16 mag 2017

Brigitte - Emmanuel..chi conta di più?

"Anche in Francia come nel resto del mondo la politica pare condursi attraverso una comunicazione studiata che mira all'immagine ed  agli slogan dirigendosi su un popolo che dalle piazze continua ad acclamare imperterrito le figure. Il vero presidente non sembra per nulla il giovane Macron, ma lei.. Brigitte!"

di vincenzo cacopardo

Si discute e si è discusso anche troppo sulla nuova elezione del giovane Macron alla presidenza della repubblica francese..ma lo si è fatto anche in considerazione della presenza a suo fianco della anziana giovanile moglie.

La cronaca ci dice che Brigitte “Bibi” Trogneux nasce il 13 aprile del 1953 ad Amiens, cittadina del Nord della Francia quasi al confine con il Belgio. Proveniente da una famiglia alto borghese, corona le sue grandi passioni della letteratura e del teatro diventando insegnante di francese.Sposata con un medico e madre di tre figli, Brigitte Trogneux all’età di 39 anni era una insegnante di francese e latino presso il liceo gesuita La Providence di Amiens, dove teneva anche un corso di teatro. Proprio durante le lezioni su “L’arte della commedia” di Eduardo Di Filippo, Brigitte conosce il giovane e brillante studente Emmanuel Macron, che nonostanbte i 24 anni di differenza si innamora in maniera folle della sua professoressa. Quella che poteva sembrare una cotta di uno studente per la sua insegnante pare essere diventata qualcosa di più serio. Emmanuel Macron frequenta Brigitte anche quando si trasferisce a Parigi per studiare alla Scuola Nazionale di Amministrazione. Successivamente Brigitte Trogneux divorzierà dal marito e nel 2007 sposerà, Emmanuel Macron.

Ma chi è Brigitte Trogneux la nuova first lady di Francia assai più grande di età rispetto al marito?.

Volendoci estraniare da ogni futile pettegolezzo in merito alla differenza di età della ex insegnante del leader di En Marche, possiamo comunque cercare di comprendere se la sua presenza abbia o non un peso determinante nella politica francese dopo l'ascesa del marito all'Eliseo. Non entriamo dunque nella retorica di una cronaca rosa spesso piccante e persino offensiva della particolare storia d'amore, ma solo sulla possibile incidenza che la moglie potrebbe avere sulla politica futura francese nell'ambito di una unione europea oggi in crisi.

Brigitte Trogneux viene vista come la vera artefice della discesa in campo del marito e non può che apparire come la sua più fidata e ascoltata consigliera. Una vera e propria spin doctor che dirige le scelte politiche del marito.

Basterebbe aver visto in TV il “dietro le quinte”dove tra l'altro appare un quadro assai misero di come oggi si conducono le battaglie politiche per le elezioni in forza di uno studio comunicativo sempre più deleterio e sconsolante... dove tutto sembra esser studiato meccanicamente per ingannare l'ascoltatore o intrappolarlo nelle logiche di una falsa realtà. Dove si tende ad ingannare il popolo parlando meno di programmi e molto di più in termini di slogan. Ebbene..in questi incontri per la conquista del voto.. Brigitte ha avuto un ruolo decisivo fin dalla decisione di creare anche il nome : En Marche! Un movimento che fa capo al marito, ma che ha conquistato consensi soprattutto con l'impegno e le decisioni della moglie! In concreto sembra chiaro che Brigitte Trogneux.. partecipando ad ogni riunione del marito, anche se non è mai intervenuta in sua presenza..continua a far contare la sua opinione in privato.

Potremmo sbagliarci, ma appare più facile che sia proprio lei a prendere le decisioni più importanti come ad esempio la scelta del primo ministro e le altre conseguenti scelte politiche nei confronti dell'Europa. Perciò la figura di Macron nel tempo rischierà di apparire solo come quella di una figura di comodo per la sua apparenza giovanile e persino piacente. Anche in Francia come nel resto del mondo la politica pare condursi attraverso una comunicazione studiata che guarda all'immagine ed agli slogan dirigendosi su un popolo che dalle piazze continua ad acclamare imperterrito le figure. Il vero presidente non sembra per nulla il giovane Macron, ma lei.. Brigitte!





