueremo ad avere figure che continueranno a semplificare attraverso
una risposta ideologica basata sul nulla.
Per
la figlia dell'ex premier si tratta di
“ridare valore alla politica”: Discussioni ed analisi di cui da anni parliamo in questo blog, ma
che... se proposte da personaggi noti come lei..ottengono risonanza
ed attenzione da parte di tutta la stampa.
Al
di là della imprenditrice Berlusconi...che sembra esprimersi meglio
e più in profondità di tanti altri politici...adesso.. quel “dare
il giusto valore alla politica” pare essere nella bocca di tutti
..come fosse una novità del momento... Ma appare anche come la
retorica di tanti politicanti i quali pensano che usando la parola
“VALORE”... senza poi offrire un contenuto di idee e
funzionamento, possano avere accesso a nuove aperture politiche. La
verità è che quella reazione populista di cui tanto si parla
comincia a mettere inquietudine alla vecchia politica partitica
silente nei confronti di un necessario percorso in favore di una
giusta crescita e dell'equità sociale.
Al
nobile pensiero della Berlusconi..basato sui valori..vorrei perciò
aggiungere il più modesto pensiero che il sottoscritto ha spesso
sottolineato.. causa del quale.. si è giunti a questo degrado della
politica:
Una
politica senza valori è soprattutto una politica senza idee!.
Nel
momento storico attuale, forse anche a causa di una forte recessione
mondiale, si continua a sopravvivere attraverso l’unica risorsa
mentale della TANGIBILITA' e della CONCRETEZZA, non reagendo con la
forza delle INIZIATIVE e delle IDEE..
Ogni
forma di PRAGMATISMO pare aver oscurato ogni VALORE proposto in forza delle
idee e della qualità..e tutto ciò non ha fatto che penalizzare il giusto
percorso della crescita della nostra società.. Ma in un mondo come quello
odierno, pare nessuna politica voglia muoversi attraverso le rilevanti risorse del pensiero che sembrano le uniche capaci di
spingere un positivo sviluppo ed.. attraverso le quali.. l’uomo
potrà riuscire a sottrarsi alla propria sconfitta.
Bisogna
capire che il nostro Paese ha bisogno di crescere in modo logico e
qualitativamente più consono e non vi potrà mai essere questo incremento se ci si adatta ai vecchi meccanismi imposti da un sistema
che sembra essersi bloccato. Si deve cambiare per crescere e per
crescere occorre un nuovo modo di pensare e non certo l’adeguamento
ad un vecchio paradigma. Il valore di un popolo si determina
attraverso la propria peculiarità ed una costante innovazione del proprio pensiero e dei valori..non scopiazzando gli altri Paesi!
24 apr 2017
Macron: il politico che rasserena l'establishment francese
Le
presidenziali e l'attesa delle elezioni del Parlamento francese
di vincenzo cacopardo
Una
Francia spaccata nella sua geografia politica: Emmanuel
Macron viene premiato soprattutto nelle grandi città...ma
Marine Le Pen conquista
le regioni ex operaie del nord. Jean-Luc
Mélenchon ,rappresentante
della sinistra..il 18,6%..mentre
il candidato della destra conservatrice repubblicana Francois Fillon,
travolto dai recenti scandali, ottiene un 19,8%
Il
liberal Macron..già ministro dell'economia, provenie dall'Ena,(ècole nationale d'administration). Europeista convinto, si presenta di aspetto giovane e viso pulito.. ed
esprime di certo il favore dell'establishment: Come risaputo l'istituzione Ena garantisce la formazione di una nuova
classe dirigente per la Repubblica Francese.. fondandosi sul duplice
obiettivo di fornire allo Stato una classe dirigente di alto livello
e al contempo di garantire a tutti i giovani cittadini un accesso
giusto ed equo alla funzione pubblica.L'ENA fu istituita nel 1945 dal governo provvisorio presieduto da De Gaulle.
Potremmo
comunque azzardare una vera disfatta della “gauche” socialista francese in
una Nazione profondamente
segnata dalle rappresaglie islamiste. Per il ballottaggio alle
presidenziali fra due settimane...gli appena due punti di distacco
tra Macron e la Le Pen aumenteranno di certo con i voti già
disponibili promessi dallo stesso Fillon...voti di certo negati alla leader del
movimento antisistemico del Front National...mentre Il candidato
perdente della sinistra Melenchon non azzarda ancora alcuna comunicazione in
proposito.
Se
Macron e Le Pen passano il primo turno delle elezioni
presidenziali..il ballottaggio vede in netto favore il candidato liberal, ma la disposizione dei seggi all'interno del Parlamento
si vedrà con le prossime elezioni nazionali di Giugno, dove le forze
politiche potrebbero subire ulteriori variazioni.
Il sistema semi presidenziale francese... alle elezioni nazionali.. fa
uso di un sistema maggioritario a doppio turno e collegi uninominali.
Si vedrà dunque se vi saranno o no sorprese o se, al contrario, il
maggioritario potrà consentire maggiore stabilità ad una
maggioranza già predisposta con queste presidenziali.
Di
sicuro in Francia il mostro da sconfiggere pare essere quello della Le Pen che col suo Front Nazional anti europeista scombussola
le storiche e consolidate posizioni contrapposte destra-sinistra.. sempre meno gradite a quelle forze populiste che lottano per l'uguaglianza sociale.
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