11 nov 2014

Pensioni e anomalie


Un grande vantaggio ai pochi che ne beneficiano.

Sembrava che la legge 214 del 2011, dell'allora ministro Elsa Fornero, avesse stabilito per i nuovi contributi dei dipendenti che avevano di già costruito la propria pensione col sistema retributivo..un successivo ricalcolo con il sistema contributivo. Un comma, nella legge specificava.. ponendo un limite a chi avrebbe optato per lavorare oltre i quarant'anni. Si pensava quindi che la pensione sarebbe risultata non superiore dell'80% dell'ultimo stipendio.

Pare invece che questo tetto sia adesso sparito. Una lacuna per il ricco numero dei 160mila pensionati davvero fortunati! Naturalmente sappiamo che costoro sono per lo più alti burocrati di Stato, magistrati, funzionari...etc. Per loro anno dopo anno si incrementerà la pensione già ricca di per sè – Per alcuni di questi contribuenti si indica persino il 110% o il 115% dell'ultimo stipendio. Si parla di una cifra che si aggira oltre i due miliardi nel breve tempo di un paio di anni..ma qualcuno pensa che i costi peseranno ancora di più negli anni a venire.

Come è mai possibile una tale dimenticanza? Come è possibile che l'amministrazione di uno Stato che lavora per un cambiamento più equo si scordi di porre rimedio a questo limite? Sorprende ancora una volta l'inesistente attenzione nei confronti di quei lavoratori oggi pensionati che hanno sacrificato parte della loro vita e si ritrovano oggi con misere pensioni anche a causa di errori come questi.

Ricordiamoci anche..che tale legge perseguiva tre obiettivi, enunciati dal comma 1 dell’art. 24 del Decreto..uno dei quali:- Equità e convergenza intragenerazionale e intergenerazionale, con abbattimento dei privilegi e clausole derogative soltanto per le categorie più deboli;


Vogliamo sperare che l'INPS si faccia portatore per la soluzione di queste continue anomalie. 

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