12 mag 2017

Etica politica e diritto..

La Boschi..ancora vittima o di nuovo colpevole?
di vincenzo cacopardo

Il metodo sfruttato dai tanti che tendono a mettere al riparo il sottosegretario Maria Elena Boschi è quello di legare le sue manovre politiche solo ad un contesto giuridico.
E' un metodo forviante per toglierla da possibili responsabilità politiche! Quello... al contrario.. su cui ci si dovrebbe concentrare è se il suo comportamento politico sia stato consono con chi partecipa e presiede istituzioni governative e se nel suo esporsi possa o no aver commesso azioni di ingerenza a scopo personale. Un dubbio pesante per lo stesso Gentiloni capo del governo che vorrebbe togliersi dall' imbarazzo..ma che sembra restare costretto dal segretario del partito Renzi.

In tanti che la sostengono continuano ad obiettare che l'attacco politico contro la sottosegretaria altro non è che un atto di incivilta' giuridica poichè l'onere della prova non spetta all'accusato ma all'accusatore. Spostando volutamente l'attenzione sul diritto...Tutt'altra cosa!

Il quesito non può restare ancorato a formule giuridiche( come per comodo vorrebbero rimandare i paladini della sottosegretaria), ma rimane soprattutto legato ad una incognita riguardante un'etica politica..su un comportamento che merita un chiarimento. Una condotta poco comprensibile che finisce col toccare anche un problema di responsabilità.

Se si ha la concezione chiara di cosa significhi ETICA POLITICA ..chiunque, assumendo una carica istituzionale di tale livello, venga sospettato (già più volte) di essersi intromesso in modo indiscreto su faccende riguardanti possibili conflitti, dovrebbe sentire il dovere di fare un passo indietro nell'abbandonare la carica.. ed uno avanti nel proprio diritto di difendersi da fuori! 
La responsabilità giuridica è un'altra cosa !

Si potrebbe essere alzato un ulteriore polverone, come, al contrario, si potrebbe essere scoperchiata una pentola a pressione..Perchè ancora dopo mesi e mesi la fin troppo chiacchierata ministra non intende fare alcun passo indietro malgrado gli ultimi sospetti assai imbarazzanti sul suo operato?

Federico Ghizzoni.. banchiere italiano, ex Amministratore delegato di Unicredit, al momento preferisce non rilasciare alcuna dichiarazione e risponde con un conciso "no comment" che non favorisce di certo la sottosegretaria del governo Gentiloni. Forse basterebbe una dichiarazione del banchiere in favore della sottosegretaria per sollevarla dalle indiscrezioni e censurare il libro di DeBortoli.  

11 mag 2017

IL "MITO" CONTRAPPOSTO AL "POPULISMO"


La politica costretta a creare miti per contrastare  una naturale reazione popolare 

Se davvero l'avanzata dei valori del popolo... indicata in Europa in modo dispregiativo come “populismo”... rappresenta una minaccia per il sistema, è anche vero che a questo..oggi.. vi si oppone la forza del “mito” delle figure. In realtà il popolarismo odierno è caratterizzato da una particolare attenzione verso i valori e la qualità di vita delle classi popolari.
di vincenzo cacopardo

Si tende a costruire ed esaltare figure nuove per distogliere l'attenzione e smontare le richieste di un popolo che vorrebbe maggior equità e senso sociale da parte della politica. Mai come oggi la studiata ricerca delle figure viene messa il luce al di là di ogni programma ed ogni idea.. persino al di fuori dal contesto dei consolidati vecchi Partiti! Ciò proprio per confondere i tanti cittadini imprimendo loro una sensazione di novità tesa a soffocare ogni possibile reazione popolare provocata dallo squallore di una odierna politica costruita per lo più sugli interessi personali e la corruzione.

Pensare che nella nostra Nazione...come del resto anche in campo internazionale... si possa cambiare il percorso politico attraverso una figura, equivale a non aver ancora intuito il pericolo di quel meccanismo che ci imprigiona e che condiziona una strada politica più sicuro e funzionale..Costoro possono essere identificati come gli abili sostenitori di una politica ipocrita e di manipolazione, ma le speranze di una vera crescita restano solo una favola!... Al di là di ogni tentativo di voler far credere ad uno sviluppo attraverso formule e formulette dettate dal singolo, questa rimane in se una delle ragioni per la quale i Paesi mettono in crisi ogni modello di vera democrazia.

