6 dic 2012

la posta di Paolo Speciale

 LE TENTAZIONI NEGATE

La recente cronaca politico-giudiziaria ci partecipa il non  esclusivo appannaggio del Cavaliere e dei suoi adepti  nel  promuovere, presso la pubblica opinione, una  sempre più crescente accezione del nostro Ordinamento  filosoficamente fondata sulla “bolla malarica della politicizzazione” di cui esso sarebbe affetto,  con particolare riferimento a quegli Organi costituzionalmente preposti al di sopra delle parti e che quindi  sarebbero inopportunamente non scevri  dalla concorrenza nella determinazione ed attuazione dell’indirizzo politico contingente.  Si constata così  con sconcerto ed incredulità la sopraggiunta perfetta coincidenza  di opinione sulla qualità e sul merito dell’operato  della Consulta – anche se su temi diversi – da parte di due personaggi pubblici – Berlusconi ed Ingroia -  completamente diversi nel ruolo occupato nella collettività, nella forma mentis, nella formazione culturale e, perché no, politica. E allora? Cosa significa tutto ciò? Due le possibilità: o entrambi hanno ragione, oppure ci troviamo davanti ad un discutibile metodo per sostenere e manifestare –legittimamente – il proprio punto di vista. Ecco perchè una delle grandi sfide che dovrà sostenere  il legislatore dell’immediato futuro sarà quella di conciliare il sacrosanto diritto di critica con il rispetto dell’autorevolezza dello Stato inteso -  forse utilmente nella fattispecie - in senso etico/hegeliano, nell’intento di superare  una volta per tutte l’impasse costituita dalla fuorviante tentazione ossessivo/individualistica  di considerare impuro tutto ciò che non sia intrinsecamente conforme al patrimonio personale di idee che costituisce il substrato ideologico di ogni dissidente. La necessaria stabilità di ogni Ordinamento ne trarrà durature garanzie e benefici, che contribuiranno  anche a rafforzare una ritrovata alta qualità del libero confronto democratico.
Paolo Speciale

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