11 feb 2015

due parole sul vincolo di mandato..

Libertà di espressione o ubbidienza ai gruppi? 
di vincenzo cacopardo

L'articolo 67 della Costituzione venne appositamente scritto per fornire ai membri deputati eletti nel Parlamento una propria libertà di espressione....fu concepito per garantire la più assoluta libertà ai membri eletti alla Camera dei deputati ed al Senato della Repubblica. In altre parole, I costituenti, per garantire maggiore democrazia ritennero opportuno che ogni singolo parlamentare non fosse vincolato da alcun mandato né verso il Partito cui apparteneva quando si era candidato, né verso il programma elettorale, né verso gli elettori che, votandolo, gli avevano permesso di essere eletto a una delle due Camere. Il vincolo, semmai, avrebbe legato l'eletto agli elettori per una natura di responsabilità politica.
Il principio si fonda sul fatto che i rappresentanti eletti non possono essere i rappresentanti di un distretto particolare, ma della nazione intera e, quindi, non potrebbe essere conferito loro alcun mandato.

Sull'argomento diversi studiosi della dottrina si sono espressi in modo diverso e oggi risulta palese che la costituzione di gruppi in seno alle Camere ha generato un'ulteriore anomalia secondo la quale.. ogni partito ha la pretesa di imporre il rispetto della relativa disciplina.. traducendosi, di fatto, in una violazione del principio di libertà di mandato: La disciplina dei gruppi parlamentari rimane un freno ad ogni libertà di espressione ed ogni comportamento insubordinato dell'eletto finisce col divenire oggetto di sanzioni disciplinari che, come tutti sappiamo, in alcuni casi portano all'espulsione dal partito o alla non ricandidatura alle successive elezioni.

Partendo da questo articolo.. indubitabilmente fissato dalla Carta suprema, dovremmo toglierci ogni incertezza sul comportamento del trasferimento dei parlamentari da un partito all'altro. In un sistema proporzionale che non costringe in due determinate posizioni come invece quello bipolare, un parlamentare difficilmente può restare imprigionato da un obbligo di pensiero. Se l'articolo sul vincolo di mandato ha una più evidente logica in un sistema parlamentare bipolare che ne definisce una più aggregata maggioranza di unione dove i parlamentari tendono a seguire le linee dettate dal leader del Partito dominante ...ne ha meno in un sistema proporzionale dove si formano gruppi e coalizioni nella stessa Aula parlamentare e dove lo spazio alle proprie idee potrebbe difficilmente essere ristretto.Un sistema di elezione proporzionale definisce automaticamente un andamento parlamentare più fluido e meno rigido prevedendo fluttuazioni naturali in base al dibattito interno sulle singole questioni.

Il parlamentare ha un diritto sul proprio pensiero politico che supera ogni altro dubbio su altri interessi. Se sul piano dell'etica politica vi possono essere seri dubbi su queste strane migrazioni, non possiamo che attenerci a ciò che i costituenti hanno scritto in favore di un primario libero pensiero che prevale su tutto il resto.

Qualcuno, come me, pensa che la causa di queste dislocazioni non sia imputabile all'art 67, ma piuttosto alle pessime leggi elettorali sfornate fino ad oggi.. che non tengono conto..o meglio sottovalutano il valore di quest'articolo: Se il principio del vincolo di mandato è rappresentativo di una propria libertà di pensiero, è logico che questi rimanga libero, conducendo un lavoro normativo di un programma che dovrebbe restare aperto e separato da ogni condizionamento governativo. In poche parole: è proprio l'articolo 67(senza vincolo di mandato) riguardo alla libertà di pensiero dei Parlamentari.. che dovrebbe far riflettere sulle decisioni riguardanti la regolamentazione di un programma incidendo sul percorso (separato) di ogni governabilità. Come..al contrario.. una governabilità non potrebbe mai obbligare un percorso normativo parlamentare costringendo l'importanza dello stesso art 67.
Non sembra quindi necessario cambiare l'articolo 67 della costituzione sul vincolo di mandato, quanto appare di maggior opportunità rielaborare e disciplinare l'art 49 sui Partiti per poi formulare una legge elettorale più utile per il nostro Paese.



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