I valori del Popolarismo rimangono quelli legati ad una dottrina politica democratica che non può essere confusa con un disprezzo verso il Populismo. Le espressioni "Popolare" o "del popolo" in questo contesto hanno due significati distinti: il primo è l'idea che i partiti democratici dovrebbero cercare di promuovere il bene di tutti i membri della società, al contrario di soggetti che promuovono il bene di un gruppo specifico, cioè di una classe; il secondo si riferisce ad una società in cui le persone vivono in armonia e dove le persone ed i gruppi sono interessati alla cura gli uni degli altri.

Da qui si evidenzia la responsabilità di un sistema che deve potersi cambiare a favore ed a sostegno di una vera economia e delle esigenze di una società più equa. Pensare di poter cambiare ciò solo attraverso la rigenerazione di nuove figure non è sufficiente..ma solo forviante!. 

L’esaltazione dei personaggi sembra ormai far parte integrante della nostra società che assume inconsapevolmente un valore, diventando una guida che genera motivo di ostacolo per il cammino di una società verso il futuro. Da tempo la politica non rimane esclusa dal fascino della mitizzazione. Prova ne sono, non soltanto le idealizzazioni rivolte verso chi ostenta una tipica politica di clamore e di immagine, ma gli stessi archetipi sui quali si continuano a fondare le basi della cultura politica: Mentalità che…generando circoli viziosi, finiscono col trascurare le vere capacità dei tanti che potrebbero essere utili per la costruzione di una politica attiva soprattutto nei fatti.

Le dimensioni amplificate dell’attuale modo di rappresentarsi in politica si riflettono con evidenza su una costante incapacità di saper far funzionare lo stesso sistema. I comportamenti che portano ad una mitizzazione si potrebbero facilmente percepire nella mancata conferma dell'individuo in un generale contesto sociale e sono facilmente riscontrabili anche nell'insicurezza dei tanti individui non capaci di sapersi imporre col la forza delle proprie idee: Si tende ancora ad idealizzare in modo esasperato l’immagine, creando attorno a questa un alone di sublimazione che finisce col mettere in evidenza l’assolutismo del personaggio e dogmatizzare ogni suo pensiero

Trump, Macron.. come anche Berlusconi, Renzi..o Salvini.. paiono venuti fuori all'improvviso in forza di un sistema economico finanziario che ancora detta la politica. Vengono fuori all'improvviso con estremo clamore... sono stati proposti e messi alla ribalta quasi come dei miti..i mostri sacri di una moderna politica che fa presa e che comunica sulla base della presunzione e della spettacolarità! 

Tutto ciò rimane il prodotto di una mentalità arcaica dominata da un pensiero ormai incantato che finisce col determinare l'irrazionale concetto che, attraverso una immagine, tutto possa essere possibile.. persino con i rischi di ulteriori guerre . Il risultato è davanti ai nostri occhi: Partiti falliti nella loro opera di costruzione, che si sgretolano nel quadro di una società sopraffatta da un assolutismo e da singole figure pompate ed idolatrate che non potranno mai definire una vera democrazia in favore del popolo e dei suoi cittadini: Difficile che un vero concetto di democrazia possa svilupparsi sposando la edificazione dei nuovi “miti” di questa politica odierna!





8 mag 2017

Scontata vittoria di Macron e della Francia europea


La Francia china la testa all'Europa e frena l'avanzata della Le Pen.
di vincenzo cacopardo

L'inno alla gioia alla comparsa di Macron suona più come una ottemperanza alla Germania della Commissione europea, tuttavia non c'è da sorprendersi del gran vantaggio del nuovo presidente sul Front National. Un distacco aumentato e sostenuto da un popolo che vive di incertezze sul futuro e che con questo risultato impedisce al partito della Le Pen di mettere il Paese in uno stato di maggiore insicurezza.
Ciò nonostante, (se dovessimo fare i conti come li fa Renzi), il Front National da solo col 34% rappresenta la maggior forza politica francese..poichè sappiamo tutti che Macron, nel ballottaggio ha avuto bisogno dell'appoggio di altre forze politiche.

