Con tutto il
rispetto nei confronti di un artista come Benigni che ha meritatamente
conquistato il premio più alto nella cinematografia…non posso esimermi da una
critica sullo spettacolo televisivo dedicato alla nostra “Costituzione”.
Da parecchi
anni il comico sembra sentirsi capace di interpretare la politica a modo suo
commentando, a volte ironicamente ed altre, con un’estrema esaltazione …..
Quella che
Benigni definisce con sentimento “ la cosa più bella del mondo”
appare ormai essere “la bella addormentata nel bosco” ….e
quando l’attore, nella sua spettacolare enfasi, ne esalta il valore, dimentica
volutamente l’essenza negativa di tutto ciò che rimane fisso nel tempo..
Quando
ancora, l’artista sottolinea l’indifferenza alla politica chiedendo di votare
sempre per restituire agli italiani libertà e dignità, sembra essere incurante
dello stato d’essere di un Paese che, negli ultimi anni, ha visto togliere ogni
dignità e futuro ai propri cittadini… anche per colpa di una immutevole
politica castigata da una carta costituzionale vecchia. Non si tratta di
cambiare …ma di rinnovare alcuni vecchi articoli che non permettono né
chiarezza, nè innovazione, nè crescita politica.
Sappiamo
bene che la passata Assemblea Costituente ebbe il compito di porre le norme
fondamentali dell’ordinamento dello Stato, determinando le regole per una
concezione politica in opposizione ad una visione di assolutismo, riconoscendo
la validità di uno Stato fondato sulle norme e sui poteri. Ma qualunque norma o
confine di potere, dopo la smisurata crescita economica e sociale di questi
sessantacinque anni, non potrebbe che essere rivisitata affinché non possano
continuare a riscontrarsi ulteriori anomalie oggi evidenti e dovute ad un
progresso che ha alterato gli stessi valori della società. Anomalie che non
potranno mai dare innovazione al percorso di una politica che si vorrebbe
funzionale e costruttiva.
Sì…è vero..
la Costituzione nasce nel 47 come una mamma, come afferma il nostro
comico ma,.. di fatto è divenuta bisnonna…
Essa è come
una vecchia automobile alla quale non si può chiedere di percorrere le nuove
autostrade senza un controllo del motore, delle gomme o… dei vecchi
impianti…Quando Benigni esalta i valori scritti nella Carta, non sbaglia di
certo….ma lo fa quando trascura, quasi volutamente, il bisogno di un suo
rinnovamento..e la spropositata enfasi che egli trasmette, ai limiti della
adulazione..fa tanto pensare… quando messa in relazione all’enorme compenso che
lo stesso sistema gli offre.
Chi, come
me, difende i principi cardine della Carta costituzionale, è cittadino amico
della Nazione… ma chiunque non ne coglie l’importanza del rinnovamento…è di
certo un antagonista dell’innovazione. Benigni…a parer mio ha dimostrato di non
essere un innovatore e di non possedere il dono e l’intuito del cambiamento, ma
sicuramente ha incantato tutti coloro che, nel sistema sono asserviti. Oggi il
comico appare più un conservatore che un progressista..
vincenzo
Cacopardo
per leggere art. correlato di Ernesto galli della Loggia
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per leggere art. correlato di Ernesto galli della Loggia
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