19 mag 2016

job's act.. miliardi e tasse

di vincenzo cacopardo
Si sa ormai con quasi certezza  che agli italiani la nuova riforma del lavoro voluta dal governo Renzi sia costata circa 20 miliardi di euro in tasse. Non è di certo una notizia dettata dalla fantasia di un gufo.. né dalla libera interpretazione di chi vuole porsi ostinatamente contro le scelte operate dal presuntuoso premier fiorentino.. poiché.. anche ammesso (ma persino opinabile) che tale cifra abbia potuto contribuire a concludere contratti per almeno 400 mila lavoratori..ognuno di essi ci sarebbe costato 50000 euro. Di certo non un bell'affare per gli italiani già pressati nella morsa di una fiscalità senza limiti!..E per di più non sapremo quanto questi stessi contratti potranno durare! 
La fretta di decidere sulle regole.. invece di rendere più concrete nuove iniziative di lavoro.. ha prevalso, ma si sono imposti anche i termini di una superficiale veduta di una politica per nulla adatta al contesto..dimenticando l'importanza qualitativa stessa che il Paese ha in essere: Quello che occorreva era proprio il lavoro ed il sostegno per le nuove iniziative tramite la nascita di una banca pubblica che le aiutasse e le accompagnasse..Sostenerle anche attraverso aiuti fiscali..Inoltre già da tempo studiare un piano infrastrutturale per il sud per evitare di spaccare in due l'economia nazionale.. dotando il meridione di quella energia che resta essenziale per rendere forza ai suoi immensi valori per la crescita dell'intero Paese.
Le normative sul lavoro del governo Renzi sono state dettate con finalità politiche e senza una precisa sostanza. La trasformazione di contratti da tempo determinato a indeterminato è intervenuta sul lavoro dipendente inteso alla vecchia maniera, lavoro che purtroppo sembra essersi estinto e che nel futuro dovrà intendersi in maniera del tutto diversa. Non v'è dubbio che Renzi si sia preoccupato di combattere una battaglia più sul piano mediatico che lo ha visto subito schierato contro un sindacato..ma sappiamo anche che con la sceneggiata degli 80 euro in busta paga.. ha potuto con scaltrezza superare ogni altra pesante contrattazione sindacale.

Il suo.. forse.. è stato un successo sul piano di una politica che guarda all'immagine ed alla comunicazione... Lo sarà anche per i tanti che guardano alla sua politica spinti da quel suo effimero entusiasmo, ma se andiamo a leggere i numeri, ci accorgiamo che ad oggi i posti di lavoro in più sono in realtà assai meno di ciò che il suo governo comunica. Renzi ha fatto una scommessa che però non è a costo zero...poichè anche a causa dei miliardi di mancate entrate per i contributi che le aziende non versano in forza degli incentivi fissati per legge, con la pesantissima situazione generale che abbiamo, sarà davvero difficile andare a recuperare questi 20 miliardi. 

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