Ma il problema non rimane di semplice soluzione.. poiché le forze all'interno della Camera francese potrebbero risultare differenti. Non c'è quindi che aspettare la disposizione dei seggi all'interno del Parlamento che si vedrà con le prossime elezioni nazionali di Giugno. Il sistema semi presidenziale francese... alle elezioni nazionali.. fa uso di un sistema maggioritario a doppio turno e collegi uninominali. Si vedrà dunque se vi saranno o no sorprese e se Macron sarà in grado di superare con facilità la questione della nomina del primo ministro con una maggioranza adeguata e consona ad un progetto comune.

La realtà di questo risultato ci parla di una Francia che dà ancora sostegno e speranza a questa Europa ed ai contorni di una sua politica in forza di una globalizzazione internazionale sempre vincente, ma che continua a porre dubbi sui principi di equità ed uguaglianza: Se a posto del Front National vi fosse stato un Partito senza un passato fin troppo nazionalista..descritto oggi(sebbene si rifiuti questo appellativo) “di destra populista”, vi fosse stato un movimento senza precise ed assolute etichettature, tutto si sarebbe svolto in maniera diversa. Al di là del passato e di una etichetta che lo penalizza ..vi è in questo Partito, come in altri partiti antisistemici, qualcosa di utile e cioè il voler dar forza per cambiare questa Europa e non sopprimerla, voler combattere un sistema di globalizzazione che premia un mercato neoliberista sempre più competitivo che distrugge ogni qualità e premia quella finanza che non esprime alcun valore di uguaglianza...Il problema, per certi versi giustificato, rimane sempre quello della paura di affidare a simili forze l'avvenire di una Nazione. Ma è anche vero che.. se non vi fossero tali forze politiche..il sistema presserebbe con maggior forza sulla debolezza di tanti cittadini e sui popoli più deboli.

La Francia è un grande Paese ..ma viene accomunato ad un paese dell'area nordica, dove la realtà europea e decisamente diversa da quella dei paesi del basso mediterraneo come la nostra Italia, la Spagna, il Portogallo, la Grecia..etc. Ciò la rende ancora simile a quei paesi del nord nello stereotipato quadro di una Europa che vorrebbe apparire uguale per tutti. Nella visione di tanti altri cittadini europei, la realtà appare invece diversa e le confortanti e belle parole “libertè,egalitè,fraternitè, non corrispondono per nulla allo scenario di quella Europa che si vorrebbe per tutti e di tutti.


E' inimmaginabile.. quindi.. accomunare il Movimento antisistemico di Grillo, od altri simili movimenti di rottura,  con quello della Le Pen, come risulta insensato pensare che la vittoria di Macron possa essere presa in considerazione per una prossima vittoria di Renzi. Ambedue pescati appositamente per dare forza ai poteri delle establishment di comando, ma nel contesto di Nazioni ben diverse: Paesi con differenti regole politiche istituzionali, ma soprattutto con realtà storiche culturali, imprenditoriali e territoriali decisamente dissimili. 

5 mag 2017

Il modello tedesco ed il tranello delle coalizioni


di vincenzo cacopardo
Il quotidiano il Foglio dà voce all'estimatore degli abili venditori di sogni!.. Il Foglio, è di certo un quotidiano pro-Renziano che a suo tempo fu anche filo-Berlusconiano. Non c'è quindi da stupirsi se oggi sostiene la possibilità di una nuova riedizione del “Nazareno”.
Il quotidiano offre spazio ad Oscar Farinetti.. patron di Eataly.. uno sponsor decisamente Renziano ed assiduo frequentatore delle Leopolde. Farinetti ammiratore di Renzi si esprime anche in favore di Berlusconi dichiarando alla stampa «Mi piace Berlusconi, ci stiamo rendendo conto che alcune cose che diceva non erano sbagliate».

L'ultima proposta del Pd, in tema di legge elettorale, mira ad un sistema semiproporzionale alla tedesca. Un sistema che vedrebbe il gradimento di Berlusconi..e sappiamo bene che in Germania le lunghe intese durano per tempi interminabili.

