28 lug 2016

Erdogan..democrazia sana e democrazia manipolata..



ELETTO DEMOCRATICAMENTE O ATTRAVERSO UNA MANIPOLAZIONE DEL SISTEMA?..UN DUBBIO CHE RIMANE!
di vincenzo cacopardo

La democrazia è un valore che si costruisce giorno per giorno dal basso, ma anche attraverso il lavoro e la comunicazione delle organizzazioni chiamate a farlo.. cioè: i Partiti. Loro sono le associazioni preposte a diffondere un messaggio politico ai cittadini definendolo poi in un consenso democratico. Ma è chiaro che il fondamento del principio non può che essere quello di rendere forza ad un significato di democrazia inteso come consenso popolare dettato da una conoscenza e non da un qualsiasi interesse. Se i partiti agiscono male e non in modo disciplinato anche il concetto di democrazia viene confuso e manipolato.

In questi ultimi giorni i Media hanno parlato della Turchia per via del colpo di Stato (invero non del tutto chiaro) sventato dal premier Erdogan. Si è subito detto che... nonostante le reazioni contro i golpisti..Erdogan ha reagito nel diritto del suo ruolo..come figura eletta democraticamente. Tuttavia ciò che si è visto nelle immagini nel trattamento contro i militari, i magistrati e gli insegnanti, non ha reso ragione ad un sano principio di democrazia.

Ciò detto deve far riflettere proprio il momento in cui questi sistemi definiti “democratici” restano slegati da un fondamento culturale e ad una visione del pensiero sui diritti e sui doveri di chi li governa ponendo, al contrario lo stesso termine “democrazia” come una sorta di partita di calcio dove chi ha più mezzi e denaro vince scordandosi successivamente di lasciare libero il pensiero di chi la pensa in modo diverso e che pur rappresentando una minoranza potrebbe crescere. Le conseguenze in proposito si evidenziano di continuo! Insomma...una vera democrazia dovrebbe essere intesa in modo diverso..libera nel tempo e nel pensiero: Quando si guarda ad un sistema di democrazia, sarebbe opportuno fissare l’attenzione sul momento di passaggio che lo stesso sistema muove in direzione di una governo. Un passaggio che, in teoria, dovrebbe vedere nelle elezioni, il vero funzionamento di costruzione di un impianto in favore dei cittadini e che, al contrario, finisce spesso col non tener conto del loro pensiero: Poco importa dare un consenso a l'uno o all'altro politico se si ha una conoscenza appena generica del programma che si vuole portare avanti e delle intenzioni della persona che intende governare!...Questa concezione insiste ed è più radicata finendo col erompere proprio sul terreno di quei popoli culturalmente meno preparati e più poveri.

Quindi se pure Erdogan fosse stato eletto “democraticamente” ..non è detto che il modello stesso di elezioni di quel popolo sia stato davvero democratico...(ricordiamoci che persino i nostri fanno fatica ad esserlo) Occorrerebbe conoscere se si sia lavorato in favore di un popolo per far comprendere loro lo stesso concetto di una democrazia aperta e non assoluta...o se ..al contrario, persino forze economiche di altre Nazioni, abbiano agito in favore della costruzione di una falsa (ma per loro conveniente) democrazia.


Nel caso della Turchia, come in altri Stati mediorientali definiti democratici, il problema potrebbe non essere la figura del Premier..quanto il loro sistema di base democratica!     

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