14 lug 2014

Oltre 6.000.000... i poveri assoluti del paese Italia



La povertà del Paese che non sfrutta le proprie risorse naturali.
di vincenzo cacopardo

Nel 2013 una persona su 10 in Italia è in povertà assoluta. Si raggiunge così il record di persone che vivono in povertà dal 2005, quando è iniziata la diffusione di questa stima da parte dell’Istat. Sui dati dello scorso anno 6.020.000 restano poveri assoluti...una percentuale che tende ad aumentare di continuo e se pensiamo che questa cifra nel 2005, si fermava a poco più di 2.300.000 persone, non c'è da stare sereni.
Naturalmente quelli che stanno peggio sono gli gli anziani e soprattutto coloro che vivono con una pensione minima...e che non hanno più le forze fisiche per trovarsi un lavoro. Ma è proprio il lavoro quello che manca in questo Paese ed è inutile illudersi che con una simile politica si possa dare sfogo a nuove iniziative o ad un adeguato sostegno a chi ne ha più bisogno. Ancora secondo i sondaggi riportati dall'Istat tra il 2012 e il 2013 l'incidenza di povertà assoluta è aumentata, soprattutto nel Sud Italia. Il Giornale scrive che “sono poveri in maniera assoluta 725mila persone in più tra quelle che vivono nel Mezzogiorno”.

In questo quadro riesce davvero difficile non poter pensare che ciò possa essere un piano sofisticato per cancellare da un mondo, ormai fin troppo popolato, la parte più debole che vi vive. Ma questo è sicuramente un argomento da affrontare separatamente attraverso una analisi più profonda e peculiare che ha caratteristiche internazionali.

La pesante problematica del Sud...invece... non preoccupa più nessun politico..men che mai il nostro presidente del consiglio tutto dedito a riformare in fretta e con l'usuale determinismo..Il Sud muore a poco a poco ed il tempo non gli permetterà più alcuna ripresa..giacchè persino il Nord soffre e la politica... al servizio di una economia internazionale..sembra tenersi assai lontana da qualunque ottica di sviluppo più congeniale per l'intero Paese.
Eppure è proprio il mezzogiorno ed i valori naturali rappresentati dal suo territorio..i suoi prodotti...la terra ..il mare, il clima ed una certa naturale bellezza... che potrebbero far crescere l'intero paese. Il bisogno di investire lì dove il territorio è ricco di un prodotto naturale e di una bellezza paesaggistica per arricchirlo di particolare qualità... è primario.. oltre che necessario! Di difficile imitazione persino anche per quei paesi che oggi rappresentano il vero fronte armato di chi lavora solo per aumentare l'inverosimile produzione senza una necessaria qualità.

Non accorgersi di ciò significa non intuire l'importanza di un territorio ancora fonte di una naturale bellezza...di prestigiose opere archeologiche e di un ambiente adatto per una produzione agricola ed ittica di grande qualità. Un territorio a cui mancano ancora le essenziali opere infrastrutturali che possano permettergli quel rilancio tanto atteso da decenni...
Occorre un disegno strategico e deciso che possa esprimersi con efficacia...un disegno che accompagni questo mezzogiorno verso una crescita più logica e pertinente..che è quella desiderata da chi vi vive, e non da chi continua ad esercitare una certa politica.



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