La realtà sta nel fatto che dai sondaggi si evince che al momento delle elezioni il consenso dei due partiti PD e FI (separati) con l'aiuto di Fratelli d'Italia.. porterebbe una maggioranza al Parlamento capace di dare la giusta forza al Governo, ma se si guarda ai sondaggi, ove vi fosse una coalizione antecedente le elezioni, la stessa unione renderebbe fortemente compressa la loro forza che non potrebbe sortire nemmeno un risultato vicino al 35%. L'abilità della politica e dei partiti oggi presenti, con un proporzionale ormai trionfatore, sarà quella di unirsi successivamente al voto.. in modo da non perdere il vantaggio della propria forza elettorale. In sé tutto ciò non pone problemi in un sistema di coalizioni, ma potrebbe porre molti dubbi sugli stessi cittadini i quali verrebbero presi di sorpresa e non potendo tornare indietro nella votazione..resterebbero in un certo senso succubi di un tranello.Sarebbe più etico e giusto che i Partiti, prima di esser premiati dal voto, dichiarassero quale coalizione formare.


Il sistema proporzionale (verso il quale il sottoscritto ha sempre espresso inclinazione) non può prescindere da una primaria regolamentazione dell'art 49 sui Partiti...Insomma..è comprensibile che i partiti che si uniscono abbiano CORRISPONDENZA ideologica oltre che quella decisamente più importante delle IDEE. Il sistema proporzionale offre la possibilità di legarsi in coalizione in un PROGRAMMA..e questa unione fa sì che questi possano modellarsi per arrivare a soluzioni ottimali che arricchiscano il risultato politico e l'esercizio governativo senza svilirlo. Ora..se i cittadini studiassero i programmi di FI e del PD potrebbero accorgersi delle contraddizioni in essere. Ma in tanti ormai sappiamo che ogni operazione voluta dai due Partiti tradizionali viene studiata di proposito per escludere una possibile vittoria dei 5Stelle.  

4 mag 2017

Soros..l'incoerente "ardito" miliardario ricevuto a Palazzo Chigi

In realtà sorprende leggere che il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni abbia ricevuto a Palazzo Chigi il multimiliardario George Soros.
di vincenzo cacopardo
Ma chi è George Soros? Il suo patrimonio personale si stima oggi oltre i 25 miliardi di dollari. Un finanziere che chiamano di successo fin dagli anni 50.. che divenne famoso attraverso una operazione a dir poco azzardata di speculazione che costrinse la banca d'Inghilterra a svalutare la sterlina facendogli guadagnare oltre un miliardo di dollari. Successivamente per sua stessa ammissione fu il protagonista delle speculazioni che nel 1992 causarono una svalutazione della lira del 30% . Con questa manovra si avviò uno sperpero di 40mila miliardi di lire dalle riserve valutarie della Banca d'Italia.
Il finanziere di Budapest proviene da una famiglia di ebrei ungheresi. Nel 1936, a causa del crescente antisemitismo, la sua famiglia dal nome Schwartz cambia il proprio cognome in Soros e con l'occupazione tedesca dell'Ungheria i Soros sono costretti a nascondersi continuamente e fuggire i rastrellamenti degli occupanti. Successivamente Soros emigrò in Inghilterra nel 47 per sfuggire al nuovo regime sovietico dell'Ungheria si laureò alla London School of economics nel 52 conseguendo il MSc in filosofia due anni più tardi. Nel Mercoledì Nero del 16 settembre 1992, Soros divenne improvvisamente famoso quando vendette sterline allo scoperto per un equivalente di più di 10 miliardi di dollari, approfittando del tentennamento da parte della Banca d'Inghilterra sia ad aumentare i propri tassi di interesse a livelli confrontabili con quelli degli altri paesi Europei, sia a lasciare fluttuante il tasso della moneta. Sempre il 16 settembre del 1992 Soros partecipò insieme ad altri speculatori ad un attacco contro la Banca d'Italia: vendendo lire allo scoperto contribuì a causare una perdita valutaria pari a 48 miliardi di dollari. Nonostante sia un finanziere, egli, in modo del tutto incoerente, è anche un critico del neo liberismo friedmaniano e del libero mercato. Sebbene abbia un'attività di investitore e speculatore monetario, egli afferma che l'attuale sistema di speculazione finanziaria insidia un sano sviluppo economico in molti paesi sottosviluppati.
Oggi Soros sembra sostenere apertamente la più ampia immigrazione verso l'Italia. Pare persino patrocinare e finanziare le politiche LGBT e a favore della liberalizzazione delle droghe. Una domanda quindi nasce spontanea circa l'opportunità di un incontro a Palazzo Chigi da parte del nostro Premier Gentiloni. E se è stato invitato nel palazzo del governo deve essersi trattato di un incontro istituzionale. Risulta quindi più che normale che il Parlamento ne venga informato.. in considerazione di ciò che avvenne nel passato contro la nostra lira. In molti sono ancora convinti che l'operazione finanziaria perpetrata da Soros nel passato a danno del nostro Paese sia stata legittima..ma sono soprattutto quei liberisti, quelli che sostengono e promuovono la libera iniziativa ed il libero mercato come unica forza motrice di questo sistema, attaccati a quel mondo in cui si giustifica ogni manovra finanziaria dei privati a danno dell'intera società dei paesi in cui si permettono simili speculazioni.




