12 mag 2016

Una nota sull'articolo di Cacopardo sulla nuova generazione di governanti

Domenico Cacopardo su Italia Oggi scrive:

Il cuore dello scontro in corso in Italia è piuttosto semplice: da un lato c'è il progetto politico di una nuova generazione di governanti, capeggiata da Matteo Renzi, di innovare profondamente il sistema repubblicano, rendendo i processi decisionali analoghi a quelli in essere nelle altre grandi democrazie occidentali.
Dall'altro, il complesso di interessi avvinghiati a un'organizzazione statuale nella quale anche le più sparute minoranze, le più scarne corporazioni hanno diritto di veto e, quindi, potere di ricatto.
Una concezione ben interpretata da Enrico Berlinguer (peraltro contrario al bicameralismo), quando sosteneva che il Paese non si può governare con il 51%, in una visione della democrazia italiana che riproponeva il modello del Cnl, il Comitato di Liberazione Nazionale che comprendeva tutte le forze antifasciste.
La Storia si è incaricata di sconfiggere l'idea di una democrazia consociativa, causa ed effetto del degrado della prima e della seconda Repubblica, le cui evoluzioni sono accomunate dal diffondersi dalla corruzione e, in modo particolare la seconda, di quella particolare forma di corruzione che si chiama trasformismo, il continuo passaggio di esponenti politici da uno schieramento all'altro. In definitiva, le forze in campo si confrontano sul cambiare (sul serio, non perché tutto rimanga come prima) e sul rimanere com'eravamo e come siamo.In questa ottica, i termini di quello che viene presentato come il conflitto tra politica e magistratura si ridimensionano e rientrano nella fisiologia del confronto istituzionale.


Ecco!... è proprio su parole come "innovare" che non si può mai essere d'accordo con Domenico, poiché innovare deve voler significare guardare al futuro in termini di efficienza e funzionamento..vuol dire modificare in meglio e nel caso specifico della Costituzione di una repubblica democratica.. oltre a cercare di condurre una società verso una giustizia sociale..occorre rendere ragione al termine democrazia. ..Altrimenti è troppo facile abbindolare i cittadini con i monotoni annunci sui finti risparmi e le veloci risolutive semplificazioni...come lo è ergersi a falso innovatore!


Se come afferma il Consigliere Cacopardo può essere vero che il complesso di interessi avvinghiati a un'organizzazione statuale nella quale anche le più sparute minoranze, le più scarne corporazioni hanno diritto di veto e, quindi, potere di ricatto”...è altrettanto vero che è assolutamente insostenibile ogni principio di democrazia che pensi di poter affermare una qualsiasi governabilità dall'alto..ed ancora peggio è il fatto che un governo hic et nunc decida di cambiare un Carta costituzionale a suo piacimento (anche attraverso fiducie). 

E' vero che nella democrazia esistono maggioranze e minoranze, ma queste non restano mai fissate in eterno poiché mutano col tempo ed in base alle circostanze. Il concetto maggioranza- minoranza è uno di quei criteri che non rende più ragione all'andamento della politica! Oggi la politica deve muoversi in un contesto diverso ..più dinamico.. senza costruire muri tra maggioranza e minoranza, ma nella ricerca continua delle idee e delle soluzioni...La cosiddetta maggioranza deve determinarsi in base al momento..altra cosa deve essere governare! I sistemi maggioritari purtroppo hanno arrecato un detrimento e contrastano con i valori di una democrazia i cui principi..pur rimanendo quelli legati alla volontà dei popoli, devono restare accesi in uno svolgimento persistente aperto e mutevole nel tempo. Ma questi forse sono pensieri assai lontani dalla realtà odierna di una politica che non sembra voler leggere oltre il proprio naso...Tanti politici oggi non riuscirebbero nemmeno a percepirli tanto sono avanzati!

La risposta di chi la politica la interpreta come Renzi sembra restare rinchiusa in questo ristretto concetto:  "non mi fanno governare..quindi sono costretto a limitare gli spazi ed i principi di una democrazia"..quando invece dovrebbe essere:"Osservo i principi di una democrazia al fine di governare bene per tutti" Quello che tuttavia è importante sottolineare è la mancanza totale di uno sguardo verso la ricerca di nuove formule dell'ordinamento politico che guardino davvero all'innovazione attraverso la forza di una nuova forma mentis e non le solite posizioni  contrapposte destra-sinistra che poi riconducono tutti verso un centro moderato..generando le consuete anomalie dovute dai molteplici conflitti.   

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