Lo Monte e la campagna elettorale per la città di Palermo


Ciro Lo monte affronta la sua campagna elettorale a primo cittadino con la dovuta umiltà e la giusta conoscenza dei problemi rimasti ancora insoluti

Più che incoraggiante lo slogan dell'architetto Ciro Lo Monte per chi dovrà votare per il candidato a sindaco di Palermo: -”Palermo sia fiera di Palermo”Non è solo uno slogan, ma un modo di interessare i cittadini ad un proprio impegno verso quella città che, in realtà, loro appartiene.

Lo Monte non è solo una figura competente, ma anche un soggetto tendente a rendere orgogliosi i cittadini. In quanto conoscitore.. il suo percepire è indirizzato verso una urbanistica della città che possa aiutare e favorire lo stesso modo di vivere del popolo palermitano: dobbiamo essere orgogliosi della città, ma dobbiamo renderla più utile a noi stessi”. Un pensiero legato all'importanza che si deve ai monumenti e la dimensione stessa della estetica cittadina.

Questa città è costruita male ed è destinata a crollare. Tutte le case sono a rischio, basta guardare i balconi. Dobbiamo avere il coraggio di fare dei piani regolatori per modificare anche il sistema viario” Queste sue parole esprimono una forte volontà verso un'innovazione progettuale forse ardita, ma di certo più utile per un possibile miglioramento.
vincenzo cacopardo


2 mag 2017

L'ENFASI DELLE PRIMARIE



NON SI CAPISCE DOVE STA LA SORPRESA ! NON ERA FORSE SCONTATO CHE RENZI STRAVINCESSE ALL' INTERNO DEL SUO PARTITO..DOPO AVERLO GESTITO PER TRE LUNGHI ANNI ASSUMENDO ANCHE LA CARICA DI PREMIER E QUINDI FAVORENDO INCARICHI E PUNTI DI FORZA RITORNATIGLI UTILI?..
di vincenzo cacopardo

Si poteva forse pensare il contrario?..Una vittoria del suo compagno di governo Orlando? ..O un successo maggiore per Emiliano?

I dati restano quasi definitivi..ma Renzi sembra attestarsi sul 70% dei consensi...il ministro Orlando arriva secondo ottenendo il circa il 20% e Michele Emiliano sfiora il 10%.

Se queste primarie riconsegnano la leadership del Pd a Matteo Renzi. facendolo ritornare al timone del partito...è anche vero che oltre che scontato il risultato è frutto di un inferiore numero di partecipanti: Rispetto alle precedenti primarie si perdono tra l'uno e i due milioni di voti.


Le primarie ..pur restando un vanto da parte di un Partito che si definisce ancora di sinistra per decantare un tipo di meccanismo preelettorale...rimangono pur sempre ricche di fraudolente manovre a beneficio di chi è al comando del Partito. Ma quello che stupisce di più è la esaltazione da parte di una certa stampa nazionale che porta in prima pagina i risultati di questa competizione con estrema esagerazione..quasi fosse il definitivo risultato di elezioni politiche nazionali
Il successo scontato di chi, dopo la mazzata del referendum, si era definito ormai fuori dalla politica, potrebbe somigliare ad una vittoria di Pirro..dato il fatto che non esiste ancora una legge elettorale capace di far intravedere la formazione di un possibile governo nazionale. Non è detto.. inoltre.. che non possano nascere altre scissioni interne in seno al partito. Tuttavia l'enfasi portata dalla stampa.. e da chi si muove dietro le quinte della nostra politica istituzionale... sembra sempre prevalere il favore del sindaco d'Italia fiorentino.
Questo Partito ha dimostrato tutta la sua risibile debolezza: Dopo gli errori macroscopici del suo saccente segretario e la sconfitta al referendum, ha avuto l'insensata impresa di riaffidare la segreteria a chi aveva più volte sottolineato la sua chiusura con la politica... .Come nulla sia successo! 
Si parla solo di plebiscito! 
Ricordiamoci che le primarie possono avere uno scopo utile solo se si apprezzano i veri meriti di chi vi partecipa...Ma sembra più che chiaro che non può mai essere il Partito stesso a presentare una lista di piacimento per farla digerire di forza ai cittadini!... Malgrado ciò quella di Renzi viene portata avanti come una resurrezione politica di chi.. per sua stessa volontà.. aveva deciso di chiudere definitivamente ogni contatto con la politica. Sono i controsensi di una politica odierna che lavora solo per imporre figure e mai programmi o studi di ricerca più appropriati per la crescita e lo sviluppo sano del Paese.


27 apr 2017

Populismo.. e valori della politica


La certezza è.. che quella reazione populista di cui tanto oggi si parla.. comincia a mettere inquietudine alla vecchia politica silente nei confronti di un necessario percorso in favore della crescita e dell'equità sociale.

di vincenzo cacopardo


UNA GIUSTA NARRAZIONE

Questa volta la parola l'ha presa Marina Berlusconi in una intervista al Corriere, nella qualità di presidente della Mondadori, che ha sentito il dovere di voler interpretare a suo modo la politica odierna: "L'alternativa non può essere l'ideologia del nulla che rifiuta ogni valore".. Insistendo col voler dare un taglio alle tante demagogie ed ipocrisie, ha anche dichiarato "La politica ha moltissimo da farsi perdonare"

Prendendo spunto dalle presidenziali in Francia e dal successo ottenuto dalla Le Pen, Marina Berlusconi si esprime come analista della politica facendo un bilancio sui mali dell'Europa e dichiarando che tale successo non può venire altro che da una situazione economica devastante creata da una globalizzazione che ha premiato esclusivamente il capitale creando insicurezze e persino discriminazioni nell'Europa intera. Una globalizzazione gestita male che potrebbe rappresentare un vero colpo di grazia per una Europa già debole...

Ma guarda un po'!!

Nell' intervista al Corriere della Sera, Marina Berlusconi ..da imprenditrice.. ragiona a tutto tondo sulla situazione politica globale e nazionale, affermando che il successo di odierni movimenti e di certi leader non potrà portare a nulla. Parla anche di una Europa ormai smarrita.. sottolineando la causa di ciò nell'eccesso delle ideologie. Nel contempo elogia il ruolo e la figura del padre come politico ed imprenditore..in alternativa al quale continueremo ad avere figure che continueranno a semplificare attraverso una risposta ideologica basata sul nulla.

Per la figlia dell'ex premier si tratta di “ridare valore alla politica”: Discussioni ed analisi di cui da anni parliamo in questo blog, ma che... se proposte da personaggi noti come lei..ottengono risonanza ed attenzione da parte di tutta la stampa.
Al di là della imprenditrice Berlusconi...che sembra esprimersi meglio e più in profondità di tanti altri politici...adesso.. quel “dare il giusto valore alla politica” pare essere nella bocca di tutti ..come fosse una novità del momento... Ma appare anche come la retorica di tanti politicanti i quali pensano che usando la parola “VALORE”... senza poi offrire un contenuto di idee e funzionamento, possano avere accesso a nuove aperture politiche. La verità è che quella reazione populista di cui tanto si parla comincia a mettere inquietudine alla vecchia politica partitica silente nei confronti di un necessario percorso in favore di una giusta crescita e dell'equità sociale.

Al nobile pensiero della Berlusconi..basato sui valori..vorrei perciò aggiungere il più modesto pensiero che il sottoscritto ha spesso sottolineato.. causa del quale.. si è giunti a questo degrado della politica:
Una politica senza valori è soprattutto una politica senza idee!. 
Nel momento storico attuale, forse anche a causa di una forte recessione mondiale, si continua a sopravvivere attraverso l’unica risorsa mentale della TANGIBILITA' e della CONCRETEZZA, non reagendo con la forza delle INIZIATIVE e delle IDEE..
Ogni forma di PRAGMATISMO pare aver oscurato ogni VALORE proposto in forza delle idee e della qualità..e tutto ciò non ha fatto che penalizzare il giusto percorso della crescita della nostra società.. Ma in un mondo come quello odierno, pare nessuna politica voglia muoversi attraverso le rilevanti risorse del pensiero che sembrano le uniche capaci di spingere un positivo sviluppo ed.. attraverso le quali.. l’uomo potrà riuscire a sottrarsi alla propria sconfitta.

Bisogna capire che il nostro Paese ha bisogno di crescere in modo logico e qualitativamente più consono e non vi potrà mai essere questo incremento se ci si adatta ai vecchi meccanismi imposti da un sistema che sembra essersi bloccato. Si deve cambiare per crescere e per crescere occorre un nuovo modo di pensare e non certo l’adeguamento ad un vecchio paradigma. Il valore di un popolo si determina attraverso la propria peculiarità ed una costante innovazione del proprio pensiero e dei valori..non scopiazzando gli altri Paesi! 

24 apr 2017

Macron: il politico che rasserena l'establishment francese


Le presidenziali e l'attesa delle elezioni del Parlamento francese
di vincenzo cacopardo

Una Francia spaccata nella sua geografia politica: Emmanuel Macron viene premiato soprattutto nelle grandi città...ma Marine Le Pen conquista le regioni ex operaie del nord. Jean-Luc Mélenchon ,rappresentante della sinistra..il 18,6%..mentre il candidato della destra conservatrice repubblicana Francois Fillon, travolto dai recenti scandali, ottiene un 19,8%

Il liberal Macron..già ministro dell'economia, provenie dall'Ena,(ècole nationale d'administration). Europeista convinto, si presenta di aspetto giovane e viso pulito.. ed esprime di certo il favore dell'establishment: Come risaputo l'istituzione Ena garantisce la formazione di una nuova classe dirigente per la Repubblica Francese.. fondandosi sul duplice obiettivo di fornire allo Stato una classe dirigente di alto livello e al contempo di garantire a tutti i giovani cittadini un accesso giusto ed equo alla funzione pubblica.L'ENA fu istituita nel 1945 dal governo provvisorio presieduto da De Gaulle.

Potremmo comunque azzardare una vera disfatta della “gauche” socialista francese in una Nazione profondamente segnata dalle rappresaglie islamiste. Per il ballottaggio alle presidenziali fra due settimane...gli appena due punti di distacco tra Macron e la Le Pen aumenteranno di certo con i voti già disponibili promessi dallo stesso Fillon...voti di certo negati alla leader del movimento antisistemico del Front National...mentre Il candidato perdente della sinistra Melenchon non azzarda ancora alcuna comunicazione in proposito.

Se Macron e Le Pen passano il primo turno delle elezioni presidenziali..il ballottaggio vede in netto favore il candidato liberal, ma la disposizione dei seggi all'interno del Parlamento si vedrà con le prossime elezioni nazionali di Giugno, dove le forze politiche potrebbero subire ulteriori variazioni. Il sistema semi presidenziale francese... alle elezioni nazionali.. fa uso di un sistema maggioritario a doppio turno e collegi uninominali. Si vedrà dunque se vi saranno o no sorprese o se, al contrario, il maggioritario potrà consentire maggiore stabilità ad una maggioranza già predisposta con queste presidenziali.

Di sicuro in Francia il mostro da sconfiggere pare essere quello della Le Pen che col suo Front Nazional anti europeista scombussola le storiche e consolidate posizioni contrapposte destra-sinistra.. sempre meno gradite a quelle forze populiste che lottano per l'uguaglianza sociale.